Libia: allarme per la violenza contro donne e ragazze

Scritto da in data Dicembre 27, 2022

Allarme delle Nazioni Unite per i diritti umani in Libia. Reem Alsalem, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, ha invitato in questi giorni le autorità libiche ad adottare misure urgenti per proteggere tutte le donne e le ragazze del paese dalla violenza dilagante e dai maltrattamenti, per attuare pienamente le misure di prevenzione e garantire protezione e sostegno alle vittime.

A seguito di una visita di otto giorni nel paese, Alsalem ha affermato che è necessaria un’azione urgente per porre fine al ciclo continuo di violenza contro donne e ragazze libiche e non, aggravato dalla completa impunità per i crimini. «Ho lasciato la Libia sentendomi profondamente turbata dai livelli di violenza diffusi, sistematici e gravi subiti dalle donne e dai bambini e le bambine libici. Il femminicidio, o l’uccisione di donne per molteplici motivi, è diffuso; così come gli atti di violenza fisica, economica, politica e domestica, nella sfera privata e pubblica», ha affermato Alsalem in una nota.

«Inoltre, sono ugualmente sconvolta dalle credibili e molteplici segnalazioni che ho ricevuto riguardanti trattamenti profondamente discriminatori e disumanizzanti subiti da donne e bambini non libici, comprese le ragazze, nonché da livelli orribili di tortura, violenza sessuale, rapimento a scopo di riscatto, detenzione, tratta di persone, lavoro forzato e uccisioni illegali».

Le ragioni

Alsalem ha affermato che lo stallo politico, l’insicurezza, l’instabilità, le sfide della governance e dello stato di diritto, e i quadri giuridici problematici non in linea con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani della Libia sono tra le ragioni di questa spaventosa situazione. Insieme al proliferare di armi  e gruppi armati che guidano imprese criminali complesse e transfrontaliere: un quadro che ha rafforzato l’impunità dilagante che regna per i crimini commessi.

«Anche se molto resta da fare sul fronte umanitario, dei diritti umani e a sostegno di donne e bambini, comprese le ragazze, le crescenti restrizioni imposte allo spazio e al lavoro della società civile e delle organizzazioni internazionali che lavorano sul campo sono molto preoccupanti», ha affermato.

La Special Rapporteur ha aggiunto che, sebbene incoraggiata dall’invito del governo di unità nazionale a visitare il paese, si rammarica degli ostacoli che ha incontrato, compresi i ritardi nell’ingresso nel paese stesso, l’impossibilità di visitare le carceri e i centri di detenzione in cui sono detenute donne e ragazze, oltre al fatto di non poter lasciare l’aeroporto di Bengasi per proseguire gli incontri e le visite che aveva programmato nell’est del paese.

Opportunità

Alsalem ha rilevato alcune opportunità chiave che potrebbero rafforzare i meccanismi di prevenzione e di risposta alla violenza contro donne, bambini e bambine: garantire importanti riforme legislative, anche attraverso l’adozione del disegno di legge del 2021 sulla violenza contro le donne; porre fine all’impunità; rafforzare il sostegno alle istituzioni governative competenti e ad altre organizzazioni che si occupano di donne e bambini, per garantire che siano pienamente operative; sostenere le opportunità di emancipazione economica e partecipazione politica delle donne; porre la questione della protezione, in particolare per le donne e le ragazze, in cima all’ordine del giorno in tutti i rapporti con le autorità.

È poi imperativo sostenere gli sforzi compiuti dai dipendenti pubblici e dai difensori e difensore dei diritti umani che, contro ogni previsione, lavorano instancabilmente per garantire la protezione delle donne e delle ragazze nella società libica. «Inoltre, il respingimento di migranti e rifugiati in mare verso la Libia, dove le loro vite sono a rischio, deve essere fermato. Le opportunità di accesso a procedure di asilo eque, di evacuazione e rimpatri volontari nei propri paesi devono essere aumentate», ha affermato la relatrice speciale.

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