Haiti: ucciso il presidente Jovenel Moïse
Scritto da Barbara Schiavulli in data Luglio 7, 2021
Nel dire che sarebbe stato «il responsabile del paese», il primo ministro ad interim Claude Joseph, ha annunciato che il presidente haitiano Jovenel Moïse è stato assassinato durante la notte di mercoledì, mentre era in casa sua, da un gruppo di uomini armati che avrebbero ferito la First Lady Martine, ora in condizioni stabili ma gravi in un ospedale in Florida.
#Haiti President Jovenel Moïse has been assassinated at home and the first lady has been hospitalized. https://t.co/LKKtsFI8GA
— Steve Herman (@W7VOA) July 7, 2021
Haiti da anni è un paese politicamente instabile e Moïse governava per decreto. I critici avevano accusato il 53enne di governare come un autocrate. Ma di fatto era stato eletto e aveva provato a gestire un paese attanagliato dalla povertà, dalla corruzione e dalle divergenze politiche locali ma non solo.
Intanto, l’aeroporto internazionale di Port-au-Prince Haiti è stato chiuso subito dopo l’annuncio dell’assassinio del presidente e gli aerei tornano indietro senza atterrare. American Airlines AA387 delle 5:10 da Fort Lauderdale (FLL) a Port au Prince è tornato al punto di partenza.
La compagnia aerea haitiana Sunrise Airlines ha annunciato: «A causa dell’attuale situazione ad Haiti, tutti i voli vengono cancellati e ritardati fino a nuovo avviso, al fine di proteggere il personale, i passeggeri e le attrezzature. Tutti i biglietti verranno modificati gratuitamente entro un periodo di sei mesi».
La Repubblica Dominicana ha chiuso i confini.
«Un gruppo non identificato di individui, alcuni dei quali parlavano in spagnolo, ha attaccato la residenza privata del Presidente della Repubblica e lo ha ferito mortalmente», ha detto Joseph. «La First Lady è stata ferita da un proiettile e si stanno prendendo le misure necessarie».
«La situazione della sicurezza nel paese è sotto il controllo della polizia nazionale haitiana e delle forze armate haitiane», ha detto Joseph. «Si stanno prendendo tutte le misure per garantire la continuità dello Stato e per proteggere la nazione. La democrazia e la Repubblica trionferanno. Il presidente è stato vigliaccamente assassinato ma le sue idee non possono essere uccise».
Haẗi : Confirmation : Le président haïtien Jovenel Moise a été assassiné dans la nuit dans une résidence privée selon le bureau du Premier ministre par intérim.https://t.co/N4jTSvpRk5 pic.twitter.com/5o9tCkwKpo
— Rebecca Rambar (@RebeccaRambar) July 7, 2021
L’ambasciata degli Stati Uniti a Port-au-Prince ha pubblicato un avviso di sicurezza questa mattina presto, senza menzionare l’assassinio di per sé, ma citando una «situazione di sicurezza in corso» nel paese e dicendo che l’ambasciata avrebbe limitato alcuni membri del personale nei complessi dell’ambasciata e chiuso l’ambasciata per tutti i servizi. L’allerta ha anche avvertito le persone di «evitare viaggi non necessari» ad Haiti per il momento.
Secondo il Miami Herald, gli uomini armati hanno preso d’assalto la casa di Moïse in una zona collinare della capitale Port-au-Prince, sostenendo di essere agenti della US Drug Enforcement Administration.
I video visti dall’Herald mostravano uomini armati che dicevano alla gente a casa di Moïse di «mettere giù le armi. Siamo della DEA». Fonti haitiane hanno riferito al quotidiano di Miami che gli assalitori sono stati sentiti parlare inglese e spagnolo e che non erano agenti della DEA, ma “mercenari”.
Il primo ministro Joseph ha condannato quello che ha definito un «atto odioso, disumano e barbaro».
La nazione di oltre 11 milioni di persone, negli ultimi tempi era diventata sempre più instabile e scontenta sotto il governo di Moïse. Tra problemi economici, politici e sociali, senza dimenticare la violenza delle bande in forte aumento a Port-au-Prince, l’inflazione in crescita e il cibo e il carburante scarsi in un paese in cui il 60% della popolazione guadagna meno di $ 2 al giorno.
Moïse ha governato per decreto per più di due anni dopo che il paese non aveva tenuto le elezioni, il che aveva portato allo scioglimento del Parlamento. I leader dell’opposizione lo avevano accusato di voler consolidare il potere, compresa l’approvazione di un decreto che limitava i poteri del tribunale che controlla i contratti del governo e un altro che ha creato un’agenzia d’intelligence che risponde solo al presidente.
Negli ultimi mesi i leader dell’opposizione avevano chiesto che si dimettesse, sostenendo che il suo mandato era legalmente terminato nel febbraio 2021. Moïse e sostenitori invece, legge alla mano, sostenevano che il suo mandato fosse iniziato quando è entrato in carica, all’inizio del 2017, a seguito di elezioni caotiche che avevano costretto alla nomina di un presidente provvisorio per servire durante un intervallo di un anno.
Il paese ha una lunga storia di dittature e colpi di stato e la democrazia non ha mai messo radici completamente. In questi mesi le strade di Haiti sono state intasate da proteste rabbiose che chiedevano la rimozione Moïse.
Il paese non è riuscito a ricostruirsi dopo il devastante terremoto di 11 anni fa, seguito poi nel 2016 dall’uragano Matthiew con l’intermezzo di un’epidemia di colera che non ha fatto altro che mettere ancora più in ginocchio la gente. Molti dicono che si stia sempre peggio, nonostante miliardi di dollari di aiuti alla ricostruzione e la presenza per anni delle Nazioni Unite. Bande armate controllano le strade e hanno iniziato a rapire anche scolari e pastori di chiesa nel bel mezzo delle loro funzioni. La povertà e la fame sono in aumento e il governo è stato accusato di arricchirsi senza fornire nemmeno i servizi più elementari.
Haiti avrebbe dovuto tenere le elezioni generali entro la fine dell’anno.
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