Ricchezza e povertà – Episodio 2
Scritto da Pasquale Angius in data Agosto 25, 2020
In questo episodio cerchiamo di spiegare meglio come le condizioni di partenza siano un elemento decisivo e, quindi, il modo nel quale sono distribuite le risorse all’interno di una società, sia una delle determinanti fondamentali che stanno alla base della ricchezza e della povertà. Senza perderci in complicati ragionamenti teorici proviamo a raccontare una storia. Immaginiamoci una fiction: immaginiamo di dover scrivere la sceneggiatura di un film e quindi dobbiamo inventarci una storia.
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Foto di copertina: JD Mason on Unsplash
John Rich e John Poor
La nostra storia è ambientata a New York e precisamente a Park Avenue: una strada lunghissima che si dipana dall’Upper East Side di Manhattan, il quartiere più benestante della Grande Mela, ma prosegue poi verso Nord, fino al fiume Harlem, lo attraversa e prosegue sull’altra sponda; ma, sull’altra sponda, c’è un’altra Park Avenue, o meglio c’è un altro quartiere: la zona sud del Bronx, una delle zone più povere e degradate della Grande Mela. In quel quartiere il 40% della popolazione vive sotto la soglia della povertà.
I protagonisti della nostra storia saranno due bambini, entrambi di colore, entrambi afroamericani, così sgomberiamo subito il campo, per semplicità, da qualunque implicazione di natura razziale che sappiamo essere tutt’altro che irrilevante in un paese come gli Stati Uniti. I due bambini si chiameranno entrambi John, nasceranno nello stesso giorno, nel maggio del 1975, nella stessa via, Park Avenue a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro ma uno, quello che chiameremo per semplicità John Poor (poor in inglese significa povero) nascerà nel Bronx, mentre il secondo che chiameremo John Rich (rich in inglese vuol dire Ricco) nascerà nell’Upper East Side.
Sono due splendidi bambini, con un’intelligenza superiore alla media, molto svegli, ma uno nasce in una famiglia ricca e l’altro nasce in una famiglia povera. Entrambi godranno dell’affetto dei loro genitori e della loro famiglia, che cercherà di offrirgli il meglio che si possono permettere.
John Rich frequenterà una prestigiosissima scuola privata e poi andrà al college laureandosi in Finanza e Management in una delle migliori e più costose università del paese e troverà subito un ottimo lavoro in una banca d’affari.
John Poor, invece, frequenterà una scalcagnata scuola pubblica nel Bronx ma poi, arrivato alle superiori, sarà costretto ad abbandonare la scuola. In realtà gli piaceva studiare ma la sua famiglia aveva grossi problemi economici, a casa c’erano altri 4 fratelli più piccoli, e quindi deve darsi da fare per trovarsi un lavoro. John Poor non si scoraggia, d’altronde vive negli Stati Uniti, il paese delle opportunità, il paese dove tutti possono farcela se hanno voglia di lavorare, intraprendenza e spirito di sacrificio. John Poor non si tira mai indietro, fa ogni genere di lavoro. La mattina fa il commesso in un negozio di alimenti per animali, il pomeriggio fa consegne con un piccolo furgoncino che è riuscito a comprarsi, pagandolo a rate, da un lontano parente. La sera fa l’uomo sandwich ma poi, per un certo periodo trova impiego prima in un ristorante come cameriere e infine in un locale per signore dove fa lo spogliarellista. Cominciano a girargli un po’ di soldi in tasca ma poi conosce una ragazza, Rose, anche lei del Bronx, anche lei si arrangia facendo mille lavori, ma è una brava ragazza e, soprattutto, è carina da morire. John Poor se ne innamora e se la sposa ma lei gli impone ovviamente di abbandonare le sue attività serali nei locali.
Nel frattempo anche John Rich ha conosciuto Margareth, una bella ragazza che di mestiere fa l’avvocato, una peperina che lo comanda a bacchetta ma è così terribilmente sexy, e John Rich è così perdutamente innamorato per cui, dopo un estenuante corteggiamento, riuscirà finalmente a sposarsela.
11 settembre 2001, attacco all’America
La vita di entrambi questi ragazzi americani viene stravolta la mattina dell’11 settembre 2001. Hanno entrambi 26 anni e restano scioccati di fronte alle immagini dei due arei che si schiantano contro le Twin Towers.
L’America è sotto attacco terroristico, entrambi sono ferventi patrioti e sentono il bisogno di fare qualcosa di concreto per aiutare il loro paese. John Poor decide di arruolarsi nell’Esercito. Il Presidente Bush l’ha detto chiaramente, quei bastardi di terroristi li andremo a stanare in qualunque posto si vogliano nascondere. Certo Rose aspetta un bambino ma lui sente che lo deve fare per il suo paese: ancora adesso che è adulto, quando vede sventolare la bandiera a stelle e strisce e sente suonare l’inno nazionale, si commuove. Inoltre nell’esercito la paga è buona e una volta finita la guerra potrà avere migliori opportunità di lavoro. Ma anche John Rich sente il dovere di fare qualcosa per il suo paese. Sa di essere un privilegiato ma sa anche che in certi momenti le differenze di classe non contano, tutta l’America si deve sentire un unico popolo, un’unica nazione. Riunisce il consiglio d’amministrazione della banca d’affari nella quale lavora e convince i suoi soci a staccare un cospicuo assegno a favore delle famiglie delle centinaia di vigili del fuoco che hanno perso la vita nell’attentato alle Twin Towers, eroi sconosciuti che si sono immolati per il bene comune.
John Poor viene mandato a combattere prima in Afghanistan e poi in Irak, ma proprio in Irak il suo Humvee salterà su una mina e John Poor viene ferito. Rischia di perdere una gamba ma i medici riescono a fare un miracolo: dovrà fare un lungo periodo di riabilitazione e resterà leggermente zoppo. Non potrà più giocare a pallacanestro ma la gamba è salva.
Nel frattempo John Rich viene contattato da un suo amico d’infanzia, Richard, che aveva scelto la carriera militare, aveva frequentato West Point e poi aveva lavorato per il Pentagono in giro per il mondo. Richard non è più un ufficiale dell’esercito, si era congedato e aveva aperto una società di contractors, in pratica di mercenari, che grazie alla rete di contatti che aveva al Pentagono, e gli intrallazzi con alcuni Senatori, riusciva a piazzare nelle grandi aree di crisi, dall’Afghanistan al Medio Oriente, a prezzi esorbitanti. Richard gli propone di investire nella sua società e dato che l’investimento è interessante John Rich decide di diventare socio del suo vecchio amico.
Nel frattempo John Poor, una volta congedato riesce a ottenere una piccola pensione per la ferita di guerra e riprende la sua vita e i suoi lavori. Un bel giorno conosce un brillante agente immobiliare che gli propone l’acquisto di una casa. Per John Poor sarebbe un grande sogno, una casa tutta sua, dove far crescere suo figlio che ormai ha quasi sei anni. John ha dei dubbi, l’appartamento che gli propone l’agente immobiliare è molto carino e anche a sua moglie Rose piace molto, ma costa 200.000 dollari, una cifra esorbitante per lui. L’agente lo rassicura, non si deve preoccupare di nulla. Lui conosce una banca che si occuperà di tutto, gli finanzierà l’intero importo che potrà ripagare con un mutuo a 30 anni e, inoltre, gli darà 10.000 dollari in più per le spese di trasloco nella nuova casa. John Poor è contento, finalmente le cose cominciano a girare per il verso giusto: il sogno americano prima o poi arriva per tutti e questa volta sente che le cose andranno bene. Inoltre il funzionario della banca gli ha detto di stare tranquillo, il prezzo delle case sta crescendo in maniera pazzesca, tra qualche anno la loro casa varrà il doppio se il mercato continuerà a crescere. John Poor pensa di aver fatto il miglior affare della sua vita: ha una casa di proprietà, certo la rata del mutuo è un impegno importante ma lui se deve fare sacrifici per la sua famiglia e per il futuro di suo figlio non si tira indietro.
15 settembre 2008, esplode la crisi finanziaria
Ma la vita dei due John viene stravolta nuovamente una mattina di settembre, il 15 settembre del 2008, quando vedono in televisione le immagini dei dipendenti della banca d’affari Lehman Brothers uscire dai loro uffici con gli scatoloni che contengono i loro effetti personali. Quella che era una delle più importanti e antiche banche americane era fallita. Quel fallimento innescherà una delle più gravi crisi finanziarie ed economiche, che nel giro di pochi mesi si espanderà in tutto il pianeta. Qualcuno scrisse che si era trattato della peggior crisi economica dal crollo di Wall Street nel 1929. In effetti nei mesi successivi le conseguenze furono pesanti anche per i due John.
John Poor perse il lavoro nel negozio di cibo per animali, che fallì, ma anche il lavoro di consegne calò notevolmente. Le entrate, anche sommando la piccola pensione d’invalidità, non erano sufficienti per mantenere la famiglia e pagare il mutuo e così, in pochi mesi, John Poor perse la casa che fu messa all’asta dalla banca. Quella casa che aveva acquistato per 200.000 dollari, che era arrivata a valere sul mercato 350.000 dollari, era stata venduta all’asta a 150.000 dollari.
John Poor tornò nel Bronx in affitto in un piccolo appartamento con la moglie Rose ed il figlio. Ma anche John Rich fu colpito dalla crisi, la sua banca d’affari perse un pozzo di soldi e fu solo grazie all’intervento dello Stato che riuscì a salvarsi, come un po’ tutto il sistema finanziario statunitense. John Rich era sempre stato convinto, come aveva detto con uno slogan molto efficace il Presidente Reagan, che lo “Stato non è la soluzione ma è il problema”. Ma si sa gli slogan vanno bene in campagna elettorale, se poi lo Stato serve per salvare la tua banca può essere una comodissima soluzione… e al diavolo gli slogan!
John Poor dopo mesi di grande difficoltà e amarezza per la casa perduta, essendo un tipo sveglio e intraprendente, scopre una nuova possibilità di lavoro: si chiama Uber. La tecnologia offre possibilità insperate. John passa parte della giornata a fare le consegne ma poi, si trasforma in un autista di Uber. Lavora come un dannato, suo figlio sta crescendo e sia lui che Rose vogliono a tutti i costi mandarlo al college. Hanno deciso, assieme, di farne soltanto uno di figlio, i figli purtroppo costano, ma quel loro unico figlio avrà tutte quelle opportunità che loro non hanno avuto, perché potrà frequentare l’università. Anche se dovesse lavorare 16 ore al giorno John Poor è fermamente intenzionato a realizzare questo sogno suo e di sua moglie.
Aprile 2020, la pandemia
Ma le vite dei due, ormai non più ragazzi ma uomini adulti, sarà nuovamente sconvolta nell’aprile del 2020. New York viene investita dalla pandemia di coronavirus.
John Rich comincia a sentirsi poco bene una sera verso l’ora di cena, ha un po’ di tosse, dolori articolari, ma sente che sta salendo la febbre. Sua moglie lo fa stendere nel letto e chiama subito un amico medico. John Rich viene ricoverato in una delle migliori cliniche private di New York. Per alcuni giorni starà malissimo ma resterà vigile. Potrà parlare con la moglie e i figli attraverso lo smartphone, il virus è talmente contagioso che non consente le visite dei familiari in ospedale. Poi una sera comincerà ad avere difficoltà respiratorie e verrà intubato. Dopo 3 settimane di terapia intensiva comincerà a riprendersi. Se l’è vista brutta, è stato malissimo, come mai gli era accaduto nella sua vita, ha avuto effettivamente paura di morire ma ce l’ha fatta e non vede l’ora di riabbracciare la sua Margareth e i suoi figli.
John Poor invece sembrava averla scampata ma una mattina fece una grande fatica ad alzarsi. Non si sentiva bene, aveva qualche linea di febbre per cui decise di restare a casa, di non andare al lavoro. John Poor sapeva che non avendo l’assicurazione sanitaria, perché costava troppo e non poteva permettersela, se la sarebbe dovuta cavare da solo, in qualche modo. Mandò Rose a prendergli qualcosa in farmacia e sperò che la buona sorte gli fosse favorevole. Ma non in tutte le storie può esserci il lieto fine. John Poor cercò di resistere alla malattia con tutte le sue forze ma dopo un paio di giorni chiuso in casa, le sue condizioni erano ormai gravissime, la febbre superava i 39 gradi e faceva fatica a respirare. Rose chiamò l’ambulanza. John Poor vide per l’ultima volta il viso di sua moglie rigato di lacrime mentre lo caricavano sull’ambulanza, poi probabilmente perse conoscenza. Esalò l’ultimo respiro mentre la sua ambulanza era in coda per entrare in ospedale e mentre gli passavano davanti tutti quelli che, avendo pagato l’assicurazione sanitaria, avevano diritto all’assistenza medica.
Ora questa storia inventata ci dice una cosa ben precisa: se le condizioni di partenza non sono uguali per tutti la possibilità di raggiungere il traguardo non sarà uguale per tutti.
John Poor nasce in una famiglia con pochi mezzi, non ha la possibilità di studiare, è costretto tutta la vita a fare lavori poco qualificati e mal remunerati. Qualunque evento catastrofico colpirà in maniera radicale e drammatico la sua vita e la sua famiglia. John Rich ha invece la possibilità di studiare, di svolgere un lavoro ben remunerato, di affrontare tutti gli imprevisti, anche quelli più drammatici, riuscendo sempre a risollevarsi.
I due John è come se fossero due atleti, entrambi di talento, che devono correre sui 1.000 metri ma uno ha i blocchi di partenza a 1.000 metri dal traguardo, mentre il secondo ha i blocchi a 500 metri dal traguardo.
In queste condizioni non c’è talento che tenga, non c’è allenamento, non c’è forza di carattere o determinazione a vincere che possa superare il fatto che un atleta parte in una posizione di fortissimo vantaggio rispetto all’altro.
Nelle prossime puntate continueremo a parlare di ricchezza e povertà, ma ricordatevi questa storia e quello che ci dice: le condizioni di partenza non sono uguali per tutti e questo è uno degli elementi decisivi per stabilire come andranno a finire le cose, è uno degli elementi fondamentali per decidere se una persona resterà povera o diventerà ricca.
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