In cammino prima del vaccino

Scritto da in data Dicembre 21, 2020

Serie tv, film, libri. E corse o passeggiate. Se abbiamo cambiato abitudini per il nostro tempo libero, in questo 2020 con il coronavirus, è stato in queste direzioni. Sempre più costretti in casa, o al limite nelle immediate vicinanze. Siccome tale è diventato il perimetro autorizzato per l’attività motoria, chi ha potuto ha preso la palla al balzo. Un’indagine condotta da SWG nelle scorse settimane stima che più di 5 italiani su 10 hanno scelto di destinare al piccolo schermo più tempo di quanto non facessero prima della pandemia; 2 su 10 hanno aumentato il tempo per la lettura, altrettanti quello per passeggiate o footing, le uniche attività all’aperto tra quelle in crescita.

Ascolta il podcast

Foto di copertina: Henry Xu on Unsplash

Cercare dati che comprovino queste tendenze, oltre l’esperienza visiva diretta, non è facile. Contare quante persone escono a fare due passi è praticamente impossibile, ma qualche estradato tendenziale possiamo recuperarlo. 4 inglesi su 10, stando al loro governo, hanno passeggiato più di sempre la scorsa estate. Hana Sutch è una londinese che tre anni fa ha lanciato Go jauntly, una app pensata per camminatori in cerca di itinerari nei dintorni delle città inglesi. Dall’inizio della pandemia gli utenti della app sono aumentati dell’80%; ora sono più di sessantamila.

In Italia non c’è ancora nulla di equivalente, ma c’è chi osserva la situazione sui percorsi più lunghi e attrezzati. L’editore Terre di mezzo, con l’aiuto di un decina di associazioni, traccia il cambio di abitudini dei pellegrini, cioè di chi percorre i sentieri a vocazione spirituale. Tra gennaio e settembre di quest’anno è emersa la netta affermazione dei percorsi più brevi, a dispetto di quelli più celebri. Il cammino di Oropa, in Piemonte, ha quadruplicato le credenziali rilasciate: da 300 a 1.200. Quello delle Terre mutate, nelle Marche, è passato da meno di 200 a 400; il cammino dei Briganti, tra Abruzzo e Lazio, da 2.900 a 3.240.

Viceversa, le lunghe percorrenze ne hanno risentito. Degli ottomila pellegrini accreditati sui Cammini francescani del 2019 ne sono rimasti la metà. Quelli della Francigena sono passati da diciannovemila a meno di diecimila. Un calo brusco, ma poca cosa a confronto con il più celebre cammino europeo, quello di Santiago. L’anno scorso l’avevano scelto in quasi trecentocinquantamila. Tra gennaio e ottobre di quest’anno non sono arrivati a cinquantacinquemila.

Penalizzati i pellegrinaggi di massa

A essere penalizzati nel 2020 sono stati soprattutto i pellegrinaggi di massa. Quello verso La Mecca, il più celebre per la civiltà islamica, richiama d’estate mediamente due milioni e mezzo di persone; quest’anno l’Arabia Saudita ha ristretto a 1.000 il numero di fedeli ammessi. Più drastica la scelta della chiesa di Nostra Signora di Guadalupe, che richiama milioni di fedeli a Città del Messico. Lo scorso 12 dicembre porte chiuse e rito di omaggio online.

Tuttavia, l’approccio non è stato lo stesso a tutte le latitudini. E il bello, si far per dire, potrebbe ancora venire. Il più affollato pellegrinaggio del mondo si svolge tra gennaio e febbraio nell’India settentrionale. È il Kumbu Mehla: in poco meno di due mesi alterna decine di milioni di persone. Al momento, l’annullamento della prossima edizione non è previsto: per quanto ridotta, la stima dei partecipanti si aggira sul milione di fedeli.

Più o meno lo stesso è già avvenuto in due giorni di fine settembre a Toula, la seconda più grande città del Senegal. Qui il raduno va sotto il nome di Magal, e accomuna i musulmani mouridi. Anche quest’anno, centinaia di migliaia di loro si sono ritrovate per celebrare la ricorrenza.

Abituati all’andamento del nostro contagio nazionale, per un paese che lascia correre assembramenti di questo tipo ci si potrebbe attendere una conseguente, esponenziale impennata nei casi di coronavirus. E invece, per un mix di ragioni ancora tutte da confermare, il Senegal resta finora uno dei paesi meno aggrediti dalla pandemia.

Dalle nostre parti non è, per ora, tempo per raduni di massa, tantomeno per le lunghe camminate. Anzi: l’ammenda non fa eccezione neppure per i casi da guinness, come quello del 48enne che dopo la lite con la moglie si è sfogato camminando dalla Lombardia alle Marche. C’è chi l’ha ribattezzato Forrest Gump, ma per fortuna non ha avuto lo stesso seguito del personaggio interpretato da Tom Hanks: sarebbe stato indubbiamente un assembramento.

Ti potrebbe interessare anche:

E se credete in un giornalismo indipendente, serio e che racconta recandosi sul posto, potete supportarci andando su Sostienici


[There are no radio stations in the database]