29 maggio 2019 – notiziario
Scritto da Radio Bullets in data Maggio 29, 2019
Mali, l’International Crisis Group chiede un dialogo con i gruppi jihadisti / Sudan, secondo giorno di sciopero / Botswana, scontro tra presidente ed ex presidente / Germania, pioggia di critiche sulla leader Cdu Annegret Kramp Karrenbauer (in foto) / Slovacchia, l’assassino reo confesso del giornalista Ján Kuciak e di Martina Kušnírová torna sul luogo del delitto / Grecia, il 13 per cento dei giovani tra i 17 e i 24 anni ha votato per Alba Dorata.
Questo e molto altro nel web notiziario di Radio Bullets, oggi a cura di Paola Mirenda. Musiche di Walter Sguazzin.
Photo credit: CDU / Laurence Chaperon
Approfondimenti:
Il voto finale per la nuova legge sull’abitare, previsto in Portogallo per il 31 maggio, è stato rimandato alla prossima settimana. I socialisti ne hanno chiesto il rinvio perché non ci sono gli elementi di urgenza ma soprattutto per continuare il dialogo con il Partito comunista e il Bloque di Esquerda, che hanno presentato proposte alternative. La legge che ne dovrebbe venire fuori ha il compito di dare attuazione all’articolo 65 della Costituzione, che prevede che la casa sia un diritto di tutti i cittadini. Il quotidiano Público, con una serie di reportage, illustra come questo articolo sia attualmente declinato in Portogallo.
L’International Crisis Group propone l’apertura di un dialogo con i miliziani jihadisti che operano nel centro del Mali, in particolare con la Katiba Macina, indicata come responsabile di diversi attacchi avvenuti negli ultimi mesi. La proposta è contenuta in un rapporto stilato dalla Ong dopo aver parlato con una serie di responsabili locali. Il punto focale è che la situazione, da un punto di vista militare, è arrivata a uno stallo e che il conflitto aumenta la violenza intercomunitaria. Dunque l’unica soluzione sarebbe incaricare i leader religiosi di verificare la possibilità di colloqui con i militanti – e portare a un conseguente cessate il fuoco come primo obiettivo, per poi arrivare all’organizzazione di un tavolo di dialogo tra la popolazione locale, miliziani compresi, per capire le ragioni dell’insurrezione. La ong non nega le difficoltà di tale proposta, in particolare la resistenza tra le potenze straniere che operano nella regione – Francia e Stati Uniti in primis – in considerazione dei legami che la Katiba Macina sembrerebbe avere con Al Qaeda. Una resistenza condivisa da parte della popolazione, che teme che un negoziato con il gruppo armato porterebbe a una islamizzazione della società. Però secondo la Ong, viste quelle che definisce “remote speranze” di sconfiggere militarmente i gruppi armati, la strada del dialogo e del compromesso non può essere scartata a priori.