I primi 40 secondi

Scritto da in data Aprile 22, 2021

40 secondi e 3 metri. Tanto basta per esaltare il mondo. Il primo volo controllato su un altro pianeta segna una pietra miliare nella storia dell’uomo. Sembra poco, ma non lo è.

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C’è una prima volta per tutto e chi l’ha detto che 40 secondi, per passare alla storia, siano troppo pochi?

Il primo volo su Marte

40 secondi, solo 40 secondi. Eppure tutti li attendevano con trepidazione. È stato questo il tempo impiegato in volo da Ingenuity, il drone della Nasa che ha effettuato, il 19 aprile 2021, il primo volo controllato nell’atmosfera di un pianeta diverso dalla Terra. Un evento che ha scritto una pagina della nostra storia.

Considerando quanto il genere umano abbia compiuto nell’arco dei secoli, e fin dove la tecnologia che ha ideato l’abbia condotto, questo brevissimo levarsi in volo per soli a tre metri e poi discendere sul suolo marziano di un mini elicottero potrebbe sembrare davvero un evento irrisorio. Ma non lo è affatto.

Innanzitutto si tratta del primo volo a motore controllato effettuato su un altro pianeta: Marte. Stiamo parlando quindi di condizioni ambientali completamente diverse da quelle che ci hanno portato a solcare i nostri cieli terresti con velivoli di tutti i tipi. Cambiano le condizioni atmosferiche – la pressione sulla superficie del pianeta è solo l’1% di quella che abbiamo sulla Terra –, cambia la gravità – che è circa un terzo di quella terrestre –, cambia la temperatura – che può scendere sotto i 90°C. Cambiano, in definitiva, tutti i parametri. Non era affatto scontato, quindi, che il volo potesse avere successo.

Tecnologia studiata per il volo

Lo studio e l’ingegnerizzazione di Ingenuity hanno richiesto agli scienziati del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa più di sei anni. Per affrontare il volo su Marte, il mini elicottero è stato studiato con diverse caratteristiche:

  • 1,8 chilogrammi di peso
  • 49 centimetri di grandezza
  • 4 pale in fibra di carbonio
  • 2 rotori in grado di ruotare a circa 2.400 giri/min. in direzioni opposte
  • celle solari
  • batterie al litio

Segnali dallo spazio

A essere speciali, inoltre, sono anche le condizioni della conduzione del primo volo. Ingenuity è controllato dal computer a bordo del rover Perseverance, insieme al quale è sceso sul suolo marziano lo scorso 18 febbraio.

Grazie ai sistemi di navigazione che rispondono a specifici algoritmi, il mini elicottero è in grado di volare in autonomia. Però, proprio attraverso il computer del rover, è anche in comunicazione diretta con i controllori della missione, che hanno il compito di effettuare i test di volo, e che sono sulla Terra, ovvero a oltre 470 milioni di chilometri di distanza. Tutto ciò ha comportato tempi di attesa, tra l’invio dei dati e la ricezione, che devono essere sembrati interminabili. E così anche i dati e le immagini del primo volo, riprese dalle telecamere del drone e da quelle del rover che si trovava a 65 metri di distanza, sono arrivati in differita. Ma questo non è bastato a smorzare l’entusiasmo. Un successo.

Lo scopo di Ingenuity? Testare il volo su Marte

Se vi state chiedendo quale sia lo scopo delle prove di volo del piccolo Ingenuity, la risposta è il volo stesso e le componenti del drone – molte delle quali mutuate dal mondo degli smartphone per essere testate nello spazio. Il mini elicottero non è stato progettato per portare con sé alcuna strumentazione, bensì per testare cosa significhi volare in modo controllato su Marte. Se sia possibile, in quale modo e soprattutto se in futuro si possa fare affidamento sul volo per esplorare il pianeta. Un aiuto prezioso, sia per giungere in zone impervie sia per effettuare l’avanscoperta in sicurezza quando, in futuro, l’uomo poserà i propri piedi sulla terra rossa marziana.

La missione spaziale del piccolo Ingenuity intanto prosegue con altri test di volo, mentre dalla Terra il team di scienziati che lo segue analizzerà e studierà tutti i dati sinora raccolti.

Una curiosità: il luogo in cui è stato effettuato il volo è stato battezzato Wright Brothers Field, un omaggio ai fratelli Wilbur e Orville Wright che il 17 dicembre del 1903 volarono, per la prima volta nella storia dell’umanità, nell’azzurro cielo terrestre.

Musica: “Nel blu dipinto di blu” – Domenico Modugno
Photo credits: NASA/JPL-Caltech

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