La storia di Leo

Scritto da in data Gennaio 22, 2021

Come hanno affrontato i bambini la paura del nuovo coronavirus? Lo avranno immaginato almeno una volta durante questi lunghi mesi? Valentina Barile parla della “Storia di Leo, il bambino che sconfisse la paura del Covid con la fantasia” (LaB DFG) su Radio Bullets con Mauro Grimaldi, autore, e Spartaco Ripa, illustratore e fumettista.

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La fantasia è un’arma formidabile…

La storia di Leo racconta qualcosa che i bambini conoscono molto bene come soluzione a ogni tipo di problema. Possiamo forse dire che la fantasia è il pianeta dei bambini, una terra su cui noi adulti approdiamo ogni sera, prima di chiudere gli occhi, guardando il soffitto e immaginando il cielo stellato. Quest’anno è stato duro per ciascuno, ma soprattutto per i bambini, che sebbene vivano il mondo da un punto di vista diverso, hanno comunque percepito che qualcosa non stesse funzionando.

Mauro Grimaldi racconta ai microfoni di Radio Bullets come nasce la “Storia di Leo, il bambino che sconfisse la paura del Covid con la fantasia”: «L’ispirazione l’ho presa dagli occhi disorientati dei bambini e ho cercato di immedesimarmi in loro. Chi è questo signor Covid? È possibile che nessuno sappia che faccia abbia? Come fa a essere presente contemporaneamente in più posti e a entrare nelle case della gente anche se la porta è chiusa? – questi sono gli interrogativi di Leo. In realtà, i bambini assorbono questo bombardamento di notizie senza alcun filtro e cercano di dare a tutto questo una spiegazione logica. Leo, in questo caso, è un bambino fortunato perché trova un’alleata preziosa nella Luna a cui lo lega la fantasia. E grazie alla sua amica Luna, con la fantasia riuscirà a superare la paura del Covid perché tutto questo è una favola, e come tutte le favole, finiscono bene».

Spartaco Ripa ha dato un profilo ai personaggi della favola, ascoltiamolo insieme: «Ho disegnato il Covid-19 come se fosse un piccolo mostriciattolo dispettoso. Ho preso spunto dalla molecola reale del virus, una palletta rossastra con tanti punti, e alla quale ho aggiunto una faccetta cattiva e arrabbiata, ma anche un po’ dispettosa. Penso che un bimbo potrebbe immaginarsela proprio così. La sceneggiatura della storia che Mauro mi ha inviato, mi ha colpito per la sua semplicità. Ma questa è una caratteristica propria di Mauro. E debbo dire che mi ha emozionato e divertito. Così, subito dopo, ho iniziato a buttare giù dei bozzetti del protagonista Leo, della sua astronave e anche qualche faccetta del dispettoso Covid».

… come la Luna?

L’etimologia della parola Luna deriva dal latino luna, e ha il significato che conosciamo. Ma la sua forma più antica documentata in latino è losna e proviene da louksna o leuksna, con la stessa radice di lux, lucis (luce), lucere (brillare), e così via. È una radice indoeuropea (leuk-). In greco, infatti, leukós indica il bianco brillante. È per questo che la Luna piena è la luce della speranza. Mauro Grimaldi su Radio Bullets: «Se poi mi chiedi cosa c’entra la Luna, ti rispondo che la Luna c’entra sempre. C’entra perché è l’anello di congiunzione con la fantasia, con i sogni, con l’amore. E, soprattutto, non fa paura ai bambini. La Luna con il suo fascino stimola la fantasia, in questo caso rapisce Leo, portandolo in un mondo diverso da quello n cui si trova prigioniero – troppo razionale e freddo – e lo fa evadere in un mondo diverso, più vicino alla sua natura di bambino».

Spesso, quando leggiamo le favole, i libri illustrati, i fumetti ci chiediamo cosa sia venuto prima: la narrazione o le immagini. E per quanto possa sembrare scontato a noi addetti ai lavori, rappresenta sempre un punto di curiosità. Spartaco Ripa conclude su Radio Bullets: «Io e Mauro siamo due persone di poche parole. Comunichiamo l’indispensabile. Con Mauro l’approccio è sempre lo stesso: lui mi manda un suo progetto via mail, seguito da una telefonata, e poi ne discutiamo confrontando le nostre impressioni. Quindi sì, arriva prima la sceneggiatura, che ovviamente durante lo studio dei personaggi e degli ambienti può anche subire qualche variazione o ritocco. A tutt’oggi, abbiamo realizzato già parecchi progetti, tra cui, di recente, “La città in fondo al mare” (edizioni Sonda, una favola sul tema dei migranti, vincitrice nel 2019 del prestigioso “Premio Racalmare – Leonardo Sciascia – Scuola”, e votato da una giuria di ragazzi)».

«Quella notte fece uno strano sogno. La Luna, piena di luce, era entrata nella sua stanza, illuminando tutto e, come d’incanto, tutti quegli esserini fluorescenti erano scomparsi. “Hai visto, Leo”, disse la Luna, “le paure vanno affrontate e si possono sconfiggere…”» – Storia di Leo, il bambino che sconfisse la paura del Covid con la fantasia (Lab DFG).

 

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