9 giugno 2025 – Notiziario Mondo

Scritto da in data Giugno 9, 2025

  • Gaza: Israele dirotta la nave con Greta Thunberg e attivisti in rotta verso la Striscia. 106 persone uccise nella Striscia nelle ultime 24 ore.
  • Colombia: attentato al senatore Miguel Uribe Turbay, ferito durante un comizio a Bogotá.
  • Iran: vietato portare a spasso i cani in 18 città.
  • “Minaccia alla salute pubblica”Mali: Wagner lascia il Paese, subentra l’Africa Corps russa.
  • USA: la Guardia Nazionale a Los Angeles, scontri per i raid anti-migranti.
  • Cambogia e Thailandia: tregua fragile al confine conteso

Introduzione al notiziario: Referendum, il coraggio di contare
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli

Israele e Palestina

— Il mio nome è Greta Thumberg e sono svedese. Se stai ascoltando questo messaggio, siamo stati intercettati e rapiti dalla forze di occupazione israeliani o da forze che sostengono israele. Chiedo a tutti i miei amici, familiari e compagni di far pressione sul governo svedese affinché rilasci me e gli altri il prima possibile.

La Freedom Flotilla non è arrivata a Gaza. La barca a vela Madleen, battente bandiera britannica e con a bordo attivisti pro-palestinesi tra cui la giovane attivista climatica Greta Thunberg e l’eurodeputata francese Rima Hassan, è stata intercettata dall’esercito israeliano e dirottata sulle coste israeliane.

Lo ha confermato il ministero degli Esteri di Tel Aviv, che ha definito “sicuro” l’intervento e ha assicurato che gli attivisti stanno bene e che saranno costretti a “tornare nei loro paesi”.

Ma la Freedom Flotilla Coalition parla di “rapimento in acque internazionali” e ha diffuso messaggi preregistrati dei partecipanti.

L’obiettivo della missione era rompere il blocco navale imposto su Gaza e consegnare aiuti umanitari.

Israele, che ha bloccato completamente l’ingresso di beni per tre mesi e solo da poco ha riaperto parzialmente i varchi, ha dichiarato: “Non permetteremo a questa flottiglia dell’odio di raggiungere Gaza. Faremo tutto il necessario”, detto dal Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz.

La nave, organizzata dalla Freedom Flotilla Coalition, è partita dalla Sicilia per rompere l’assedio a Gaza e denunciare la crisi umanitaria. Il gruppo aveva denunciato il sabotaggio delle comunicazioni a 160 miglia nautiche dalla costa.

Mentre i civili a Gaza rischiano la fame, Israele trasforma un sequestro in acque internazionali in un’operazione di PR, chiamando “antisemiti” giovani attivisti disarmati e un’europarlamentare.

Se la Madeleine è “una flottiglia dell’odio”, allora cos’è l’indifferenza davanti alla carestia?

Che cos’è Gaza Freedom Flotilla?

■ GAZA: Il Ministero della Salute guidato da Hamas ha dichiarato che 106 palestinesi sono stati uccisi,e 393 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani nella giornata di ieri. Secondo il ministero, dall’inizio della guerra sono state uccise 54.880 persone e 126.227 sono rimaste ferite.

Tra i morti, cinque palestinesi sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti dal fuoco israeliano vicino ai centri di distribuzione di aiuti alimentari, secondo quanto riportato da fonti a Gaza.

Un’altra fonte medica dell’ospedale di Al-Awda ha riferito che una persona è stata uccisa dal fuoco israeliano vicino a un centro di assistenza nel corridoio di Netzarim, nella Striscia di Gaza centrale.

Il Fondo Umanitario per la Striscia di Gaza, che di umanitario non ha niente, sostenuto dagli Stati Uniti e Israele, ha dichiarato che tre dei suoi siti di distribuzione erano aperti domenica, così come un’operazione pilota per il trasferimento di aiuti direttamente a coloro che, a suo dire, sono leader della comunità, nell’area a nord di Rafah.

Sabato, l’ IDF ha annunciato di aver assassinato As’ad Abu Sharaiya , comandante del gruppo militante delle Brigate Mujaheddin Palestinesi, che ha rapito e assassinato la famiglia Bibas, in un’operazione congiunta con lo Shin Bet.

Secondo la dichiarazione, Abu Sharaiya era uno dei comandanti del massacro nel kibbutz Nir Oz.

L’esercito israeliano ha annunciato di aver recuperato il corpo di Mohammed Sinwar, comandante di Hamas e fratello del leader Yahya Sinwar, all’interno di un tunnel sotterraneo situato sotto un ospedale a Khan Younis.

■ CISGIORDANIA: Soldati dell’IDF hanno sparato e ucciso un palestinese e ne hanno feriti altri due nella Cisgiordania meridionale, ha riferito il Ministero della Salute palestinese.

■ SIRIA: L’IDF ha affermato di aver preso di mira un militante di Hamas in un attacco nella Siria meridionale.

Iran

L’Iran estende il divieto di portare a spasso i cani ad almeno 18 città, tra cui Isfahan e Kerman. Il provvedimento, già attivo a Teheran dal 2019, include anche il trasporto di cani in auto, con la motivazione di proteggere “l’ordine pubblico e la salute”.

Le autorità islamiche considerano i cani “impuri” e la loro presenza in casa un’eredità culturale dell’Occidente. Ma tra i giovani iraniani – sempre più insofferenti alle restrizioni – possedere un cane è diventato un atto di disobbedienza silenziosa.

Nonostante i divieti, molti continuano a portare i loro animali in luoghi isolati o nelle ore notturne per evitare controlli.

Nel 2021, 75 parlamentari avevano definito la diffusione dei cani “una minaccia alla vita islamica”, proponendo addirittura pene corporali per chi li portava in strada.

In Iran camminare un cane può costarti una multa, un arresto o una lezione di moralità. Ma il guinzaglio, spesso, non è quello dell’animale: è quello che lo Stato cerca di stringere al collo dei suoi cittadini. E più le leggi si fanno ridicole, più la disobbedienza diventa urgente, persino…a quattro zampe.

Libano

Gli Stati Uniti e Israele avrebbero concordato che la Forza di Interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) debba cessare le sue operazioni nel Libano meridionale: lo affermano il Jerusalem Post e Israel Hayom, che citano non meglio precisate fonti.

L’amministrazione americana ha deciso di non rinnovare il mandato dell’Unifil e, a quanto pare, Israele “non ha cercato di convincerli del contrario”, scrive il Jp.

Ora il voto sul mandato è demandato entro pochi mesi al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dove gli Usa hanno diritto di veto.

Turchia

Il giornalista svedese Joakim Medin, del quotidiano Dagens ETC, è stato arrestato il 27 marzo scorso a Istanbul mentre seguiva le proteste antigovernative. È stato detenuto in un carcere di massima sicurezza con l’accusa infondata di appartenenza a un gruppo terrorista.

Rilasciato il 16 maggio, Medin ha ripreso a lavorare questa settimana. “Mi hanno visto come una minaccia. Forse vuol dire che sto facendo bene il mio lavoro”, ha commentato ironicamente.

Anche in carcere ha continuato a scrivere, iniziando un nuovo libro: “Scriverò ancora della Turchia”. Al suo fianco, la moglie e collega Sofie Axelsson, che ha ringraziato per il grande sostegno ricevuto.

Un giornalista libero spaventa più di mille armi. Se raccontare la verità porta in prigione, allora il giornalismo è ancora necessario.

Kenya

In Kenya, la morte del blogger e insegnante Albert Ojwang ha scatenato polemiche e proteste. Arrestato a Homa Bay per un post su X in cui avrebbe “insultato un alto funzionario”, è stato trasferito per 350 km fino a Nairobi.

Secondo la polizia, Ojwang si sarebbe ferito “sbattendo la testa contro il muro della cella”. È morto poco dopo l’arrivo in ospedale.

L’Independent Policing Oversight Authority ha aperto un’indagine. Amnesty International parla di “circostanze molto sospette” e chiede un’inchiesta indipendente: Ojwang non è mai stato registrato nella stazione locale, e il luogo della detenzione a Nairobi è stato definito “scena del crimine”.

Un uomo muore in custodia per aver scritto un post. Se questo è un “suicidio”, allora la libertà d’espressione in Kenya è un detenuto che non arriverà vivo al processo.

Mali

Secondo fonti diplomatiche e di sicurezza citate da AFP, il gruppo paramilitare russo Wagner ha ufficialmente lasciato il Mali. Al suo posto è subentrato l’Africa Corps, nuova formazione filorussa controllata dal Cremlino.

Un account Telegram affiliato a Wagner ha scritto: “Missione compiuta. La PMC Wagner torna a casa.”

La giunta militare maliana, al potere dopo i colpi di stato del 2020 e 2021, aveva già tagliato i legami con la Francia, scegliendo Mosca come nuovo alleato militare.

Malgrado le smentite ufficiali, Wagner ha operato nel Paese per anni. Ora i suoi uomini – perlopiù russi – verranno riassorbiti dall’Africa Corps, già attiva in altre zone del continente.

Stessa guerra, stesso padrone, solo una nuova etichetta. Wagner va via, ma la Russia resta. In Mali, come in altri angoli d’Africa, i mercenari cambiano nome, non la missione: difendere i regimi amici, espandere l’influenza del Cremlino.

Grecia

In un parco in ristrutturazione nei sobborghi di Salonicco, in Grecia, sono stati ritrovati 14 corpi sepolti in fosse comuni risalenti al periodo della guerra civile (1946–1953). Appartenevano a prigionieri politici, sospetti comunisti, detenuti nella prigione-fortezza di Yedi Kule (Eptapyrgio), tristemente nota per torture ed esecuzioni.

Le vittime sono state trovate in modo caotico, ammassate senza rispetto, alcune con i teschi separati dai corpi. Oggetti personali – una scarpa da donna, una borsa, un anello – raccontano frammenti delle vite interrotte.

Secondo gli archeologi, molti altri resti potrebbero trovarsi ancora sotto l’asfalto delle strade vicine. I familiari chiedono test del DNA per identificare i resti, ma nessuna analisi è ancora iniziata.

La terra greca continua a restituire verità nascoste e corpi dimenticati. La memoria, come la giustizia, ha bisogno di essere dissepolta. Anche quando fa male.

Stati Uniti

Dopo gli scontri sui raid anti-immigrazione, il presidente Trump ha ordinato il dispiegamento di almeno 2.000 soldati della Guardia Nazionale nelle strade di Los Angeles. Circa 300 soldati sono arrivati ​​in città ieri, e altre centinaia erano in arrivo.

Le forze dell’ordine hanno sparato gas lacrimogeni e munizioni per il controllo della folla contro i manifestanti fuori da un centro di detenzione nel centro di Los Angeles.

Il governatore della California, Gavin Newsom, ha accusato l’amministrazione Trump di “grave violazione della sovranità statale” per aver schierato la Guardia Nazionale.

Trump ha fatto raro uso dei poteri federali per schierare la Guardia Nazionale senza il consenso di Newsom, affermando che qualsiasi manifestazione che avesse ostacolato i funzionari dell’immigrazione sarebbe stata considerata “una forma di ribellione”.

Newsom, democratico, ha definito la decisione di Trump “volutamente infiammatoria”.

Contesto: Le proteste sono scoppiate prima nel centro della città e poi a Paramount , una piccola città a sud di Los Angeles con una numerosa popolazione latina.

. L’intervento arriva dopo giorni di proteste contro i raid federali dell’immigrazione, che hanno già portato all’arresto di oltre 100 persone.

I manifestanti, soprattutto nelle aree a maggioranza latina come Paramount e Compton, hanno tentato di bloccare i veicoli della Border Patrol. La risposta degli agenti: gas lacrimogeni, flash-bang e proiettili al peperoncino.

Domenica mattina i soldati del 79° reggimento di fanteria si sono posizionati intorno al centro federale di detenzione. Il Pentagono parla di “mantenere la pace”, ma il messaggio è chiaro: la militarizzazione delle città americane è ormai un fatto.

Quando i soldati arrivano prima del dialogo, la democrazia è in bilico.

Trump chiama “ribellione” una protesta civile. Ma il vero pericolo è un governo che usa i fucili per zittire la voce.
A Los Angeles non si sta solo manifestando contro i raid. Si sta lottando per il diritto di esistere senza paura.

ABC News ha sospeso il veterano giornalista Terry Moran dopo che, in due post su X, ha definito Donald Trump e il suo consigliere Stephen Miller “odiatori di livello mondiale”. Moran ha accusato Trump di alimentare l’odio per glorificare sé stesso, definendolo “il suo nutrimento spirituale”.

La rete televisiva ha dichiarato che il giornalista è stato sospeso per valutare la sua imparzialità, sottolineando che i commenti “non riflettono gli standard di ABC News”.

La Casa Bianca ha subito chiesto misure disciplinari e Miller ha parlato di “prova della parzialità liberale dei media americani”.

Moran aveva intervistato Trump ad aprile, in un acceso confronto sulle false immagini di un migrante salvadoregno deportato.

Nel frattempo, continuano le retate dell’ICE dirette da Miller.

Colombia

Il senatore colombiano Miguel Uribe Turbay, potenziale candidato alla presidenza nel 2026, è stato gravemente ferito sabato durante un comizio nel quartiere Fontibón di Bogotá.

Colpito da due proiettili, è stato operato d’urgenza in condizioni critiche sia alla testa che alla coscia.

Un ragazzo di 15 anni è stato arrestato sul posto con un’arma da fuoco, mentre altri due partecipanti sono rimasti feriti.

Le autorità stanno indagando su eventuali mandanti, e il presidente Gustavo Petro ha annullato una visita in Francia promettendo “massima trasparenza” e un’indagine interna sulle falle nella sicurezza.

Uribe Turbay, esponente del partito di destra Centro Democratico, aveva annunciato la propria candidatura a marzo.

Come se non bastasse, una scossa di terremoto di magnitudo 6.3 ha colpito la Colombia centrale domenica mattina, facendo tremare edifici, far scattare allarmi e scatenando il panico nelle strade di Bogotá e in gran parte del Paese.

L’epicentro è stato localizzato a circa 170 km dalla capitale, nei pressi della cittadina di Paratebueno, dove si segnalano crolli parziali, tra cui una chiesa danneggiata e alcune abitazioni.

Nessuna vittima segnalata finora, ma a Bogotá – città di 8 milioni di abitanti – la lunga scossa ha fatto correre migliaia di persone all’aperto, molte ancora in pigiama, spaventate anche dalle scosse di assestamento.

Thailandia e Cambogia

Dopo la morte di un soldato cambogiano in uno scontro di fine maggio, Cambogia e Thailandia hanno concordato il ritiro delle truppe nei punti di frontiera dove si erano rafforzate.

Lo hanno confermato i rispettivi ministeri della Difesa, nel tentativo di raffreddare le tensioni lungo un confine mai del tutto demarcato, risalente al 1907 quando la Cambogia era ancora colonia francese.

Il rientro delle truppe avviene in attesa della riunione del Joint Boundary Committee, fissata per il 14 giugno.

Ma Phnom Penh chiede di portare la disputa all’Aia: “Serve una decisione imparziale e definitiva”, ha dichiarato il ministro degli Esteri cambogiano. Bangkok, invece, continua a rifiutare la giurisdizione della Corte Internazionale di Giustizia, puntando tutto sul dialogo bilaterale.

Nel frattempo, la Thailandia ha ridotto gli orari di apertura di 10 valichi di frontiera, incluso il più trafficato nella provincia di Sa Kaeo, citando motivi di sicurezza.

Una miccia mai del tutto spenta: il confine tra Cambogia e Thailandia è un campo minato diplomatico da più di un secolo.

E se le vecchie alleanze familiari (Thaksin-Hun Sen) tenevano a bada le tensioni, oggi i figli al potere – Hun Manet e Paetongtarn Shinawatra – sono chiamati alla prova della maturità politica.

Ma tra memorie coloniali, giurisdizioni contestate e militarismi riemersi, la pace resta sospesa su una linea sottile.

Russia e Cina

Ufficialmente, Mosca e Pechino sono alleate di ferro. Ma all’interno dell’FSB, il servizio di sicurezza interna russo, la Cina è tutt’altro che un partner affidabile. Un documento interno ottenuto dal Times rivela che l’intelligence russa considera la Cina una minaccia diretta alla sicurezza nazionale.

Secondo gli agenti, Pechino starebbe cercando di reclutare spie russe e accedere a tecnologie militari sensibili, sfruttando società minerarie e centri di ricerca nell’Artico come copertura.

Inoltre, la Cina starebbe monitorando le operazioni russe in Ucraina per carpire segreti sulle armi e sulle tattiche occidentali.

Nel documento si legge anche che l’FSB sta utilizzando WeChat, l’app cinese di messaggistica, per raccogliere dati e rintracciare sospetti contatti con spie cinesi.

Dietro ai sorrisi diplomatici e agli abbracci nei vertici internazionali, si nasconde una guerra fredda tra “amici”. La Russia ha paura che l’orso che le sta accanto sia in realtà un drago affamato. E intanto, a forza di spiare gli altri, finisce per spiarsi da sola.

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