Una pessima Alternativa per governare

Scritto da in data Settembre 2, 2019

Germania

Se nei risultati definitivi l’estrema destra non ha supereto la soglia del 30 per cento dei consensi lo si deve solo alle grandi città sassoni. Lipsia e Dresda hanno diluito il colore azzurro di cui si è tinta la Sassonia in questa domenica di settembre, ma quando si guardano i risultati circoscrizione per circoscrizione di soglie simboliche se ne sono superate parecchie. Non solo quella del trenta per cento, ma anche quella del 40 per cento come è successo a Vierkirchen, appena 1.600 abitanti tra Bautzen e Görlitz. Esattamente il 41.4 per cento. Troppo? Mai quanto il risultato di Königshain, dieci chilometri di distanza da Görlitz: la conta dei voti è arrivata al 44,5 per cento dei consensi per l’estrema destra. Le contee rurali hanno premiato Alternative für Deutschland, regalandogli quasi ovunque il primo o il secondo posto. Il nuovo bipolarismo sassone vedecontrapporsi una forza conservatrice (la Cdu) e una forza di destra populista (AfD), costringendo ai margini Verdi, Spd e Die Linke. I Verdi, anche se hanno guadagnato consensi rispetto al 2014, ne hanno persi in rapporto alle Europee senza quindi raggiungere il successo sperato. L’Spd crolla sotto il dieci per cento, prova l’amarezza di non raggiungere in certe città nemmeno i voti che indicano la soglia di sbarramento, si rialza ma non va oltre un debole 7.7 per cento.

Soffre Die Linke, che vede quasi dimezzati i suoi voti. Ma Juliane Nagel, volto storico del partito e già deputata sassone, regala il risultato migliore nella regione. E’ a Connewitz, lo storico quartiere “rosso” di Lipsia. Il 43 per cento, conquistato battendosi giorno per giorno, manifestazione dopo manifestazione, con un antifascismo dichiarato e praticato. Basta per ottenere un seggio con mandato diretto, ma non si ripete il successo delle elezioni municipali – appena tre mesi e mezzo fa – quando Die Linke aveva conquistato il primo posto in città.

Dresda va alla Cdu, scongiurando l’estrema destra. Non era scontato, visto che qui è nata Pegida, il movimento anti immigrati, anti islam, anti stranieri, votato a “difendere gli Ossi”, i tedeschi dell’Est, dal mostro governativo rappresentato da Angela Merkel. Quartiere per quartiere emerge però il grande lavoro dei Verdi, che prendono fino al 48 per cento, quasi una percentuale bulgara. Non vale per tutto, ovvio. Anche qui, appena si abbandona la città e iniziano i primi orti urbani, il voto cambia di colore. Sempre più nero Cdu, sempre più azzurro AfD. La città capoluogo sembra circondata, a vedere le tabelle dei diversi istituti di opinione. La contrapposisione città/campagna, aree avvantaggiate e aree svantaggiate, anche se i contorni non sono così chiari. A scanso di equivoci, gli anti fascisti hanno dato appuntamento già domenica sera per ribadire quello che pensano. “Nessuno spazio ai nazi. Mai”.

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