Un team di Ulema per parlare con i talebani dei diritti delle donne
Scritto da Barbara Schiavulli in data Gennaio 13, 2023
L’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC) ha deciso di inviare una delegazione in Afghanistan per discutere i diritti delle donne all’istruzione e all’occupazione con il governo ad interim dei talebani.
La decisione è stata presa in una riunione straordinaria dell’OIC a Jeddah, in Arabia Saudita, voluta dalla Turchia e volta a evidenziare le preoccupazioni per le recenti restrizioni imposte dal governo talebano che vietano alle donne l’istruzione universitaria e il lavoro nelle organizzazioni umanitarie non governative.
Il segretario generale dell’OIC, Hissein Brahim Taha, ha dichiarato durante l’incontro che la delegazione si sarebbe confrontata sulle misure del governo talebano contro i diritti fondamentali all’istruzione, al lavoro e alla giustizia sociale delle ragazze e delle donne afghane, poiché tali diritti costituiscono una priorità assoluta per il mondo islamico.
Per l’OIC sospendere lavoro e istruzione è «in violazione degli scopi della legge islamica e della metodologia del Messaggero di Allah, il profeta Maometto».
I partecipanti «hanno sottolineato che l’istruzione è un diritto umano fondamentale di cui tutti gli individui devono godere sulla base di pari opportunità e in modo non discriminatorio, e di cui non devono essere privati», si legge nella dichiarazione.
I nuovi editti talebani hanno suscitato condanne a livello nazionale e internazionale, e hanno scatenato proteste da parte di studentesse universitarie e attiviste in diverse parti del paese. Alcuni governi stranieri, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Canada, Australia, Norvegia, Pakistan e Iran, nonché Unione Europea, Nazioni Unite, OIC e altre organizzazioni umanitarie internazionali hanno fortemente criticato queste decisioni e invitato i talebani a revocare il divieto consentendo alle ragazze e alle donne afghane di ottenere un’istruzione e continuare a lavorare con le ong.
Tuttavia, finora nulla è cambiato, le autorità dell’Emirato Islamico sottolineano la necessità della creazione di un ambiente puramente islamico per le donne prima che possano tornare alla vita pubblica (scuola, università e lavoro), ma di fatto non sembra essere una priorità.
Questa è la seconda volta che l’OIC invia il “Team di Ulama” in Afghanistan per un dialogo sulla decisione di privare le donne dell’istruzione e del lavoro.
Nella dichiarazione diffusa dall’OIC nel comunicato finale della Riunione Straordinaria del Comitato Esecutivo dell’OIC su “I recenti sviluppi e la situazione umanitaria in Afghanistan”, si legge su TOLOnews: «Esprimendo preoccupazione per il peggioramento della situazione umanitaria e dei diritti umani in Afghanistan, il gruppo di 57 stati membri ha invitato l’Emirato Islamico a rispettare i diritti umani, compresi i diritti delle donne e dei bambini».
«Abbiamo trasmesso, attraverso il mio inviato speciale − ha detto il segretario generale dell’OIC, Hissein Brahim − messaggi all’autorità de facto, nei quali abbiamo sottolineato l’importanza del rispetto da parte del governo delle sue precedenti promesse sull’apertura delle scuole alle ragazze, alla luce dei solidi e chiari fondamenti della religione islamica che incoraggiano l’educazione».
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