Un disastro national
Scritto da Barbara Schiavulli in data Febbraio 11, 2019
CARACAS – Il Papa è stato moderato per quel che riguardava il Venezuela, ha voluto sentire tutte le versione, cercato di tenere bassi i toni, ha parlato di mediazione. Maduro gli ha scritto dicendo di essere un servo di Dio e anche Guaidò si è appellato al Vaticano perché sostengano la transizione.
Tra Caracas e Roma, in quei 8000 km di differenza le passioni, le ideologie, i bisogni si assottigliano, ma qui no, la chiesa ha una posizione forte e decisa. La Conferenza Episcopale ha definito Maduro illegittimo e ha invocato un cambio di governo. “Non possiamo essere spettatori dato quello che sta accadendo, dice il vescovo Mario Moronto Rodriguez di San Cristobal, vogliamo essere fedeli al mandato che ci ha dato la Chiesa aiutando i più poveri e i più bisognosi”. A Caracas invece ci accoglie monsignor Ovidio Pérez Morales, ora vescovo emerito, in passato presidente della della Confererenza Episcopale. Ha vissuto otto anni e mezzo in Italia quando studiava da giovane e ancora se lo ricorda. Con lui parliamo della situazione economica, sociale, morale, del futuro e del passato di quello che lui definisce un distrastro national
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In questi giorni stiamo cercando di capire cosa stia succedendo in Venezuela e abbiamo parlato con diverse persone che spiegano come si è arrivati a questo punto con una storica, cosa potrebbe essere fatto ce lo spiega l’economista e soprattutto come si vive in un paese dove lo stipendio medio è di 5 euro e una scatola di tonno, tra l’altro oggi introvabile, ne costa 7: Il prezzo della crisi.