26 agosto 2025 – Notiziario in genere

Scritto da in data Agosto 26, 2025

“Ghaith, tu sei il cuore e l’anima di tua madre.
Ti chiedo di pregare per me e di non piangere, così che io possa riposare in pace. Rendimi orgogliosa lavorando sodo, eccellendo negli studi e diventando un giovane capace e di successo. Impegnati per costruirti un futuro e diventare un imprenditore rispettato.
Mio caro, non dimenticarmi mai. Tutto ciò che ho fatto era per vederti felice, sereno e realizzato.
E quando arriverà il momento, quando ti sposerai e avrai una figlia, ti prego di chiamarla Mariam, come me. Sei il mio amore, la mia forza, il mio orgoglio e la mia gioia.
Comportati sempre con dignità e onora la mia memoria con le tue azioni. Ma soprattutto, Ghaith: non trascurare mai le tue preghiere. Le tue preghiere sono la tua forza.
Con tutto il mio amore,
Tua madre, Mariam”

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Crimini di guerra

Lunedì gli attacchi israeliani contro un ospedale nel sud di Gaza hanno ucciso cinque giornalisti e giornaliste.

Tra loro Mariam Dagga, freelance dell’Associated Press, secondo quanto riportato da fonti sanitarie.

Dagga, 33 anni, giornalista video, lavorava come freelance per l’Associated Press e altre testate giornalistiche durante la guerra.

L’Associated Press in un comunicato dice di essere scioccata e addolorata nell’apprendere della morte di Dagga, insieme a quella di altri giornalisti.

Tra le vittime figurano anche giornalisti che lavoravano o collaboravano con Al Jazeera, Reuters e Middle East Eye, secondo quanto riportato dalle organizzazioni.

I loro nomi, secondo Eye on Palestine:

Mariam Abu Daqqa
Moath Abu Taha
Samer Almasri
Mohammad Salameh
Ahmad Abu Aziz

Gli attacchi all’ospedale

L’ospedale di Nasser dopo l’attacco del 2024. MSF

Due attacchi hanno colpito l’ospedale Nasser di Khan Younis, secondo quanto riferito da fonti sanitarie.

Venti persone sono state uccise, secondo Zaher al-Waheidi, responsabile dell’archivio del ministero della Salute di Gaza.

Dagga, che ha un figlio di 13 anni evacuato da Gaza all’inizio della guerra, si trovava spesso al Nasser, e di recente ha documentato la lotta dei medici dell’ospedale per salvare i bambini dalla fame.

L’esercito israeliano ha confermato in una dichiarazione di aver colpito obiettivi nell’area dell’ospedale.

Ha affermato che avrebbe condotto un’indagine e “si rammarica di qualsiasi danno arrecato a individui non coinvolti e non prende di mira i giornalisti in quanto tali”.

Diverse persone dello staff di Medici Senza Frontiere (MSF) erano all’ospedale Nasser durante l’attacco, scrive l’ong in una nota.

Al Nasser, MSF supporta il reparto materno infantile, la pediatria e l’ortopedia.

“È stata una scena mostruosa e crudele. L’attacco è avvenuto in un momento in cui c’è carenza di forniture mediche e attrezzature, cosa che rende ancora più brutale la situazione. Non so cos’altro dire, è qualcosa di mostruoso”, dice il dottor Mahmoud Kullab di Medici Senza Frontiere, che si trovava al Nasser al momento dell’attacco.

“Denunciamo con la massima fermezza gli orribili attacchi sferrati oggi da Israele contro l’ospedale Nasser, l’unica struttura medica pubblica parzialmente funzionante nel sud di Gaza”, dice Jerome Grimaud, coordinatore di emergenza di Msf a Gaza.

“Le forze israeliane hanno ucciso almeno 20 persone e ferito altre 50 in attacchi consecutivi, tra cui operatori sanitari, soccorritori e giornalisti. Tra loro c’era Mariam Abu Dagga, una fotografa freelance che collaborava spesso con MSF. Siamo profondamente addolorati per la sua morte. Mariam lascia un figlio, costretto a crescere senza sua madre.

Alcuni membri dello staff di MSF sono stati costretti a rifugiarsi nel laboratorio dell’ospedale mentre Israele colpiva ripetutamente l’edificio durante le operazioni di soccorso.

“Siamo indignati dal fatto che le forze israeliane continuano ad attaccare operatori sanitari e giornalisti nell’impunità più totale”.

“Negli ultimi 22 mesi abbiamo assistito alla distruzione di strutture sanitarie, al silenzio imposto ai giornalisti e a operatori sanitari sotto le macerie per via degli attacchi israeliani. Mentre Israele continua a ignorare il diritto internazionale, gli unici testimoni della sua campagna genocida vengono deliberatamente presi di mira. Questo deve finire subito”.

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