Gaza e quel servizio del Tg1
Scritto da Radio Bullets in data Luglio 29, 2025
AOI esprime sconcerto e profonda preoccupazione per il servizio trasmesso dal Tg1 delle 20 del 27 luglio scorso sulla situazione nella Striscia di Gaza.
“In un contesto in cui la comunità internazionale denuncia l’uso della fame come arma di guerra e in cui si consuma un vero e proprio genocidio ai danni della popolazione civile, il principale telegiornale del servizio pubblico ha scelto di rilanciare accuse infondate nei confronti delle Nazioni Unite e delle organizzazioni umanitarie, colpevolizzandole per il mancato accesso degli aiuti”, dice AOI.
Nel servizio “è stato dato spazio al portavoce dell’IDF (l’esercito israeliano), che ha parlato apertamente di presunti complotti politici internazionali orchestrati dalle stesse agenzie umanitarie, senza che tali gravi dichiarazioni fossero contestualizzate o verificate”.
E senza che venisse dichiarato che l’ingresso a Gaza di quella telecamera è stato realizzato nell’ambito di un embedding, con la troupe al seguito dell’IDF che, come accade nei servizi embed, decide cosa vedere e cosa raccontare.
In altro modo a Gaza non si può entrare.
Israele non concede l’ingresso a nessun osservatore terzo.
E ancora. “Nessun accenno al fatto che è proprio l’esercito israeliano a bloccare sistematicamente l’ingresso degli aiuti, lasciandoli marcire ai confini, e a minacciare con la forza – fino all’uccisione – chi tenta di riceverli.
Cosa accade davvero al valico
Le organizzazioni aderenti alla Rete AOI, sin dall’ottobre 2023, sono attivamente impegnate nella distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza grazie al lavoro di personale locale e volontari palestinesi, nonostante la cronica carenza di viveri e medicinali e il vertiginoso aumento dei prezzi.
“In collaborazione con Arci e Assopace Palestina, abbiamo promosso due Carovane solidali, arrivate fino al valico di Rafah per denunciare il blocco degli aiuti umanitari.
In quella sede siamo stati testimoni diretti di centinaia di camion fermi e impossibilitati a entrare: una situazione che non è frutto della mancanza di volontà delle agenzie umanitarie internazionali, ma del blocco sistematico imposto dal governo israeliano, che sta deliberatamente ostacolando i soccorsi.
È questo blocco a provocare una catastrofe umanitaria fatta di uccisioni, fame, sete e malattie”.
I magazzini erano e sono pieni di ogni oggetto ritenuto non idoneo all’ingresso da Israele.
Bombole dell’ossigeno. Sedie a rotelle. Cibo. Tutto.
“La responsabilità politica e militare di quanto sta accadendo è chiara: il governo Netanyahu e l’esercito israeliano stanno violando il diritto internazionale e i principi fondamentali del diritto umanitario, colpendo in modo deliberato civili, operatori umanitari e strutture sanitarie.
AOI ricorda che il servizio pubblico ha il dovere di informare con rigore, responsabilità e rispetto della verità dei fatti, ancor più in contesti di guerra e crisi umanitaria.
Per questo ci rivolgiamo alla Commissione parlamentare di vigilanza RAI, sollecitando un’attenta valutazione di quanto accaduto e un intervento che assicuri il rispetto dei principi di correttezza, pluralismo e responsabilità dell’informazione da parte della RAI”.
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