L’orticello del vicino

Scritto da in data Aprile 14, 2021

L’economia circolare e la sostenibilità iniziano in casa sfruttando al meglio le risorse domestiche, a partire dai rifiuti.

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Lo aveva detto e dimostrato in tempi non sospetti anche Michelle Obama: coltivare l’orto o dedicarsi al giardinaggio fa sicuramente bene. Un’asserzione che, dopo la clausura forzata a cui ci ha costretti il Covid-19, non può che trovarci concordi. Del resto, chi non ha sognato un angoletto verde nei momenti clou del lockdown?!?
In effetti piante e fiori appassionano anche chi vive in città. E se si ha abbastanza spazio sul balcone di casa si prova a fare crescere qualcosa… fosse anche solo un limone a stagione.

Compost ed economia circolare

Per riuscire, però, occorre attrezzarsi bene. Ci viene in aiuto un’idea dell’Enea – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – che ha progettato e brevettato niente di meno che una compostiera domestica.
Rispondente pienamente ai dettami dell’economia circolare – in cui nulla si spreca ma tutto si rigenera – l’idea tech dell’Agenzia sfrutta il riciclo domestico. Promette di trasformare in compost i nostri residui di cibo, le foglie che potiamo dalle nostre piante, gli scarti del nostro meticoloso lavorio di micro giardinaggio. Insomma tutto ciò che normalmente andrebbe a costituire la frazione organica dei rifiuti domestici. Quella che, per intenderci, mettiamo nei sacchetti biodegradabili e compostabili, sempre drammaticamente troppo piccoli per contenere tutto e sempre troppo delicati per non rompersi proprio mentre si scendono le scale del condominio.
Ebbene, il progetto di Enea prevede di sfruttare questa parte dei rifiuti di casa per creare terricciato ideale a trasformare il balcone cittadino in una rigogliosa jungla.

Come funziona la compostiera

La compostiera sfrutta innanzitutto l’energia del Sole. È dotata di un pannello fotovoltaico integrato nel coperchio di apertura che produce energia elettrica. Questa alimenta il sistema di aerazione, indispensabile per dare il via al processo biologico di degenerazione che è di tipo aerobico. Inoltre è utilizzata per riscaldare il materiale organico che viene introdotto nella compostiera. La gestione della temperatura, spiegano i tecnici di Enea, è necessaria per dare il via al processo di compostaggio anche nei mesi più freddi dell’anno.
Al suo interno la compostiera è poi dotata di:

  • tre camere per il materiale organico, separate tra loro da pannelli estraibili
  • un sistema di movimentazione interna dei rifiuti
  • un sistema di fornitura di aria fresca
  • un bio-filtro che elimina gli odori dei gas prodotti durante il compostaggio

L’elettrodomestico dal pollice verde

La compostiera dell’Enea è completamente stagna, quindi non fuoriesce alcun tipo di odore. Inoltre è in grado di trattare circa cinque chilogrammi di rifiuti al giorno. Si stanno già realizzando, però, modelli più piccoli, ideali per ogni necessità. Accanto alla versione con pannello fotovoltaico integrato al coperchio – che può essere collocata, per esempio, sul balcone o in giardino – ne è stata progettata una versione che possa essere utilizzata in ambienti interni. In questo caso l’alimentazione non avviene attraverso il pannello solare, ma collegando la compostiera direttamente alla rete elettrica di casa. Proprio come un qualsiasi elettrodomestico casalingo.

Se avete quindi il pollice verde e la propensione alla sostenibilità e alla circolarità, questa idea è fatta proprio per voi.

Musica: “Ci vuole un fiore” – Sergio Endrigo
Foto di copertina: herb007 da Pixabay

 

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