La tecnologia nell’armadio
Scritto da Raffaella Quadri in data Giugno 9, 2021
Appesi nei nostri armadi presto potranno trovare posto abiti con tessuti speciali. E quella di vestirci sarà solo una delle loro funzioni.
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Tessuti digitali: fibre con microchip da tessere
Tessuti speciali. Tessuti in grado di fare molto più che coprirci. Tessuti digitali.
La tecnologia abbinata al telaio non è certo una novità, anche a Technomondo ne abbiamo parlato in più occasioni, ma grazie a nuovi studi aumentano anche le funzioni tech di trama e ordito del futuro.
Per capire cosa ci sia di nuovo in questo ambito, dobbiamo trasferirci al di là dell’Atlantico e approdare a Boston, in Massachusetts. È qui che un team di ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha ideato una nuova tipologia di fibre tessili, dotate di una caratteristica decisamente originale: essere digitali.
Come spiegano i ricercatori nel loro studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, sono stati realizzati metri di una fibra in polimero in cui sono stati inseriti microchip digitali in silicio. Minuscoli quadrati in sequenza continua lungo un unico e sottile filo che poi può essere cucito nei tessuti – anche con ago e filo – e persino lavato.
I ricercatori hanno stimato in particolare una durata massima al lavaggio che al momento è di soli dieci cicli, dopo i quali il filo ha più probabilità di rompersi. Si tratta comunque di un traguardo interessante.
Il controllo dei microchip
L’interesse maggiore però è per le funzionalità di questo super filo. Come si è detto ha due caratteristiche fondamentali:
- è una fibra digitale
- ha microchip controllabili singolarmente.
Questo significa che il monitoraggio e la raccolta di dati che provengono dalla fibra tech – e dai quali si ricavano poi le informazioni utili – possono riguardare ogni singolo elemento. Inoltre, questo può essere attivato in maniera autonoma, senza la necessità di mettere in azione contemporaneamente tutti i chip.
Non si tratta solo di avere dei dati provenienti dai chip ma anche di poterne immettere e di programmarli. La fibra digitale è in grado di archiviare e di mantenere fino a due mesi, nella propria memoria, una serie di file, persino file musicali e video, dimostrando così tutte le potenzialità di questo minuscolo sistema.
Intelligenza artificiale: la maglietta che impara
Gli scienziati del MIT non si sono fatti mancare nulla. E per aggiungere potenzialità a potenzialità hanno voluto dotare il loro tessuto digitale anche di intelligenza artificiale (AI).
Grazie a una rete neurale – con 1.650 connessioni – nella memoria della fibra, cucita nel tessuto di una maglietta, i ricercatori hanno monitorato l’attività di un atleta per 4 ore e mezza. Ne hanno misurato la temperatura, registrando quali attività corrispondessero a ogni sua variazione. I dati così elaborati sono stati utilizzati per “istruire” il sistema che, grazie ad algoritmi di apprendimento, impara a riconoscere in maniera autonoma quali dati corrispondano a una specifica reazione dell’organismo allo sforzo fisico.
La ricerca stessa procede proprio su questa strada. L’idea è di riuscire a progettare un micro controllore che possa essere installato all’interno della fibra e d’interfacciarsi in tempo reale con l’utilizzatore.
Applicazioni da tessere: dallo sfizio alla salute
Queste lunghe fibre digitali da tessere sui nostri vestiti mostrano già una miriade di funzioni, dalle più estrose – come abbinare un file musicale a un abito – a quelle decisamente più utili, che rientrano nel campo della salute e delle prestazioni fisiche.
Se pensate, per esempio, alla possibilità di monitorare le funzionalità dell’organismo in maniera non invasiva, attraverso questi particolari dispositivi indossabili; controllare i parametri fisiologici essenziali, quali il battito cardiaco o il respiro, e immagazzinare i dati raccolti per poi poterli analizzare; monitoraggio per fare prevenzione e diagnosi precoci, da un lato, e per valutare le prestazioni fisiche, per esempio, durante un allenamento, dall’altro.
E così lo spazio delle possibili applicazioni si apre all’immaginazione… in pratica: ago e filo, alcuni microchip, algoritmi e tutta la nostra fantasia.
Musica: “Ago e Filo” – Niropaco
In copertina: immagine di Anna Gitelson-Kahn, foto di Roni Cnaani, MIT.
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