Libano: Har(ak)iri
Scritto da Radio Bullets in data Ottobre 29, 2019
Libano
Strada senza uscita per il premier libanese Saad al Hariri che ha deciso di dimettersi, non riuscendo a risolvere la crisi, con migliaia di persone che per 13 giorni hanno occupato le strade del paese per protestare contro l’élite politica al governo. Il politico sunnita si è rivolto alla nazione durante un discorso televisivo dopo che gruppi di Hezbollah, vestiti di nero e brandendo bastoni e tubi, hanno attaccato e distrutto un campo di protesta istituito dai manifestanti a Beirut.
E la gente scende di nuovo in piazza questa volta per festeggiare.
Il paese mediorientale è in piena paralisi, sommerso dall’ondata senza precedenti proteste contro la corruzione che ha portato il Libano alla peggiore crisi economica dalla guerra civile 1975 – 1990.
“Per 13 giorni il popolo libanese ha atteso una soluzione politica che fermasse il deterioramento dell’economia, e ho cercato durante questo periodo di trovare una via d’uscita attraverso la quale ascoltare la voce della gente”, ha detto Hariri.
Sono dieci giorni che le banche sono chiuse, insieme a scuole e aziende. Le dimissioni di Hariri sfidano Nasrallah, leader degli Hezbollah che già per ben due volte ha manifestato il suo dissenso, dicendo che il rischio di un vuoto politico era pericoloso. Secondo la Costituzione libanese, il governo di Hariri resterà in carica fino alla formazione del nuovo governo.
Settimana scorsa il premier ha cercato di disinnescare il malcontento popolare attraverso una serie di riforme concordate con altri gruppi politici nel suo governo di coalizione, tra cui Hezbollah appunto, per combattere tra le altre cose, la corruzione e le riforme economiche richieste da tempo.
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