Si dimette l’inviato degli Stati Uniti per l’Afghanistan
Scritto da Barbara Schiavulli in data Ottobre 19, 2021
Zalmay Khalilzad, l’inviato degli Stati Uniti in Afghanistan, si è dimesso due mesi dopo il devastante ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan e la presa del potere del paese da parte dei talebani. Il suo posto verrà preso dal vice, Tom West: lo ha riferito il segretario di Stato Antony Blinken, sottolineando che West lavorerà a stretto contatto con l’ambasciata statunitense, che ora ha sede a Doha.
La decisione segue la sua esclusione dai primi colloqui formali dell’amministrazione Biden con i talebani dopo il ritiro degli Stati Uniti, tenutosi a Doha all’inizio di ottobre.
Khalilzad, nato in Afghanistan, ha ricoperto la carica dal 2018 (è stato ambasciatore USA alle Nazioni Unite durante l’amministrazione Bush) e ha guidato i negoziati con i talebani, che hanno portato al tragico accordo del febbraio 2020 del presidente Trump per il ritiro delle forze statunitensi quest’anno.
Ha poi fatto pressione sul movimento intransigente dei talebani e sul governo appoggiato dall’Occidente dell’ex presidente afghano Ashraf Ghani, per negoziare una soluzione politica a decenni di conflitti, senza riuscirci.
Funzionari statunitensi attuali e precedenti hanno commentato a Reuters che in questi tre anni Khalizad è diventato il volto di uno dei più grandi fallimenti diplomatici statunitensi della storia americana. D’altra parte il diplomatico americano, di etnia pashtun, ha non poco sostenuto i talebani, ha continuamente minato il governo afghano e ha fatto di tutto per non ascoltare i diversi punti di vista all’interno del governo degli Stati Uniti.
Di conseguenza, dopo che il paese è stato svenduto dagli americani ai talebani a metà agosto, il governo è crollato con l’arrivo di questi nella capitale Kabul, dopo che ogni provincia è capitolata senza troppa opposizione finale.
Foto: wikimedia commons
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