8 luglio 2025 – Notiziario in genere

Scritto da in data Luglio 8, 2025

Nel mondo si fanno meno figli e figlie. E le sfide da affrontare sono senza precedenti.

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Un mondo che cambia

Quando Sarah e Ben Brewington si sono sposati e si sono trasferiti a Los Angeles, si aspettavano che il passo successivo nella loro vita sarebbe stato quello di avere figli*.

Sembrava la cosa più naturale da fare.

Invece, hanno continuato a rimandare quel momento, concentrandosi sulla carriera, sui viaggi e sul tempo libero con gli amici e le amiche.

“Ho iniziato a pensare: ‘Cosa voglio?'”, racconta Sarah Brewington su NPR.

Gradualmente, hanno raggiunto una decisione.

“È un no netto. Non è qualcosa che mi interessa o che desidero”, dice.

“Questa vita che stiamo costruendo insieme non ha bisogno di altro”, concorda suo marito, Ben.

“Ora non mi sento affatto in colpa a dire che non voglio figli”.

Genitorialità e non

I Brewington, entrambi 35enni, affermano di comprendere di far parte di una tendenza più ampia.

Molte più persone negli Stati Uniti e in tutto il mondo stanno scegliendo di avere un numero significativamente inferiore di figli* o di rinunciare del tutto alla genitorialità.

“Penso che il calo delle nascite dovrebbe essere una preoccupazione per il governo”, dice Sarah Brewington a NPR.

“Arriverà un momento in cui tutti andranno in pensione e non ci sarà più lavoro”.

Molte ricerche ritengono che questo rapido cambiamento globale sia in gran parte dovuto a una realtà positiva.

Le giovani coppie, e le donne in particolare, godono di molta più libertà e indipendenza economica.

Stanno valutando le loro opzioni e sembrano fare scelte molto diverse sul ruolo dei figli* nelle loro vite.

“Non è che le persone non amino più i bambini e le bambine come una volta”, spiega Melissa Kearney, economista che studia la fertilità e le tendenze demografiche all’Università di Notre Dame.

“Ci sono solo molte altre opzioni disponibili. Possono investire nella loro carriera, prendersi più tempo libero: è molto più socialmente accettabile”.

Questo cambiamento nel processo decisionale e nei comportamenti sembra accelerare.

Una nuova ricerca delle Nazioni Unite ha rilevato che il numero di figli* nati da una donna media in tutto il mondo ha raggiunto il punto più basso mai registrato.

In quasi tutti i paesi e le culture, le donne stanno avendo meno figli*.

A livello mondiale, il numero di figli* nati da ogni donna è sceso da cinque nel 1960 a una media di 2,2, secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite.

“Soprattutto nei paesi ad alto reddito, il tasso di natalità è crollato molto rapidamente e in modo duraturo”, dice Kearney.

“Stiamo effettivamente affrontando il problema dello spopolamento”.

Molte donne scelgono di avere meno figli, o addirittura di non averne affatto

Negli Stati Uniti, questo cambiamento è in parte dovuto al crescente numero di donne che rinunciano alla maternità.

Secondo Kearney, metà delle donne americane raggiunge i 30 anni senza aver avuto almeno un figlio.

Si tratta di un aumento drastico rispetto a vent’anni fa, quando solo circa un terzo delle donne americane non aveva prole a quell’età.

Molte famiglie scelgono anche di avere un numero significativamente inferiore di figli*.

“Ricordo che a un certo punto ho pensato: ‘Voglio assolutamente tre figli’. E ho pensato: ‘Sarà fantastico’. È quello che aveva mia madre. È quello che voglio avere anch’io”, racconta Lusely Martinez, 35 anni, a NPR.

Martinez dice di amare l’essere madre.

“Vediamo il nostro piccolo cuore camminare, imparare e scoprire cose nuove. È semplicemente incredibile”.

Ma dopo molte discussioni, lei e suo marito hanno deciso che dedicarsi a un solo figlio è la scelta migliore per la loro famiglia.

“Avere un figlio è estremamente costoso”, spiega.

“Ci fermiamo e ci chiediamo: ‘È davvero una scelta intelligente per noi?'”

Fertilità e bomba demografica

Un modo relativamente semplice per monitorare la portata di questo cambiamento nel comportamento umano è il cosiddetto “tasso di fertilità totale”.

È una misura che prevede quanti figli avrà una donna nel corso della sua vita.

Per mantenere una popolazione stabile – senza crescita né declino – una donna media deve avere circa 2,1 figli*.

Negli Stati Uniti, il tasso di fecondità totale ha iniziato a scendere sotto la soglia del 2,1 decenni fa, e poi, dopo il 2007, è crollato rapidamente fino al minimo storico di circa 1,6.

“Non ho in mente un numero tale che, una volta raggiunto, possa portarmi a gridare all’emergenza”, dice Kearney, economista dell’Università di Notre Dame.

“Ma mi guardo intorno e vedo già così tant* giovani che si ritrovano senza figli*, e temo che stiamo sbagliando qualcosa come società”.

La rapida svolta della popolazione verso tassi di natalità in calo e popolazioni più anziane e meno numerose può sembrare vertiginosa, soprattutto dopo decenni di allarmi sui danni ambientali e sull’impatto sulla qualità della vita dell’aumento demografico.

Negli anni ’60 e ’70, lo scienziato Paul Ehrlich diffonde l’idea che la Terra sia minacciata da quella che descrive come una bomba demografica.

“Nessuna famiglia americana intelligente e patriottica dovrebbe avere più di due figli*, e preferibilmente solo uno”, dice Ehrlich in un’intervista del 1970 a WOI-TV, avvertendo che le affollate città statunitensi stavano affrontando una “malattia mortale: si chiama sovrappopolazione”.

La maggior parte degli studi demografici ora afferma che la bomba demografica si è in gran parte esaurita, e alcuni prevedono che la tendenza a lungo termine verso una popolazione globale più piccola, con meno persone che consumano e una minore impronta umana sul pianeta, potrebbe giovare all’ambiente.

Sembra che ci siano altri aspetti positivi nel calo della fertilità.

Oltre alla crescente libertà individuale e all’emancipazione economica delle donne, lo studio delle Nazioni Unite ha anche rilevato un rapido calo del numero di bambine e adolescenti che partoriscono.

“Il calo dei tassi di natalità tra le adolescenti è stato, direi, uno dei maggiori successi per la salute della popolazione globale negli ultimi tre decenni”, racconta Vladimíra Kantorová, responsabile scientifica delle Nazioni Unite per la popolazione.

Ma poiché sempre più donne e coppie ritardano la genitorialità, hanno meno figli o non ne hanno affatto, un numero crescente di nazioni in tutto il mondo – più di 1 su 10 – è precipitato a livelli di natalità così bassi che c’è preoccupazione negli ambienti scientifici ma anche politici.

“Relativamente parlando, in Corea del Sud non nascono bambini”, afferma l’economista Phillip Levine del Wellesley College.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, entro la metà del secolo, si prevede che il 40% della popolazione sudcoreana avrà 65 anni o più.

“Nessuno si aspettava che la fertilità raggiungesse livelli così bassi”, dice Kantorová delle Nazioni Unite.

“Non abbiamo esperienza di questo declino prolungato. È una novità.”

In parte perché le persone vivono molto più a lungo, si prevede che la popolazione globale continuerà a crescere per decenni prima che queste tendenze prendano piede, innescando un declino entro la fine di questo secolo.

Ma molti paesi, tra cui Cina, Italia, Giappone, Russia e Corea del Sud, hanno già visto la popolazione iniziare a diminuire.

Si prevede che la sola Cina perderà oltre 780 milioni di persone, più della metà della sua popolazione, entro il 2100.

“È difficile prevedere se questi rapidissimi cali, con livelli di fertilità molto bassi, si verificheranno in tutto il mondo”, dice Kantorová.

Come faranno gli Stati Uniti a gestire un tasso di fertilità così basso?

Woman working with laptop at coffee shop

Finora, la popolazione statunitense è relativamente stabile nonostante i bassissimi livelli di fertilità, ma i nuovi dati dell’Ufficio del Censimento degli Stati Uniti mostrano che il tessuto nazionale sta già cambiando.

Gli anziani, di età pari o superiore a 65 anni, ora superano in numero i bambini in 11 stati.

Questo dato è aumentato notevolmente rispetto ai soli tre stati di cinque anni fa.

“I bambini e le bambine sono ancora più numerosi degli anziani negli Stati Uniti, nonostante un calo delle nascite in questo decennio”, dichiara Lauren Bowers, responsabile della sezione stime demografiche dell’Ufficio del Censimento.

Migrazioni

“Tuttavia, il divario si sta riducendo con l’avanzare dell’età dei baby boomer verso la pensione.”

Uno studio del 2023 della Brookings Institution, nel frattempo, ha rilevato che senza un numero significativo di immigrati che arriveranno negli Stati Uniti in futuro, la popolazione del Paese crollerebbe di oltre 100 milioni di persone in questo secolo.

“Perderemmo circa un terzo della nostra popolazione da qui al 2100 se non ci fosse l’immigrazione negli Stati Uniti”, dice l’autore dello studio, William Frey.

“Quale sarà la nostra forza lavoro in futuro? Qual è la nostra produttività in futuro?”, si chiede Frey.

“Avremo molti posti di lavoro e non ci sarà nessuno disposto a prenderli. Credo che ci sarà molta pressione per aumentare l’immigrazione negli Stati Uniti”.

Pronatalismo (o razzismo?)

A Female Negro Slave, with a Weight chained to her Ancle. Description: A black slave woman holds a weight on her head. Source creator: Stedman, John Gabriel, 1744-1797. Source title: Narrative, of a five years’ expedition, against the revolted Negroes of Surinam … Vol. I. Source place of publication: London. Source publisher: Printed for J. Johnson, St. Paul’s Church Yard, & J. Edwards, Pall Mall. Source date: 1796. Record number: 06944-3.

In risposta a questi cambiamenti, tuttavia, alcune personalità politiche, ricercatori e ricercatrici e attivist* negli Stati Uniti, soprattutto a destra, hanno iniziato a promuovere idee e politiche – note come pronatalismo – volte a incoraggiare tassi di natalità e fertilità più elevati tra la popolazione americana.

Lyman Stone, a capo della Pronatalism Initiative presso l’Institute for Family Studies, di orientamento conservatore, afferma che gli Stati Uniti devono fare di più per aiutare le famiglie a dare priorità ai figli*, in parte rendendo la genitorialità più accessibile.

Sostiene i crediti d’imposta per i figli* e le politiche che consentono ai genitori di lavorare da casa.

Stone ritiene che molti giovani vorrebbero avere più figli*, ma fanno fatica a raggiungere i traguardi che ritengono necessari per iniziare ad averne.

“Non si sposano in tempo. Non ottengono una casa in tempo”, dice Lyman.

“Non ottengono un lavoro stabile in tempo. Quindi quello che sta realmente accadendo è che le persone non raggiungono involontariamente il tasso di fertilità desiderato”.

Emma Waters, della Heritage Foundation, di orientamento conservatore, concorda sul fatto che sia ora di un dibattito nazionale sui tassi di natalità e sulle scelte che le famiglie stanno facendo.

“Avremo più adulti che bambini a sostituirli, e questo avrà un impatto significativo su aspetti come la nostra preparazione militare, il PIL e la crescita economica negli Stati Uniti.”

Una delle principali preoccupazioni negli Stati Uniti sarà la sostenibilità della previdenza sociale, il programma di sicurezza sociale più importante del paese per gli anziani.

Il rapporto tra giovani lavoratori e pensionati anziani sta già scendendo a livelli che allarmano alcuni economisti.

Alcuni importanti conservatori americani sostengono che il calo delle nascite potrebbe essere catastrofico.

“Lasciatemi dire in parole povere: voglio più bambini negli Stati Uniti d’America”, dichiara il vicepresidente Vance durante un discorso alla Marcia per la Vita, una manifestazione annuale anti-aborto a Washington, D.C., all’inizio di quest’anno.

Il miliardario Elon Musk, padre di almeno 14 figli, è stato uno dei primi personaggi di spicco a sostenere che il calo delle nascite, negli Stati Uniti e nel resto del mondo, rappresenti una minaccia per la civiltà.

“Chi ha figli deve averne 3 per compensare chi ne ha 0 o 1, altrimenti la popolazione crollerà”, ha scritto Musk su X il mese scorso.

Ma Kantorová, Levine, Kearney e altri hanno affermato che queste narrazioni “di crisi” sul declino demografico sono esagerate e fuorvianti.

Nella maggior parte dei paesi, si prevede che i cambiamenti demografici si protrarranno per decenni.

Alcune nazioni, tra cui la Francia, sono riuscite a stabilizzare il calo della natalità, sebbene a livelli relativamente bassi.

Alcuni progressisti, così come molti esperti di demografia, considerano anche le politiche pronataliste conservatrici, tra cui l’opposizione ai diritti riproduttivi e le richieste di un ritorno alle strutture familiari “tradizionali”, una minaccia per le donne.

“Alcune di queste misure e politiche possono essere profondamente dannose, soprattutto quelle relative alla salute sessuale e riproduttiva, alle scelte e all’emancipazione femminile, e questo è preoccupante”, dice Kantorová delle Nazioni Unite.

Ma molti di questi stessi esperti concordano sul fatto che il calo delle nascite sia un problema reale e urgente che dovrebbe essere affrontato da pensatori e pensatrici e responsabili di tutto lo spettro politico.

“Questa questione demografica è destinata a rimodellare potenzialmente gran parte della nostra società in modi a cui la gente sembra semplicemente non pensare”, dice Kearney, economista dell’Università di Notre Dame.

“Non dovrebbe essere una questione ideologica”.

Mentre scienza e politica si confrontano con il calo del numero di figli, molte delle coppie e delle donne intervistate da NPR hanno affermato che si tratta di una questione profondamente personale, privata e spesso difficile.

Annie Platt, 31 anni, che vive nella Carolina del Sud, racconta che lei e suo marito, Ryan Holley, 37 anni, hanno lottato con una scelta che avrebbe ridefinito il resto delle loro vite.

“Siamo sempre stati indecisi, tipo ‘Oh, sarebbe bello avere figli, e questi sarebbero i loro nomi'”, racconta Platt.

“Poi, negli ultimi anni, ci siamo orientati per il no”.

Platt e altre donne hanno affermato di vedere poco ruolo per il governo nel cercare di incoraggiare o incentivare le loro scelte sulla genitorialità.

“Penso che sia disgustoso”, dice Platt a NPR.

“Mi sento molto disgustata quando sento persone come JD Vance o Elon Musk parlare dei loro valori familiari e, tipo, di come incentivano l’avere un figlio/a”.

Platt ha aggiunto di nutrire sospetti nei confronti delle motivazioni dei leader politici di destra.

“Penso che vogliano solo usare le donne per avere figli, e forse questo distrarrebbe anche le madri, o le future madri, dal perseguire altri obiettivi nella vita, magari altri obiettivi di carriera”, dice Platt.

Lusely Martinez, che ha dichiarato a NPR che lei e suo marito hanno deciso di avere un solo figlio, ha affermato di non credere che gli Stati Uniti accoglieranno i tipi di cambiamenti – dagli alloggi a prezzi accessibili all’assistenza sanitaria, dagli asili nido ai congedi familiari retribuiti – di cui le famiglie hanno bisogno per semplificarsi la vita.

“La mia più grande preoccupazione è: perché ci si concentra tanto sull’avere figli quando non ci si concentra necessariamente su come va il resto della vita di una persona?”, dice Martinez.

Attivisti/e e scienziati/e di tutto lo spettro politico, compresi coloro che considerano il declino demografico una grave preoccupazione, concordano sul fatto che sarà difficile e costoso creare un cultura e ambiente in cui gli americani tornino ad avere molti più figli.

“In assenza di una risposta decisa, credo fermamente che non sia solo possibile, ma probabile, che i tassi di fertilità continuino a scendere”, dice Kearney.

“Sono un po’ più preoccupata per la nostra situazione rispetto ad altri, che stanno aspettando di raggiungere, diciamo, un punto di non ritorno”.

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