27 marzo 2025 – Notiziario Mondo

Scritto da in data Marzo 27, 2025

  • Gaza: Israele minaccia di prendersi parti di Gaza in nome degli ostaggi.
  • Venezuela: di nuovo senza luce.
  • Afghanistan: Onu, entro il 2030 ci saranno 4 milioni di ragazze afghane senza istruzione.
  • Corea del Sud: accuse per abusi nelle adozioni.
  • Turchia: opposizione chiede manifestazione di massa.
  • USA: dazi sulle auto e tagliati miliardi ai servizi sanitari

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli

Israele e Palestina

■ OSTAGGI/CESSATE IL FUOCO: I mediatori egiziani hanno detto ad Hamas che i negoziati per il cessate il fuoco sono giunti a un punto morto alla luce del rifiuto da parte di Israele di tutte le proposte presentate la scorsa settimana, hanno riferito fonti egiziane all’agenzia di stampa qatariota Al-Araby Al-Jadeed.

Il primo ministro Netanyahu ha detto alla Knesset che “più Hamas persiste nel suo rifiuto di rilasciare gli ostaggi, più potente sarà la pressione contro di loro. E dico questo ad Hamas: questo include la confisca di territori e altre cose che non descriverò qui”.

Hamas ha minacciato di restituire gli ostaggi nelle bare se Israele cercherà di liberarli con la forza.

■ GAZA: Il Ministero della Salute controllato da Hamas ha detto che 38 persone sono state uccise e 124 ferite nelle ultime 24 ore. Secondo il ministero, 50.183 persone sono state uccise e 113.828 ferite a Gaza dall’inizio della guerra.

L’IDF ha affermato che due razzi sono stati lanciati da Gaza verso Israele, innescando le sirene nelle comunità di confine. Uno è stato intercettato e uno è caduto in un’area aperta. La Jihad islamica palestinese ha rivendicato la responsabilità del lancio.

Dopo il lancio, il portavoce arabo dell’IDF ha invitato i residenti di diversi quartieri di Gaza City a evacuare a sud : “Questo è un avvertimento preliminare e finale prima degli attacchi. Le organizzazioni terroristiche stanno di nuovo lanciando i loro razzi da aree civili”.

Secondo quanto riportato dalla televisione Al-Aqsa e dall’agenzia di stampa Shehab, il portavoce di Hamas Abdel-Latif al-Qanoua è stato ucciso quando i caccia israeliani hanno bombardato la sua tenda rifugio nella città settentrionale di Jabalia nelle prime ore di giovedì mattina. Sono rimaste ferite anche altre persone, tra cui minori.

Hamas ha condannato attraverso le dichiarazioni di alcuni funzionari le proteste iniziate due giorni fa contro la guerra e l’organizzazione fondamentalista che governa Gaza.

Un membro di spicco di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha definito i manifestanti ‘megafoni di Israele’ e ha lasciato intendere che stiano tradendo il popolo palestinese.

Dalla fine del cessate il fuoco, il 2 marzo, nessun aiuto umanitario è entrato a Gaza.

“Niente cibo, niente acqua, niente medicine, niente forniture”.

Lo ha detto Juliette Touma, direttrice della comunicazione dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) in una conferenza stampa a Bruxelles.

Per Touma si tratta dell’assedio più lungo che sia stato posto su Gaza” dall’inizio della guerra. “Tutto questo minaccia la vita e la sopravvivenza dei civili. La gente è assolutamente esausta” ha evidenziato.

■ ISRAELE: L’ufficio di Netanyahu ha affermato che il PM è stato informato dall’apparato di sicurezza israeliano che nel marzo 2022 Hamas ha dirottato 4 milioni di dollari di finanziamenti del Qatar alla sua ala militare .

Le IDF hanno affermato che presenteranno i risultati della loro indagine sul massacro avvenuto al Nova Music Festival il 7 ottobre 2023 ai sopravvissuti, alle famiglie delle vittime e alle persone prese in ostaggio dal festival la prossima settimana.

L’ IDF ha presentato ai residenti del kibbutz Nirim i risultati della sua indagine sull’attacco di Hamas del 7 ottobre al kibbutz e sui combattimenti che vi hanno avuto luogo.

Uno dei residenti del kibbutz ha affermato che l’indagine ha scoperto che la prima ondata di militanti ha invaso il kibbutz alle 6:42 del mattino e che le forze dell’esercito lo hanno raggiunto solo alle 1:24 del pomeriggio.

■ USA-ISRAELE:  Il rapporto annuale 2025 della comunità di intelligence statunitense ha avvertito che prevede che “la situazione a Gaza, così come le dinamiche Israele-[Hezbollah] e Israele-Iran, rimarranno volatili”.

■ HOUTHI: Gli Houthi sostenuti dall’Iran hanno dichiarato di aver attaccato la portaerei USS Harry S. Truman, attualmente dispiegata nel Mar Rosso. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, l’esercito statunitense ha dichiarato di aver attaccato decine di obiettivi nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi.

Turchia

L’opposizione in Turchia ha indetto una manifestazione di massa per protestare contro l’incarcerazione del principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan, avvenuta la scorsa settimana, nonché per il boicottaggio delle aziende che sostengono il presidente.

L’arresto ha innescato dimostrazioni notturne che hanno attirato centinaia di migliaia di manifestanti antigovernativi nelle strade di Istanbul e di altre città, spingendo il governo a reprimere le proteste.

Più di 1.300 persone sono state arrestate negli ultimi giorni in relazione alle dimostrazioni, ha affermato il Ministero degli Interni, tra cui 11 giornalisti.

Sudan

Il capo dell’esercito sudanese, Abdel Fattah al-Burhan, è arrivato al palazzo presidenziale di Khartoum, dichiarando la capitale “libera” dai paramilitari delle Forze di supporto rapido.

I residenti hanno affermato che le truppe RSF si sono ritirate e l’esercito si è schierato nel centro della città dopo due anni di conflitto devastante che sta dividendo l’enorme paese in zone di controllo rivali, con le RSF ancora profondamente radicate nel Sudan occidentale.

In Sudan è in corso una guerra civile tra l’esercito regolare (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF), un gruppo paramilitare. Il conflitto è scoppiato nell’aprile 2023 per il controllo del potere dopo la caduta del regime di al-Bashir e mentre tentava una transizione democratica.

I combattimenti hanno devastato città come Khartoum e causato la più grande crisi umanitaria al mondo, con carestie e malattie.  Migliaia di civili sono morti e gli sfollati sono 12,5 milioni, mentre i negoziati di pace faticano a decollare.

Russia e Ucraina

Le dichiarazioni contrastanti rilasciate questa settimana da Russia, Stati Uniti e Ucraina sullo stato dei negoziati per il cessate il fuoco sono l’ultimo segnale di un processo caotico in cui, secondo analisti ed esperti, il Cremlino sembra voler guadagnare tempo e prendere il sopravvento.

Gli accordi per una tregua nel Mar Nero e per fermare i bombardamenti sugli obiettivi energetici per 30 giorni avvantaggiano Mosca più di Kiev. E persino il presidente Trump ha riconosciuto che la Russia potrebbe intenzionalmente bloccare i colloqui per promuovere i propri fini.

Analisi: “Ci sono molti dubbi sul fatto che la Russia stia seriamente prendendo parte ai colloqui o stia solo facendo passare il tempo”, ha detto il mio collega Paul Sonne, che si occupa della Russia. “A giudicare dalle dichiarazioni uscite questa settimana, c’era ben poco che potesse essere visto come un guadagno per l’Ucraina”, ha aggiunto.

Stati Uniti

Altri messaggi sono stati pubblicati ieri da una chat di gruppo Signal tra i massimi funzionari della sicurezza del presidente Trump che hanno esposto i piani per colpire obiettivi Houthi in Yemen e che inavvertitamente includevano il caporedattore di The Atlantic.

Parlando ieri con i giornalisti, Trump ha liquidato le preoccupazioni relative alla fuga di notizie definendole una “caccia alle streghe” e ha suggerito che la responsabilità dell’inclusione del giornalista ricadesse sull’app di messaggistica.

I democratici hanno chiesto al Segretario alla Difesa Pete Hegseth di dimettersi, affermando che si è comportato in modo sconsiderato rivelando il momento preciso degli attacchi contro gli obiettivi Houthi e che avrebbe potuto mettere in pericolo le truppe americane.

Non si è scusato, insistendo invece sul fatto che le informazioni condivise nella chat non erano “piani di guerra”.

Tecnicamente, gli scambi non includevano piani di guerra, secondo David Sanger, il corrispondente del NY Times alla Casa Bianca che si occupa di sicurezza nazionale.

Ma le descrizioni di Hegseth erano così dettagliate che la distinzione potrebbe non aver avuto importanza, ha aggiunto.

“Se la chat fosse trapelata”, ha detto David, “avrebbe potuto dare un preavviso agli Houthi, che avrebbero potuto semplicemente abbandonare il sito e vanificare la missione.

Avrebbero potuto anche prepararsi a lanciarsi contro gli aerei, il che avrebbe messo a rischio la vita dei piloti”.

E Trump ha annunciato tariffe del 25 percento sulle auto importate. Le tariffe si applicheranno alle auto e ai camion finiti che vengono spediti negli Stati Uniti e potrebbero aumentare significativamente i prezzi per i consumatori. Quasi la metà di tutti i veicoli venduti negli Stati Uniti sono importati.

Il dipartimento della sanità Usa ha improvvisamente annullato più di 12 miliardi di dollari in sovvenzioni federali agli stati che venivano utilizzati per monitorare le malattie infettive, i servizi di salute mentale, il trattamento delle dipendenze e altri urgenti problemi di salute.

Lo scrive il New York Times.

È probabile che i tagli ostacolino ulteriormente i dipartimenti sanitari statali, che sono già sotto finanziati e alle prese con richieste concorrenti riguardanti malattie croniche, infezioni in ripresa come la sifilide e minacce emergenti come l’influenza aviaria.

Venezuela

Si è registrato un forte calo di corrente in Venezuela che ha colpito oltre alla capitale Caracas diversi stati del paese sudamericano, tra cui quelli di Miranda, Guárico e Carabobo.

Lo ha reso noto il sito indipendente venezuelano Alberto News.

La crisi energetica, una costante negli ultimi anni in Venezuela, ha indotto domenica scorsa il ministero dell’Energia elettrica, ad annunciare la riduzione della giornata lavorativa nella pubblica amministrazione, adducendo come motivazione la siccità che colpisce i bacini idrici del paese sudamericano.

Nelle prossime sei settimane i dipendenti statali venezuelani lavoreranno dalle 8 alle 12:30 solo il lunedì, mercoledì e venerdì, per “risparmiare energia elettrica” negli edifici pubblici.

Colombia

Il presidente colombiano, Gustavo Petro, ha annunciato l’arresto di Ronald Fernando Acosta Cuesta, alias Rony, accusato di lavorare per la ‘Ndrangheta e di far parte di un’organizzazione chiamata Giunta del narcotraffico, la stessa che ha indicato essere dietro presunti piani per ucciderlo.

Lo ha scritto sul suo profilo X, sottolineando che l’organizzazione criminale è una ‘multinazionale con diverse attività criminali’.

Secondo Petro, che si è congratulato con polizia e Interpol, Acosta Cuesta si occupava del trasporto “di cocaina tra la Colombia e Milano”.

Bolivia

“La Bolivia dichiara l’emergenza nazionale a causa dell’impatto delle piogge nei nove dipartimenti”, ha informato il presidente del Paese sudamericano Luis Arce convocando i governatori a una riunione straordinaria il prossimo 31 marzo nella Casa grande del popolo, la residenza presidenziale boliviana.

Arce ha precisato che “ci sono 209 comuni colpiti, 2.596 abitazioni danneggiate, 818 abitazioni distrutte che dovremo ricostruire, 51 morti e otto persone disperse”; due dipartimenti sono stati dichiarati in stato di calamità e altri tre in emergenza.

Brasile

Il collegio dei giudici della Prima sezione della Corte Suprema brasiliana ha accolto all’unanimità la denuncia della Procura generale sul tentato golpe.

Di conseguenza l’ex presidente, Jair Bolsonaro, e altri suoi sette fedelissimi, risultano ora imputati nel processo che si celebrerà nei prossimi mesi.

Afghanistan

Il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha lanciato l’allarme: entro il 2030, oltre quattro milioni di ragazze afghane saranno private dell’istruzione se l’Emirato islamico dell’Afghanistan (AIE) continuerà a imporre il divieto.

Intervenendo in una conferenza stampa a New York, Dujarric ha dichiarato che l’UNICEF ha segnalato che altre 400.000 ragazze saranno private dell’istruzione secondaria in questo nuovo anno accademico, iniziato questa settimana.

“L’UNICEF ci dice che in Afghanistan è iniziato oggi il nuovo anno scolastico, ma altre 400.000 ragazze vengono private del loro diritto all’istruzione, portando il numero totale di ragazze senza accesso a questo diritto essenziale a 2,2 milioni.

“Sono 2,2 milioni le bambine private dell’istruzione oggi. [Questo] segna tre anni dall’inizio del divieto di istruzione secondaria per le bambine. L’UNICEF afferma che se questo divieto persisterà fino al 2030, cosa che speriamo non accada, oltre quattro milioni di bambine saranno state private del loro diritto all’istruzione oltre la scuola primaria”.

Ha continuato dicendo: “L’Afghanistan non può lasciare indietro metà della sua popolazione nonostante il divieto”.

Pakistan

Cinque uomini sono stati condannati a morte per “blasfemia online” in Pakistan, dove i processi per post considerati offensivi nei confronti dell’islam, religione di Stato, sono in forte aumento.

I condannati, quattro pakistani e un afghano, possono presentare appello contro la sentenza, pronunciata martedì a Rawalpindi, città gemella e popolare di Islamabad.

Fino ad oggi, il Pakistan non ha mai eseguito una condanna a morte per blasfemia, e le pene capitali inflitte per questo reato sono generalmente commutate in ergastolo.

Corea del Sud

Il governo sudcoreano è finito sotto accusa per gli abusi rilevati nelle adozioni internazionali di bambini locali, tra cui la falsificazione di documenti e il consenso inadeguato.

È quanto ha rilevato il lavoro di indagine svolto dalla Truth and Reconciliation Commission, secondo cui Seul dovrebbe presentare scuse ufficiali per la vicenda.

Il Paese, quarta economia più grande dell’Asia e potenza culturale globale, rimane uno dei maggiori esportatori di bambini al mondo, avendo inviato oltre 140.000 bambini all’estero tra il 1955 e il 1999.

L’adozione internazionale è iniziata dopo la Guerra di Corea come un modo per rimuovere i bambini di razza mista, nati da madri locali e padri americani, da un paese che enfatizzava l’omogeneità etnica.

È diventato un grande affare tra il 1970 e il 1980, portando milioni di dollari alle agenzie di adozione internazionali mentre il paese superava la povertà del dopoguerra e affrontava uno sviluppo economico rapido e aggressivo.

Si aggrava il bilancio degli incendi boschivi in Corea del Sud che da venerdì stanno distruggendo il sudest del Paese.

In base a quanto riferito dai media locali, il bilancio provvisorio è salito a 24 vittime.

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