Onda Lunga – La rassegna stampa delle Funambole

Scritto da in data Maggio 3, 2020

Ecco la nuova puntata di Onda Lunga, con Silvia Vaccaro e Loretta Bondì delle Funambole Radioattive. Nella puntata di oggi: Liberazione, Siria, Filippine, leadership femminile in tempi di pandemia di coronavirus, traffico di esseri umani e tecnologia e creazione di spazi di libertà – cosa vuol dire essere femminista.

Libere tutto l’anno

Il viaggio comincia da NoiDonne: Costanza Fanelli che tira fuori dall’archivio della storica rivista un racconto – da Biella, in Piemonte – legato alla Liberazione: Il magico momento della Liberazione nel racconto della partigiana Cecilia. NoiDonne, racconta Silvia Vaccaro, nasce durante la Seconda guerra mondiale – nel 1944. – come giornale clandestino dei gruppi di difesa della donna. Nel ’45 diventa un giornale ufficiale. E da lì la sua lunga storia: sarà organo dell’Unione Donne in Italia fino al 1990.

Siria

La stampa italiana ne ha parlato poco, ma qualche giorno fa, a Coblenza, in Germania, è cominciato un processo inedito: sul banco degli imputati il governo siriano, e in particolare due responsabili dei servizi di intelligence, accusati di torture (e anche violenza sessuale) su 4mila persone avvenute all’interno di Al-Khatib, il carcere di Damasco. Lo riporta The Syria Campaign (Stc), associazione composta dalle famiglie delle vittime di torture, uccisioni e sparizioni forzate nel corso della guerra in Siria. I giudici hanno accolto le accuse di “torture e crimini contro l’umanità” presentate dalla procura. Gli imputati, Anwar Raslan e Eyad Al-Gharib, sono stati arrestati dalle autorità tedesche a febbraio, in quanto entrati nel Paese tra il 2014 e il 2018.

Raslan ha 57 anni ed è sospettato di aver torturato 4mila detenuti tra il 29 aprile 2011 e il 7 settembre 2012. “Per tutto il periodo della detenzione – si legge sul sito del tribunale – i prigionieri hanno subito brutali violenze tra cui percosse, calci e scosse elettriche”. Raslan, si legge ancora su Dire, è anche accusato di aver permesso “58 omicidi” nonché “stupri e gravi violenze sessuali” a danno dei detenuti. Tali reati si sarebbero svolti “nell’ambito di un vasto e sistematico attacco alla popolazione civile“.

Al-Gharib, avrebbe a sua volta commesso crimini contro l’umanità tra “l’1 settembre e il 31 ottobre del 2011” e sarebbe responsabile delle torture e delle violenze sessuali subite da almeno 30 persone, arrestate “in seguito a una manifestazione”. Stando all’accusa “il brutale abuso fisico e psicologico e’ servito a ottenere con la forza confessioni e informazioni da parte del movimento di opposizione” in Siria, sviluppatosi dopo le porteste iniziate nel marzo di quello stesso anno, e da cui avra’ origine la guerra civile. “Almeno 58 persone sono morte a causa dei maltrattamenti subiti in quel periodo”, denuncia la procura tedesca. “Oltre agli abusi citati nelle prigioni si viveva anche condizioni disumane e degradanti. Ad esempio, ai detenuti venivano negate le cure mediche e l’igiene personale, non c’era abbastanza da mangiare, il cibo era spesso immangiabile e le celle cosi’ sovraffollate che sedersi o sdraiarsi spesso non era possibile. I prigionieri sarebbero stati costretti a dormire in piedi”.

Leader femminista nella pandemia

Leila Billing è un’esperta di genere, lavora a percorsi di formazione dedicati alla leadership femminista. Su InGenere si chiede: “Cosa succederebbe se leader di tutti i tipi, in diversi settori, iniziassero a seguire l’approccio della leadership femminista, così come è stato promosso dalle attiviste di tutto il mondo per decenni? Come potrebbe questo tipo di leadership aiutarci e farci strada nell’incertezza?”. Una vademecum semplice e denso di spunti in tempi di pandemia di coronavirus.

Filippine

Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), ha attirato l’attenzione sul tema della sicurezza e del benessere dei bambini in tempi di lockdown globale a causa di Covid-19. “Con le scuole chiuse a livello nazionale e la gente ordinata di rimanere a casa per frenare la diffusione di COVID-19, le routine e i sistemi di supporto dei bambini sono interrotti, esponendoli a violenza, angoscia e abbandono”, spiega l’avvocato Marj Ardivilla, specialista della protezione dei minori dell’Unicef Filippine.

“Parliamo di violenza fisica. Parliamo di violenza psicologica. Parliamo di violenza emotiva”, dice Ardivilla in un’intervista su ANC. Una situazione in cui i bambini possono anche essere esposti alla cyber violenza e ai rischiosi comportamenti online, dice Ardivilla.

Tratta e tecnologie

Nel bene e nel male la tecnologia è protagonista in questi tempi di pandemia di Sars Cov-2. Ma che ruolo gioca nella tratta di esseri umani? “Negli ultimi dieci anni, studiosi/e, attivisti/e e rappresentanti politici hanno ripetutamente chiesto un esame del ruolo della tecnologia come forza che contribuisce alla tratta e allo sfruttamento di esseri umani”, si legge nella presentazione dell’ultimo numero “No 14 (2020): Special Issue – Technology, Anti-Trafficking, and Speculative Futures” di Anti-Trafficking Review.

Il nuovo numero “esplora alcune delle ipotesi sul ruolo della tecnologia nel facilitare o prevenire il traffico e lo sfruttamento di esseri umani e gli strumenti tecnologici attualmente disponibili”. La conclusione: “i fattori che consentono e sostengono la tratta di esseri umani, come la mancanza di posti di lavoro dignitosi e le protezioni sociali, o regimi disumani di migrazione del lavoro, richiedono volontà politica, non soluzioni tecnologiche”.

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