Intervista a Tristana Dini: la scuola al di là dell’emergenza

Scritto da in data Dicembre 22, 2020

A cura di Sara Pollice

Intervistiamo Tristana Dini, ricercatrice indipendente e insegnante, sulla situazione delle scuole in Campania durante questo periodo di pandemia. La sua analisi si concentra, più che sulla dimensione emergenziale, sulle radici strutturali di una gestione politica assente o che si rivela miope riguardo le priorità che più influenzano concretamente le vite dei cittadini.

La nostra ospite rileva la tendenza a operare un definitivo allontanamento tra il Sud e il resto dell’Italia rispetto alle politiche sociali, evidenziando le conseguenze psicologiche sui bambini che sono andati a scuola da marzo a oggi per due settimane e che poi vedono per le strade la calca dello shopping casalingo.

La nostra riflessione si estende alla strutturalità del problema, all’accelerazione che il processo subisce con le procedure emergenziali e al significato della cittadinanza attiva, evidenziando che l’abitudine alla passivizzazione sta diventando quasi una disciplina attraverso cui si svuota progressivamente il diritto di ognuno alla partecipazione ai processi decisionali.

Bisogna tornare a esercitare il diritto alla critica e alla partecipazione attiva tenendo conto del fatto che il governo sarà alle prese con il “Recovery fund” e quindi con la gestione di ingenti risorse che debbono essere investite nella scuola e nella sanità. Ma non è una questione solamente economica, bisogna anche riaffermare pratiche che tengano in considerazione che i bisogni del corpo sono imprescindibili dai bisogni dell’anima.

In copertina: Foto di ADMC da Pixabay

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