#freeismailmashal
Scritto da Barbara Schiavulli in data Febbraio 2, 2023
«È stato preso, portato nel Distretto 3, picchiato e arrestato. Non sappiamo dove sia ora», dice il direttore e insegnante dell’istituto di Ismail Mashal. L’uomo, un professore afghano dell’università di Kabul e anche fondatore di un istituto educativo, che il 26 dicembre scorso ha strappato la sua laurea in diretta televisiva in solidarietà con le ragazze dell’università cui è stato vietato di frequentare dalle autorità dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan.
Lo abbiamo incontrato due settimane fa, ci aveva detto che da quello sfogo televisivo, per paura di mettere in pericolo la famiglia, non era più tornato a casa. Che sapeva di essere in pericolo ma che non poteva restare a guardare: quando le sue figlie gli avevano chiesto perché non potessero andare a scuola in lui era scattato qualcosa.
Due giorni fa aveva portato per strada un banchetto con un albero di cartone, dove su ogni foglia aveva messo il nome di una facoltà e sotto dei libri che ha distribuito ai giovani. Quell’uomo trasuda cultura, passione e coraggio, in un Afghanistan in balia della paura, dove credere nell’istruzione è ormai un reato che si paga con la prigione.
BREAKING: #BNNAfghanistan Reports.
Sources in Kabul tell BNN Afghanistan that Ismail Mashal, a university Lecturer, has been arrested by the Taliban.#crime #Afghanistan pic.twitter.com/yikDzDg1r3
— Gurbaksh Singh Chahal (@gchahal) February 2, 2023
Vi ricordo che questa storia non sarebbe stato possibile scriverla senza il contributo dei sostenitori di Radio Bullets, di tutte quelle persone che hanno messo anche un solo euro per farci andare in Afghanistan e farvi conoscere anche Mashal, professore in un paese dove chi ha compiuto attentati ora è al governo, e chi parla di pace e conoscenza finisce in prigione.
Cosa si può fare? Esporlo, il più possibile. Farlo diventare talmente virale da rendere imbarazzante fargli del male.
#freeimailmashal
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