I coloni assediano la Cisgiordania
Scritto da Radio Bullets in data Maggio 26, 2025
Negli ultimi giorni si è assistito a una pericolosa escalation di violenza, furti e atti di vandalismo contro i palestinesi da parte dei coloni israeliani illegali in Cisgiordania occupata.
Il 25 maggio, i coloni hanno attaccato per la terza volta in un solo giorno i palestinesi nella zona della cascata di Al-Auja, a Gerico, nel tentativo continuo di sfollare famiglie che vivono lì da decenni e di fondare un nuovo avamposto coloniale illegale.
According to local sources and documentation, Israeli settlers have begun establishing a new illegal settlement outpost in the middle of the Al-Auja Waterfall community in Jericho in the occupied West Bank, with the aim of displacing its residents.
Around 127 Palestinian… pic.twitter.com/JV9Kutkmjm
— The Cradle (@TheCradleMedia) May 25, 2025
Il giorno precedente, i coloni — protetti dall’esercito israeliano — avevano interrotto l’approvvigionamento idrico nell’area.
Nella piana di Salim, a est della città occupata di Nablus, i coloni hanno continuato domenica a incendiare campi di grano, mentre attaccavano anche pastori palestinesi nella zona settentrionale della Valle del Giordano.
BREAKING | Illegal Israeli settlers set fire to wheat fields in the Salim plain, east of Nablus in the occupied West Bank.
Settler attacks on the West Bank have seen a dangerous escalation over the past two weeks. pic.twitter.com/2HZJWnlHaC
— The Cradle (@TheCradleMedia) May 25, 2025
Sabato, almeno 40 dunum (4 ettari) di campi di grano nel villaggio di Sebastia, vicino a Nablus, sono stati dati alle fiamme da coloni illegali.
“I coloni sono arrivati dall’insediamento di Shavei Shomron e da un nuovo avamposto creato nella zona. L’incendio ha colpito terreni agricoli nella piana del villaggio, distruggendo raccolti di proprietà di residenti palestinesi locali”, ha dichiarato Mohammad Azem, capo del municipio di Sebastia, all’agenzia WAFA il 24 maggio.
Una grande quantità di raccolti è andata completamente distrutta, compromettendo i mezzi di sussistenza dei proprietari palestinesi.
Nello stesso giorno, almeno 70 ulivi appartenenti a un contadino palestinese a Hebron sono stati sradicati dai coloni.
Gli attacchi di sabato sono avvenuti mentre le truppe dell’occupazione israeliana conducevano una vasta campagna di arresti in tutta la Cisgiordania.
La scorsa settimana
La scorsa settimana, circa 150 palestinesi sono stati costretti dai coloni a lasciare il villaggio di Mughayyir al-Deir, a est di Ramallah, in seguito all’istituzione di un nuovo avamposto illegale e a cinque giorni di attacchi e intimidazioni.
I coloni hanno molestato gli uomini palestinesi mentre smantellavano le strutture metalliche e in legno delle loro abitazioni in preparazione all’evacuazione. Tra gli aggressori figurava Elisha Yered, membro del gruppo estremista Hilltop Youth, soggetto a sanzioni da parte di Regno Unito e Unione Europea per numerosi crimini contro i palestinesi.
“Ecco come appare la redenzione! Questo è un avamposto relativamente grande che ospitava circa 150 persone del nemico, ma è stato smantellato”, si è vantato.
Solo quattro giorni fa, coloni protetti dall’esercito hanno attaccato palestinesi e incendiato case e veicoli nella città di Bruqin, nel nord della Cisgiordania. Bruqin e il vicino villaggio di Kafr al-Dik sono sotto assedio militare e oggetto di continui attacchi da quando, all’inizio del mese, un colono è stato ucciso in una sparatoria nei pressi di un insediamento della zona.
Le confische illegali di terre e l’espansione delle colonie continuano sfacciatamente da parte del governo israeliano, in palese violazione del diritto internazionale.
Le Nazioni Unite
L’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha evidenziato in un rapporto di marzo un’espansione significativa delle colonie illegali nei territori occupati, citando ONG israeliane secondo cui decine di migliaia di nuove unità abitative sono in programma in insediamenti nuovi o già esistenti.
Dall’inizio dell’anno, le forze di occupazione israeliane stanno conducendo un’operazione militare mortale e un assedio contro diverse città della Cisgiordania. L’operazione, iniziata il 21 gennaio, è stata battezzata “Iron Wall” (Muro di Ferro).
Secondo le Nazioni Unite, almeno 40.000 palestinesi sono stati sfollati, mentre Israele continua a demolire sistematicamente le abitazioni nei campi profughi di Jenin e Tulkarem.
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