Iran: giustiziato il lottatore delle proteste
Scritto da Barbara Schiavulli in data Settembre 12, 2020
La sua colpa è stata quella di aver protestato. E in un paese dove ti uccidono come deterrente per impedire ad altri giovani di scendere in piazza, Navid Afkari, non aveva scampo. È stato giustiziato dopo un processo farsa e una confessione estorta. A niente sono valse le richieste internazionali di clemenza, il campione di wrestling è stato impiccato oggi in Iran, ha riferito la tv di Stato. “La sentenza contro Navid Afkari, l’assassino di Hassan Turkman, è stata eseguita questa mattina nella prigione di Adelabad a Shiraz”, ha detto la TV di stato citando il giudice capo della provincia di Fars, Kazem Mousavi.
Le autorità avevano accusato Afkari, 27 anni, di aver accoltellato un dipendente di una società di approvvigionamento idrico nella città meridionale di Shiraz durante le proteste del 2018, sebbene ci fossero video che smentissero la presenza di Afkari all’ora dell’omicidio. Le proteste erano esplose in diverse città iraniane per la caduta della valuta iraniana e la crisi finanziaria.
La confessione in tv
L’Iran la scorsa settimana ha trasmesso in televisione la confessione del lottatore, un segmento che assomigliava a centinaia di altre presunte confessioni forzate trasmesse negli ultimi dieci anni nella Repubblica islamica.
Afkari aveva poi detto alla famiglia che la confessione gli era stata estorta con la tortura, e attivisti e il suo avvocato hanno detto che non ci fossero prove della sua colpevolezza. Anche i due fratelli di Afkari sono stati condannati: Vahid Afkari a 54 anni e sei mesi di carcere e 74 frustate, mentre Habib Afkari è stato condannato a una pena detentiva di 27 anni e tre mesi e altrettante 74 frustate.
Le campagne social per salvarlo
Hanno provato a fermare l’esecuzione diversi attivisti, sia fuori che dentro l’Iran, e anche l’avvocata iraniana per i diritti umani Nasrin Sotoudeh – lei stessa incarcerata e da quasi un mese in sciopero della fame per le condizioni nella prigione di Evin, a Teheran, durante la pandemia di coronavirus – aveva dichiarato di sostenere Afkari.
Il mondo dello sport e Trump per Afkari
Il sindacato internazionale, che rappresenta 85.000 atleti, ha chiesto martedì scorso l’espulsione dell’Iran dallo sport mondiale se avesse giustiziato Afkari. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha cercato di intercedere per Afkari in un appello pubblicato su Twitter. “Ai leaders dell’Iran, sarei molto grato se risparmiassero la vita di questo giovane e non lo giustiziassero”, ha scritto Trump la scorsa settimana. “Grazie!”. “Trump è preoccupato per la vita di un assassino, mentre mette in pericolo la vita di molti pazienti iraniani imponendo severe sanzioni”, ha replicato l’agenzia di stampa semiufficiale Tasnim.
Hearing that Iran is looking to execute a great and popular wrestling star, 27-year-old Navid Afkarai, whose sole act was an anti-government demonstration on the streets. They were protesting the “country’s worsening economic situation and inflation”…
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 3, 2020
Teheran ha anche risposto al tweet con un servizio televisivo di quasi 11 minuti su Afkari: c’erano i genitori in lacrime del dipendente della compagnia idrica ucciso, un filmato di Afkari sul retro di una motocicletta che diceva di aver pugnalato l’uomo alla schiena, senza spiegare perché lo avesse fatto. Il filmato mostrava confusi documenti di polizia e spiegava l’omicidio come se si trattasse di una “controversia personale”. È stato detto che il cellulare di Afkari era stato nella zona e mostrava filmati di sorveglianza di lui che camminava per una strada, parlando al telefono.
Foto di copertina: Twitter / UN watch
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