I have a dream

Scritto da in data Agosto 28, 2023

Il 28 agosto 1963, 60 anni fa, di fronte al Lincoln Memorial di Washington Martin Luther King Jr. pronuncia il celebre discorso I have a dream, Ho un sogno. (qui il testo tradotto) Lo fa al termine di una manifestazione per i diritti civili, la marcia su Washington per il lavoro e la libertà durante la presidenza di John Fitzgerald Kennedy: 250mila persone per una delle mobilitazioni per i diritti civili più grandi della storia americana.

Martin Luther King, leader attivista, politico e pastore protestante degli Stati Uniti, in quel momento ha 34 anni ed esprime il desiderio di una nazione senza ingiustizie, oppressioni e soprattutto razzismo. Sa che sta facendo la storia. L’anno dopo riceverà il nobel per la Pace. Nel 1968 verrà assassinato a Memphis.

Il video

Nel 1965 il Congresso ha approvato il ‘Voting Rights Act’, una legge che vieta la discriminazione razziale nelle elezioni, considerata punto di riferimento della legislazione federale negli Stati Uniti. La legge è stata firmata il 6 agosto 1965 dall’allora Presidente Lyndon B. Johnson, salito inaspettatamente e improvvisamente alla massima carica in quel drammatico 22 novembre 1963, subito dopo l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy.

A sessant’anni di distanza, per commemorare l’anniversario della marcia su Washington e del discorso storico, il presidente americano Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris riceveranno gli organizzatori della marcia del 1963 e i figli di Martin Luther King alla Casa Bianca.

Ma il sogno di Martin Luther King, «apostolo instancabile della resistenza non violenta», non si è ancora realizzato. Il 26 agosto, mentre molte persone marciavano per ricordare la protesta, si è verificato un altro atto di violenza razziale a Jacksonville, in Florida: un giovane uomo bianco, armato e con simboli nazisti, ha ucciso tre afroamericani prima di togliersi la vita. Martin Luther King III, figlio del reverendo, ha sottolineato all’Associated Press che nonostante i progressi compiuti, le richieste di uguaglianza economica, sociale e razziale rimangono insoddisfatte, e le nuove generazioni sembrano avere meno diritti delle precedenti. Anche se sono stati fatti passi avanti, c’è ancora molto lavoro da fare.

“Free at last
They took you life
They could not take your pride”
Pride (In the name of love) – U2

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