17 settembre 2025 – notiziario mondo

Scritto da in data Settembre 17, 2025

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  • Gaza: offensiva via terra per prendere il controllo di Gaza City da parte dell’esercito israeliano
  • Gerusalemme: manifestanti israeliani davanti alla casa di Netanyahu contro l’incursione di terra
  • Ucraina: colpita la raffineria di Saratov, nella regione Russa. Possibile incontro tra Zelensky e Trump a margine dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. Per il 76% degli ucraini, la guerra si potrebbe vincere se ci fosse più appoggio da parte dell’occidente
  • Londra: striscione al castello di Windsor raffigurante Epstein e Trump
  • Brasile: Bolsonaro ricoverato in ospedale dopo violenti episodi di singhiozzo durante gli arresti domiciliari
  • Perù: 900 turisti bloccati vicino a Machu Picchu
  • Sud Sudan: la corruzione sta uccidendo la popolazione
  • Zambia: due anni di prigione e lavori forzati a chi usa la stregoneria

Questo e molto altro nel notiziario quotidiano di Radio Bullets a cura di Stefania Cingia. Collegamenti con Barbara Schiavulli a bordo della Global Sumud Flotilla e con Elena Pasquini, 

Gaza

«Gaza sta bruciando», ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, mentre l’esercito lanciava la fase principale della sua operazione di terra per conquistare e prendere il controllo di Gaza City. 

L’operazione su larga scala comprende tre divisioni di forze regolari e di riserva, ha riferito un portavoce militare.

Israele ha colpito oltre 850 obiettivi a Gaza City nell’ultima settimana, ha aggiunto il portavoce, “preparando le condizioni del campo di battaglia per l’ingresso delle truppe”.

Le forze già controllano circa il 40% del territorio urbano.

Fonti militari hanno riferito ad Haaretz che le condizioni sono giuste per occupare la città, e che l’operazione si espanderà nei prossimi giorni secondo i piani approvati dal governo. 

Martedì pomeriggio il premier Netanyahu ha affermato che gli obiettivi dell’offensiva sono “sconfiggere il nemico ed evacuare la popolazione”, senza menzionare la liberazione degli ostaggi.

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha criticato l’attacco israeliano a Gaza City definendolo “un passo nella direzione completamente sbagliata”, esortando Israele e chiunque sia in contatto con Hamas a tornare “sul sentiero dei negoziati” per un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi.

Diverse ONG israeliane, tra cui l’Associazione per i Diritti Civili in Israele (ACRI) e Medici per i Diritti Umani, hanno chiesto alle autorità di annullare l’ordine di evacuazione di massa da Gaza City, sottolineando che viene imposto in un’area dichiarata in stato di carestia e che mira a “sfollare una popolazione esausta e affamata che non ha alcun luogo dove fuggire”.

Un portavoce dell’Unicef ha dichiarato che “è disumano aspettarsi che quasi mezzo milione di bambini e bambine, traumatizzati da oltre 700 giorni di conflitto, fuggano da un inferno per finire in un altro”.

I campi nel sud di Gaza sono insicuri, spiega, sovraffollati e impreparati ad accoglierli.

“Genocidio”

Una commissione indipendente di esperti incaricata dal Consiglio Onu per i Diritti Umani ha concluso che “Israele è responsabile della commissione di genocidio a Gaza” in un rapporto pubblicato martedì, respinto da Israele come “distorto e falso”.

“È evidente che esiste un intento di distruggere i palestinesi di Gaza attraverso atti che soddisfano i criteri della Convenzione sul genocidio”, afferma il rapporto.

“La responsabilità per i crimini atroci ricade” su Netanyahu, sul presidente israeliano Isaac Herzog e sull’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, accusati di aver istigato al genocidio.

Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che 59 persone sono state uccise dal fuoco israeliano nelle ultime 24 ore.

Eman 

Eman Mohammed Fouad Al-Hasri, studentessa ventiduenne dell’ultimo anno di infermieristica presso l’Università Islamica di Gaza, è rimasta intrappolata sotto le macerie quando, il 9 settembre, la casa di famiglia nel campo profughi di Al-Shati è stata bombardata.

È sopravvissuta sotto le macerie per quasi 11 ore prima che i soccorritori riuscissero a raggiungerla, ma è morta in seguito alle ferite riportate.

Nell’attacco sono stati uccisi anche i suoi tre fratelli e quasi 30 tra parenti e vicini.

Gli amici ricordano Eman per il suo sogno di laurearsi e servire i pazienti di Gaza, lasciando un segno indelebile in tutti coloro che l’hanno conosciuta.

Tre persone, tra cui un bambino, sono morte per fame o malnutrizione.

Dall’inizio della guerra, il bilancio totale delle vittime sarebbe di 64.986 morti.

Cessate il fuoco

Nella notte tra lunedì e martedì, familiari degli ostaggi e attivisti hanno manifestato davanti alla residenza di Netanyahu a Gerusalemme contro l’incursione di terra a Gaza City, che a loro dire mette in pericolo i propri cari. 

Il Forum delle Famiglie degli Ostaggi e dei Dispersi ha annunciato che installerà un presidio permanente davanti alla residenza del premier “finché non ascolterà e non esaudirà la volontà del popolo – il ritorno immediato di tutti gli ostaggi e la fine della guerra”, invitando i cittadini a partecipare ogni sera alle 19:30.

Il presidente USA Donald Trump ha reagito lunedì sul social Truth a notizie secondo cui Hamas avrebbe spostato ostaggi “in superficie per usarli come scudi umani contro l’offensiva terrestre”, scrivendo che, se vero, “TUTTE LE SCOMMESSE SONO ANNULLATE” e chiedendo la liberazione immediata di tutti gli ostaggi.

Attacco a Doha

Un portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar ha affermato che gli sforzi di mediazione per un cessate il fuoco a Gaza sono ora la seconda priorità del paese, mentre la prima è la sicurezza nazionale e la partnership strategica con gli Stati Uniti.

Ha aggiunto che, secondo Doha, Netanyahu non si interessa né della comunità internazionale né del ritorno degli ostaggi.

Lo stesso portavoce ha dichiarato che l’attacco israeliano della scorsa settimana a Doha sottolinea la necessità di rinnovare l’accordo di difesa tra Qatar e Stati Uniti, ribadendo la fiducia nella garanzia americana che Israele non colpirà di nuovo.

Dopo un incontro con l’emiro Sheikh Tamim Al Thani e il premier Mohammed al-Thani, il segretario di Stato USA Marco Rubio ha affermato che le parti “hanno riaffermato la duratura partnership di sicurezza tra Stati Uniti e Qatar e l’impegno comune per una regione più stabile e sicura”, ringraziando l’emiro per i suoi sforzi di mediazione.

L’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani Volker Turk ha dichiarato durante una sessione d’emergenza del Consiglio ONU che “l’attacco israeliano a Doha è stata una scioccante violazione del diritto internazionale, un assalto alla pace regionale e un colpo all’integrità dei processi di mediazione e negoziazione a livello globale”.

Unione Europea

La Commissione Europea presenterà oggi “misure per fare pressione sul governo israeliano affinché cambi rotta sulla guerra a Gaza”, ha annunciato la ministra degli Esteri dell’UE Kaja Kallas

Kallas cita come possibili opzioni la sospensione delle concessioni commerciali e sanzioni contro ministri estremisti e coloni violenti.

Israele

In un discorso di lunedì, Netanyahu ha affermato che Israele sta affrontando “un tipo di isolamento” e che dovrà diventare più autosufficiente e comportarsi come “Sparta”.

In risposta, il quartier generale della protesta tech israeliana ha dichiarato che “il governo Netanyahu non ha il mandato per isolare Israele e trasformarlo in una moderna Sparta, che combatté da sola e fu distrutta da sola.”

Palestina

L’ambasciatore USA in Israele Mike Huckabee ha invitato i paesi a non riconoscere lo Stato di Palestina, sostenendo che ciò “porta al risultato opposto” e che le dichiarazioni europee di riconoscimento hanno dato a Israele l’incentivo a dichiarare la propria sovranità, e forse l’annessione.

Guerra Russia-Ucraina

Le Forze per le Operazioni Speciali ucraine, in collaborazione con altri elementi delle Forze armate ucraine, hanno colpito una raffineria di petrolio nella regione russa di Saratov durante la notte di martedì 16 settembre, ha dichiarato lo Stato Maggiore ucraino.

Sono state segnalate esplosioni e un incendio nei pressi dell’impianto e l’entità dei danni è ancora in fase di valutazione.

“La raffineria di Saratov è specializzata nella produzione di benzina, gasolio, olio combustibile, vari tipi di bitume, gasolio da vuoto, zolfo tecnico e altro ancora: oltre 20 tipi di prodotti petroliferi in totale”, ha dichiarato lo Stato Maggiore, il quale ha aggiunto che la raffineria ha lavorato 4,8 milioni di tonnellate nel 2023 e rifornisce le forze armate russe.

L’Ucraina sta adottando sistematicamente misure per ridurre il potenziale militare-economico della Russia, inclusa la sua capacità di fornire carburante, munizioni e armi alle truppe di occupazione.

A fine agosto, i media hanno riferito che gli attacchi ucraini a 10 raffinerie russe hanno interrotto almeno il 17% della capacità di raffinazione, ovvero 1,1 milioni di barili al giorno.

Gli attacchi hanno interrotto la lavorazione e le esportazioni di petrolio russo e causato carenze di benzina in alcune parti della Russia.

Gli attacchi sono avvenuti in risposta all’avanzata di Mosca sul campo di battaglia e ai suoi attacchi alle infrastrutture del gas e dell’energia ucraine.

Incontri e negoziati

Intanto, il segretario di Stato degli Stati Uniti Marco Rubio ha annunciato martedì che Trump e Zelensky potrebbero incontrarsi la prossima settimana a New York, durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Questo incontro arriva in un momento critico, mentre la NATO affronta crescenti richieste di un intervento più deciso contro la Russia, incluse le proposte per una no-fly zone sull’Ucraina.

Rubio ha sottolineato che Trump sta cercando di negoziare per porre fine al conflitto, lavorando a stretto contatto con i partner europei per garantire sicurezza nell’eventuale accordo di pace.

Nonostante l’alta tensione, ha ribadito che Trump non ha ancora rinunciato alla possibilità di raggiungere un accordo con Putin.

Nel frattempo, la Polonia sta cercando di evitare che i droni russi violino il suo spazio aereo e ha chiesto alla NATO di considerare una no-fly zone sull’Ucraina.

Tuttavia, questa proposta è stata respinta dalla NATO in passato e potrebbe essere rischiosa, con la Russia che ha minacciato ritorsioni severe contro qualsiasi intervento diretto della NATO.

Per quanto riguarda la voce dei civili ucraini, secondo un nuovo sondaggio del Kyiv International Institute of Sociology (KIIS), la stragrande maggioranza degli ucraini continua a credere nella capacità del proprio Paese di ottenere la vittoria nella guerra su vasta scala contro la Russia, a condizione che venga mantenuto un adeguato supporto occidentale.

Il sondaggio ha rilevato che il 76% degli intervistati ritiene che l’Ucraina possa vincere la guerra con il giusto sostegno degli alleati occidentali.

Questo supporto comprende il rafforzamento delle sanzioni esistenti contro la Russia e i suoi partner, l’attuazione di nuove misure restrittive e la fornitura all’Ucraina della necessaria assistenza finanziaria e militare, inclusi missili a lungo raggio, sistemi di difesa aerea e aerei.

Regno Unito

Quattro persone sono state arrestate ieri, martedì, dopo aver proiettato immagini di Donald Trump insieme al molestatore sessuale Jeffrey Epstein sulla facciata del Castello di Windsor, dove il Presidente degli Stati Uniti è atteso per una visita di Stato ufficiale con il Re Carlo.

Trump è arrivato nel Regno Unito martedì sera per la sua seconda visita di Stato, un evento senza precedenti, che culminerà mercoledì con un incontro a Windsor, una località storica situata a circa 40 chilometri da Londra.

Durante la giornata, il monarca britannico ospiterà il presidente statunitense in una serie di cerimonie ufficiali.

Tuttavia, nella mattina di ieri, un gruppo di manifestanti ha steso un grande striscione vicino al Castello, raffigurante una fotografia di Trump accanto a Epstein, per poi proiettare ulteriori immagini dei due sull’antica torre del castello.

La proiezione ha suscitato immediatamente una risposta dalle forze dell’ordine.

La polizia ha fatto sapere di aver arrestato quattro adulti con l’accusa di “comunicazioni malevole”, in seguito alla “proiezione non autorizzata” che è stata descritta come una “trovata pubblica”.

I quattro arrestati sono ancora sotto custodia.

La lettera

L’incidente giunge a pochi giorni dalla pubblicazione di una controversa lettera di compleanno che Trump scrisse a Epstein oltre vent’anni fa.

Il documento, reso pubblico l’8 settembre dai Democratici della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ha riacceso i riflettori su una relazione che ha suscitato ampie polemiche.

La Casa Bianca ha negato l’autenticità della lettera, lettera che è stata proiettata sul Castello di Windsor insieme a immagini delle vittime di Epstein, clip di cronaca e resoconti delle indagini.

La pubblicazione della lettera ha riacceso il dibattito politico negli Stati Uniti, con Trump che ha cercato di distaccarsi dal tema, esortando i suoi sostenitori a non soffermarsi su Epstein.

Tuttavia, la questione rimane un nervo scoperto, alimentando interrogativi su chi potesse essere a conoscenza dei crimini di Epstein o addirittura coinvolto nei suoi atti.

Trump, che era amico di Epstein prima di diventare presidente, ha avuto un pubblico conflitto con l’ex finanziere anni prima della sua morte in carcere nel 2019.

La proiezione delle immagini al Castello di Windsor non ha fatto altro che riportare l’attenzione su una delle vicende più controverse della sua carriera politica.

Brasile

Brazilian President Bolsonaro May 7, 2020, Brasilia, DF, Brazil: Brazilian President Jair Bolsonaro during a video conference inauguration ceremony for Ministers Luos Roberto Barroso and Luiz Edson Fachin for the Superior Electoral Court at Planalto presidential palace May 25, 2020 in Brasilia, Brazil. Credit Image: Marcos Correa/President Brazil/Planet Pix via ZUMA Wire Brasilia DF Brazil *** Brazilian President Bolsonaro May 7, 2020, Brasilia, DF, Brazil Brazilian President Jair Bolsonaro during a video conference inauguration ceremony for Ministers Luos Roberto Barroso and Luiz Edson Expert for the Superior Electoral Court at Planalto presidential palace May 25, 2020 in Brasilia, Brazil Credit Image Marcos Correa President Braz Poolfoto ZUMAPRESS.com ,EDITORIAL USE ONLY

L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, condannato la scorsa settimana a 27 anni di carcere per un tentato colpo di stato, è stato ricoverato martedì in ospedale dopo aver sofferto di violenti episodi di singhiozzo e vomito.

Il settantenne, agli arresti domiciliari, rimarrà in osservazione per la notte, secondo quanto comunicato da suo figlio, il senatore Flavio Bolsonaro, che ha parlato con i giornalisti.

“È stabile, ma non sembra stare bene”, ha detto il senatore riferendosi al padre, che negli ultimi anni ha subito diverse operazioni a causa delle complicazioni di una coltellata all’addome nel 2018 durante la campagna elettorale per la presidenza.

L’AFP ha visto le guardie carcerarie in ospedale, dove sua moglie Michelle Bolsonaro ha dichiarato che aveva ricevuto farmaci per via endovenosa.

La scorsa settimana è stato accertato che l’attivista di estrema destra stava complottando per rovesciare il rivale di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva, che lo ha sconfitto alle elezioni presidenziali del 2022.

Bolsonaro è agli arresti domiciliari da agosto nella sua residenza a Brasilia.

I suoi avvocati avevano citato problemi di salute come motivo dell’assenza di Bolsonaro dalla fase del verdetto del suo processo per il colpo di Stato, culminato la scorsa settimana con una condanna per 4 a 1 e una pena detentiva di 27 anni. I suoi avvocati hanno dichiarato che faranno ricorso.

Mentre attende l’esito del processo di appello, gli alleati di Bolsonaro al Congresso stanno spingendo per un’amnistia che lo salvi dalla prigione.

Perù

Almeno 900 turisti sono bloccati vicino all’antica cittadella Inca di Machu Picchu, in Perù, dopo che un servizio ferroviario passeggeri è stato sospeso a causa di una protesta.

La compagnia ferroviaria PeruRail ha dichiarato che il servizio è stato sospeso perché il percorso nella regione montuosa di Cusco, in Perù, era stato bloccato da “rocce di varie dimensioni” a causa degli scontri tra residenti locali, autorità e compagnie di autobus.

I manifestanti affermano che vi è mancanza di trasparenza ed equità nel processo di sostituzione dell’operatore di autobus turistici Consettur, dopo la scadenza della sua concessione, aprendo la strada a diverse attività commerciali locali che potrebbero trarre vantaggio da questo settore vitale.

Il Ministro del Turismo Desilu Leon ha dichiarato alla radio locale che 1400 turisti sono stati evacuati lunedì, ora locale, ma circa 900 sono rimasti bloccati ad Aguas Calientes, la città più vicina al sito culturale più visitato del paese.

La protesta è iniziata la scorsa settimana dopo la scadenza della concessione di Consettur, la compagnia di autobus che trasporta i turisti da Aguas Calientes all’ingresso della cittadella Inca del XV secolo.

Un distretto vicino ha incaricato un’altra compagnia di autobus di fornire servizi al suo posto, ma i manifestanti di Aguas Calientes ne hanno impedito l’operatività. Nel frattempo, l’unità locale di PeruRail ha affermato che “terze parti” avevano scavato parte del suo percorso ferroviario, compromettendo la stabilità dei binari e rallentando l’evacuazione dei turisti.

Africa

Andiamo in Africa, con Elena Pasquini, che ogni settimana ci aggiorna su cosa sta succedendo nel continente africano: oggi è qui con noi per le ultime notizie sul Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo e Zambia. 

Sud Sudan

Il Sud Sudan è il Paese più giovane del mondo, sempre sull’orlo dell’abisso di una nuova guerra.

Ma è soprattutto uno dei più poveri e sta attraversando una gravissima crisi alimentare.

Una condizione che secondo un rapporto della Commissione delle nazioni unite per i diritti umani pubblicato ieri, è da imputare prima di tutto alla “corruzione”.

Fin dalla sua indipendenza, nel 2011, le autorità sud-sudanesi avrebbero sistematicamente “saccheggiato” le ricchezze del Paese. 

Miliardi di dollari sarebbero stati dirottati dalle casse dello Stato nelle tasche della sua classe dirigente.

“Il Paese è stato preso in trappola da un’élite predatrice che ha istituzionalizzato il saccheggio sistematico della ricchezza nazionale per ottenere guadagni privati”, ha affermato la Commissione, come riporta l’agenzia di stampa Reuters

Circa 2,2 miliardi, per esempio, sarebbero stati versati ad aziende vicine al vicepresidente Benjamin Bol Mel per la costruzione di strade che però sarebbero state realizzate soltanto per un valore inferiore ai 500mila dollari.

“Gonfiando il valore dei contratti di costruzione, sovrastimando la lunghezza delle strade, applicando prezzi eccessivi rispetto agli standard del settore e costruendo meno corsie di quelle concordate”, scrive Reuters.

Il rapporto cita anche uno stanziamento di risorse per l’unità medica del presidente superiore persino all’intera spesa sanitaria nazionale.

Oggi, ricorda Reuters, il reddito pro capite del Sud Sudan è un quarto di quello che era al momento dell’indipendenza.

“Un portavoce di Bol Mel ha rifiutato di commentare”, scrive l’agenzia.

Secondo le autorità, la crisi che il Sud Sudan sta attraversando andrebbe ascritta prima di tutto “alla guerra, al cambiamento climatico e al crollo delle vendite del petrolio”, ma secondo gli investigatori dell’Onu, è “la corruzione sta uccidendo i sud sudanesi”.

Repubblica Democratica del Congo

Rumangabo, a nord di Goma, nell’Est della Repubblica democratica del Congo, domenica.

Un contingente di 7437 uomini sfila, grida, risponde in coro alle parole di fuoco di Corneille Nangaa, il coordinatore del movimento AFC/M23.

È un nuovo contingente, schierato nel campo di addestramento del gruppo armato che nel gennaio dello scorso anno ha scatenato una violentissima offensiva, occupando Goma e Bukavu, le capitali del Nord e del Sud Kivu, regioni disperatamente povere ma ricchissime di minerali strategici. 

“Questo corpo d’élite è composto da ex soldati delle FARDC – l’esercito congolese, ndr – che si sono uniti all’Esercito rivoluzionario congolese durante la liberazione delle città di Goma e Bukavu, nonché da combattenti Mai-Mai, Wazalendo e nuove reclute”, si legge sull’account X del movimento.  

È un discorso bellicoso, quello di Nangaa, nonostante a Doha si continui a tentare una mediazione e nonostante gli accordi firmati, con la mediazione degli Stati Uniti, tra RDC e Ruanda, il piccolo vicino che sostiene l’M23.

Li invita a continuare a “liberare il Congo” fino alla capitale e a controllare i mali che affligono il Paese, promettendo altri 12 mila combattenti.

“Sebbene Corneille Nangaa sia abituato a questo tipo di dichiarazioni bellicose, la messa in scena, nel contesto attuale, vuole essere una dimostrazione di forza, nonostante i colloqui che hanno visto un timido progresso questo fine settimana a Doha, in Qatar, sulla questione dei prigionieri”, scrive Radio France Internationale. 

Zambia

Due anni di prigione e i lavori forzati: è la condanna che dovranno scontare il capo villaggio Leonard Phiri e Jasten Mabulesse Candunde, un cittadino mozambicano per aver cercato di uccidere il presidente dello Zambia Hakainde Hichilema.

E per averlo fatto ricorrendo alla “stregoneria”.

Lo ha stabilito un tribunale di Lusaka.

Un’accusa rara e una decisione che fa appello a una legge dell’epoca coloniale britannica, il Witchcraft Act.

Arriva in un momento in cui Hichilema “deve affrontare crescenti critiche per aver represso l’opposizione politica”, come scrive The Guardian. 

I due sarebbero stati trovati in possesso di un camaleonte vivo e “amuleti”, quali un panno rosso, una polvere bianca e la coda di un animale. 

“Il movente del crimine era uccidere il capo dello Stato”, ha dichiarato il magistrato Fine Mayambu.

“I condannati non erano solo nemici del capo dello Stato, ma di tutti gli zambiani”.

Ad averli assolti, sarebbe stato il fratello di un parlamentare d’opposizione. Secondo Sishuwa Sishuwa, accademico dell’università Stellenbosch, il presidente Hichilema sta usando i tribunali per reprimere i suoi oppositori, nominando alleati nella commissione elettorale e “riscrivendo le regole costituzionali” a proprio vantaggio prima delle elezioni nazionali del prossimo anno, scrive ancora The Guardian che ricorda il rapporto annuale di Human Rights Watch.

“L’amministrazione del presidente Hakainde Hichilema ha mostrato sempre più tendenze autoritarie… le autorità hanno molestato e intimidito giornalisti, giovani attivisti e leader dell’opposizione politica per aver espresso dissenso o critiche nei confronti del governo”, sostiene l’organizzazione per la difesa dei diritti umani. 

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