Minori rilasciati da Israele mostrano segni di tortura

Scritto da in data Luglio 25, 2025

Dieci adolescenti palestinesi sono stati rilasciati giovedì dall’esercito israeliano, dopo essere stati detenuti per quasi un mese. I ragazzi erano stati arrestati nell’area di distribuzione degli aiuti di al-Shakoush, a nord-ovest di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Paradossalmente, questa zona era stata designata da Israele come “corridoio sicuro” per gli aiuti umanitari.

Segni di maltrattamenti fisici e psicologici

I giovani sono stati trasferiti dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) all’ospedale Nasser di Khan Younis, dove un giornalista dell’agenzia Anadolu ha potuto constatare segni evidenti di violenze fisiche e grave spossatezza.

Secondo le testimonianze, i ragazzi erano stati arrestati mentre cercavano di procurarsi aiuti. Uno di loro, Karam Hamdi Hussein, ha dichiarato:

“Ci picchiavano continuamente. Ci davano da mangiare cibo avariato e dovevamo consumarlo con le mani legate. L’area di al-Shakoush doveva essere sicura. Invece era una trappola.”

Hussein ha anche confermato che altri bambini si trovano ancora detenuti nella prigione di Sde Teiman, tristemente nota per le condizioni disumane dei detenuti.

Detenzione arbitraria e silenzio ufficiale

“Abbiamo passato un mese intero tra botte e umiliazioni quotidiane,” ha aggiunto Hussein.

Un altro ragazzo, identificato solo come Omar, era troppo debole per parlare. Il governo israeliano non ha rilasciato alcun commento ufficiale né sull’arresto né sul rilascio dei minori.

Una strategia sistemica ai punti di distribuzione

L’episodio si inserisce in un pattern crescente di violazioni documentate nei punti di distribuzione degli aiuti a Gaza.

Il 1° giugno, il Commissario generale dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, aveva avvertito che ottenere aiuti nella Striscia era diventato “una trappola mortale”, chiedendo a Israele di porre fine al blocco e permettere una distribuzione sicura sotto supervisione ONU.

Bilancio tragico dell’accesso agli aiuti

Secondo il Ministero della Salute palestinese, oltre 1.083 persone sono state uccise e più di 7.275 ferite mentre tentavano di accedere al cibo nei punti di distribuzione.

Dall’inizio della guerra, Israele ha ucciso oltre 59.500 palestinesi, in gran parte donne e bambini, devastando completamente la Striscia di Gaza, il suo sistema sanitario e l’approvvigionamento alimentare.

Israele sotto accusa per crimini internazionali

Nel novembre 2024, la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto per crimini di guerra e crimini contro l’umanità contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant.

Israele è inoltre imputato in un processo per genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia per le operazioni militari a Gaza.

L’arresto e la tortura di adolescenti palestinesi in un’area formalmente “sicura” per gli aiuti umanitari non è un incidente isolato, ma il sintomo di una strategia deliberata di annientamento sociale.

La negazione del cibo, la persecuzione dei minori, l’uso della fame come arma: sono tutte violazioni gravi del diritto internazionale umanitario.

Il silenzio del governo israeliano su episodi come questo rafforza l’impressione di impunità sistemica, mentre la comunità internazionale continua a emettere condanne formali senza reali conseguenze.

25 luglio 2025 – Notiziario Mondo

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