Violenza e sociologia: il pensiero di Luisa Stagi

Scritto da in data Febbraio 9, 2022

«Il paradigma dell’onore e vergogna produce l’idea che gli uomini debbano controllare il corpo delle donne della propria famiglia. Da questo paradigma, quindi deriva l’idea che le donne debbano avere un certo contegno, una certa morale sessuale e non debbano essere causa di disonore per gli uomini della propria famiglia. Da qui derivano anche tutta una serie di modelli di mascolinità e di femminilità».

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Il paradigma dell’onore e vergogna

Un paradigma che caratterizza la società dell’intera area del Mediterraneo e da cui ha origine la violenza di genere: una violenza sulle donne e nei confronti di chi si discosta da canoni di mascolinità e femminilità prestabiliti.
Un paradigma, quindi, che vede l’uomo come colui che deve controllare il corpo delle donne affinché esse non causino disonore o vergogna alla propria famiglia e di cui abbiamo visto gli strascichi ancora in tempi non troppo lontani nelle nostre leggi, per esempio nel “delitto d’onore”.
In tempi più recenti, possiamo invece identificare tale paradigma negli atti di violenza subiti da chi si discosta da un modello di mascolinità e virilità tossica o da una femminilità esile e aggraziata di donna angelica e pudica. La donna come oggetto, o derisa perché “poco femminile”, o il ragazzo additato come “femminuccia” sono tutti retaggi del paradigma dell’onore e vergogna.

25 novembre – Il pensiero di Luisa Stagi

In questa seconda puntata dedicata alla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Luisa Stagi, sociologa, scrittrice e docente presso l’Università degli Studi di Genova, ci spiega da dove nasce la violenza di genere dal punto di vista sociale teorizzando il “Paradigma dell’onore e vergogna”.

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