22 marzo 2019 – Notiziario

Scritto da in data Marzo 22, 2019

I titoli: Venezuela, arrestato per terrorismo il Chief of Staff del presidente ad interim, Guaidò, gli Stati Uniti riconoscono con un tweet le Alture del Golan parte del territorio di Israele (in copertina), Regno Unito, più di due milioni di firme alla petizione che chiede di non uscire dall’Unione Europea. Questo e molto altro nel webnotiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli e Paola Mirenda. Musiche di Walter Sguazzin

Tra le notizie di oggi:

Venezuela: Per la prima volta gli Stati Uniti non hanno importato petrolio dal Venezuela, per la prima volta dal 15 marzo da quando Eia (Us Energy information Administration) ha cominciato a tracciare le importazioni settimanali di greggio negli Stati Uniti. Secondo i dati mensili di Eia, risalenti al 1973, gli Stati Uniti non hanno mai saltato un mese senza importare petrolio da Caracas.

Israele e Palestina: Trump riconosce le alture del Golan come parte del territorio di Israele. “Dopo 52 anni è giunto il momento per gli Stati Uniti di riconoscere la sovranità di Israele sul Golan, che hanno un’importanza strategica e di sicurezza per Israele e la stabilità della regione”, ha twittato il presidente americano. Diplomatici e consiglieri della Casa Bianca pensavano che il problema delle Alture del Golan sarebbe stato argomento dell’incontro della prossima settimana tra Trump e Netanyahu a Washington, non si aspettavano l’annuncio ora. Perfino gli israeliani sono rimasti sorpresi. Lo abbiamo scoperto con un tweett, ha detto un funzionario isreliano, abbiamo fatto lobby su questo per tanto tempo, e non ci è stata fatta neanche una chiamata. Intanto Pompeo, il Segretario di Stato americano,  ha minacciato di frenare i suoi legami militari e di intelligence con Israele perché il Paese commercia troppo con la Cina. Pompeo ha detto che gli Stati Uniti sono turbati dai crescenti legami economici con Pechino e ha detto che accordi con aziende come la Huawei pongono rischi che renderebbero gli Stati Uniti meno disposti con loro.

Il Consiglio europeo non accetta il termine di rinvio proposto da Theresa May e offre alla Gran Bretagna una proroga solo fino al 22 maggio, cioè fino al giorno prima delle elezioni europee. Ma anche questo termine è soggetto a una condizione: entro la prossima settimana la Camera dei Comuni dovrà approvare l’accordo di recesso. In caso contrario, la data di addio tra Londra e Bruxelles sarà il 12 aprile, a meno che non intervengano nuovi fattori.

Intanto è arrivata a quasi 2milioni cinquecentomila firme (alle 9.00 del 22 marzo) la petizione online che chiede al governo di rinunciare all’uscita dall’Unione europea. La petizione, lanciata sul sito del Parlamento britannico, ha mandato in tilt il sistema per l’alto numero di accessi contemporanei. Ora il Parlamento dovrà necessariamente discuterne: è infatti obbligatori prendere in considerazione ogni petizione che superi le 100mila firme.

Non dimenticate inoltre i podcast di questa settimana su Radio Bullets:
La storia di Derek Redmond nella rubrica dedicata allo Sport di Giuliano Terenzi e ancora la memoria che MondoRoma di Gianguido Palumbo dedica alle persone che hanno perso la vita nell’incidente aereo in Etiopia. Mentre continua l’affascinante viaggio in Africa di Eleonora Viganò con la rubrica Vieni via con me.

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