Tutti in pista
Scritto da Raffaella Quadri in data Luglio 15, 2020
Dopo due anni di prova e il traguardo di un milione di attraversamenti, PlasticRoad, invenzione olandese che recupera plastica usata, si prepara a essere lanciata sul mercato. Già nella prima metà del 2021 sarà possibile pedalare su strade fatte con i tappi di bottiglie in plastica. Raffaella Quadri per Radio Bullets.
Musica: “Gimondi e il cannibale” di Enrico Ruggeri
Photo credits: PlasticRoad
Invece di leggere prova ad ascoltare: la musica e la narrazione renderanno l’esperienza più coinvolgente!
Era il 2018 quando fu realizzata. Era il 2018 quando fu inaugurata e quando, anche noi, ne parlammo su Technomondo. Siamo in Olanda, nella città di Zwolle, dove è stata installata PlasticRoad, la prima pista ciclabile realizzata con plastica riciclata.
Pochi metri, a dire il vero, solo 30, ma che racchiudono in sé tutto il senso di un progetto sperimentale. Un esperimento andato a buon fine.
Dopo averla realizzarla non è stata affatto dimenticata. La pista ciclabile simbolo del riciclo della plastica e di un modo innovativo per riutilizzare al meglio ciò che gettiamo a fine vita, è stata accuratamente monitorata. E i risultati sono ottimi.
Pista ciclabile in plastica: come è fatta?
A fine maggio di quest’anno la pista ciclabile ha tagliato il traguardo di 1 milione di attraversamenti e ha superato con successo questo lungo periodo di prova, dimostrando di reggere bene ai carichi e di poter resistere a pioggia e sole.
Con i suoi 30 metri di lunghezza, PlasticRoad era un progetto pilota, replicato due mesi dopo anche in una cittadina vicina, Giethoorn.
Realizzata grazie a una collaborazione tra il produttore olandese di strade e asfalto KWS, Gruppo Wavin che produce tubazioni plastiche per uso edile e ha a Zwolle la propria sede, e la compagnia petrolifera francese Total, la mini pista è stata realizzata utilizzando solo materiale plastico da riciclo. Circa 1.000 chili di plastica pari a 500 mila tappi di bottiglie.
PlasticRoad è stata realizzata compattando il materiale plastico riciclato in pannelli prefabbricati che sono poi stati installati in sequenza e che, all’occorrenza, possono essere sostituiti facilmente.
I pannelli sono in grado di attutire i rumori della strada e al loro interno presentano una cavità che può essere utilizzata per molteplici funzioni:
- scolo dell’acqua piovana
- passaggio di tubi e cavi
- posizionamento di sensori per il monitoraggio avanzato delle condizioni stradali.
PlasticRoad resiste a carichi e intemperie
Le buone performance che i due tratti olandesi hanno dimostrato fanno ben sperare nel successo anche per altri tipi di applicazioni. La capacità di resistenza di PlasticRoad, in particolare, dimostra che potrebbe reggere bene anche il passaggio di mezzi pesanti – veicoli per la manutenzione stradale o per la raccolta della spazzatura. Inoltre potrebbe essere realizzata ovunque, i suoi ideatori hanno verificato la buona tenuta anche del sistema di scolo delle piogge.
Senza dimenticare poi l’impatto positivo sull’ambiente, per due ragioni:
- si riutilizza un materiale che altrimenti dovrebbe essere smaltito
- si riducono le emissioni di CO2 in atmosfera (tra il 50 e il 70%) rispetto alla realizzazione di una pista ciclabile in cemento e asfalto.
Da progetto pilota al mercato
PlasticRoad dunque pare proprio essere un ottimo esempio di mobilità sostenibile e di riutilizzo di materiale di scarto. Certo non si può pensare che questa possa essere la soluzione per tutte le nostre strade e autostrade, ma di certo trova applicazione in alcuni contesti. Oltre alle piste ciclabili si è già pensato di ricorrervi per realizzare marciapiedi, cortili, parcheggi. Tanto più che la nuova versione, alla quale le aziende stanno già lavorando, sarà due volte e mezzo più resistente dell’attuale.
Ora tutto è pronto per la produzione industriale e per l’ingresso sul mercato di PlasticRoad. I primi ordini potranno essere evasi già per la prima parte del 2021.
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