Afghanistan: l’orrore delle prigioni femminili
Scritto da Radio Bullets in data Ottobre 22, 2025
Leila Sarwari non è il suo vero nome, per ragioni di sicurezza dobbiamo tenerlo nascosto, ma Radio Bullets,
sa molto bene chi è. Ha studiato all’università di Kabul, ha fatto un master e il suo sogno era diventare una diplomatica.
La sua vita e i suoi sogni, come per tutte le donne afghane che hanno studiato o lavoravano o erano socialmente impegnate, si sono infranti il 15 agosto del 21 quando i talebani hanno preso il potere consegnato dagli americani e dalla Nato che hanno tradito le speranze di milioni di donne che ora vivono in un regime di apartheid di genere.
Sentire la loro voce è un modo per non dimenticarle e per noi un monito di quello che il potere fa quando le società civili non intervengono.
KABUL – Da quando i Talebani hanno ripreso il controllo dell’Afghanistan nell’agosto 2021, la vita delle donne è diventata estremamente dura, soprattutto per coloro che vengono arrestate e rinchiuse nelle prigioni talebane.
Molte donne vengono arrestate senza motivo. Sono accusate di crimini vaghi, come crimini morali, attivismo, andare a scuola o lavorare — attività che i Talebani hanno ora vietato alle donne.
Spesso, donne e perfino bambine vengono arrestate senza alcun vero reato. Talvolta, anche le più piccole vengono imprigionate. Questi arresti non servono solo a punirle, ma a spaventare le loro famiglie e comunità.
In molti casi, donne e ragazze vengono trattenute in prigione per essere ferite o abusate sessualmente. Gli arresti servono a impedire alle donne di parlare o di opporsi alle regole dei talebani.
Il sistema giudiziario talebano non è giusto: le donne non ricevono un processo regolare né l’assistenza di un avvocato, e le famiglie spesso non sanno dove si trovino le proprie care né cosa sia accaduto loro.
Tortura, violenza sessuale e isolamento
All’interno delle prigioni talebane, la crudeltà a cui le donne sono sottoposte è sconvolgente. Molte vengono picchiate brutalmente, riportando gravi ferite che possono durare a lungo. Le percosse sono spesso arbitrarie e crudeli. Le donne vengono anche stuprate o aggredite sessualmente dai talebani.
Queste violenze non servono solo a punirle, ma a terrorizzarle e controllarle. La violenza sessuale distrugge la loro fiducia e provoca un dolore mentale profondo. Le donne vengono inoltre torturate con scosse elettriche, usate per costringerle a dire cose che non vogliono dire o semplicemente per punirle per futili motivi. Questo tipo di tortura causa dolori terribili e danni fisici permanenti.
Spesso le donne vengono rinchiuse in isolamento, sole in piccole celle buie per settimane o persino mesi. Questa solitudine provoca sofferenza mentale e può portare a depressione e ansia.
Oltre alla tortura fisica, le donne subiscono abusi verbali: i talebani le insultano, le minacciano e talvolta minacciano di fare del male alle loro famiglie per intimidirle ancora di più. Questa paura costante e questa crudeltà rendono la vita in prigione insopportabile per molte di loro.
Condizioni disumane e abusi sistematici
Le condizioni all’interno di queste prigioni sono molto povere e pericolose. Le celle sono sovraffollate, con molte donne ammassate in spazi ristretti, con poca aria fresca o luce solare.
Le prigioni sono sporche, e le detenute ricevono pochissimo cibo o acqua. L’assistenza medica è quasi inesistente. Molte donne si ammalano o hanno ferite che peggiorano perché non vengono curate. Alcune soffrono di infezioni, malattie croniche o ferite dovute a percosse e torture. Questa negligenza rende le prigioni mortali per alcune di loro.
La comunicazione con l’esterno è rigidamente controllata. Le donne nelle prigioni talebane sono spesso isolate dalle famiglie e non possono parlare con avvocati o gruppi per i diritti umani. Questo isolamento rende quasi impossibile ricevere aiuto o far sapere ai propri cari come stanno.
Molte vivono in una paura e in una solitudine assolute, senza nessuno che possa sostenerle o difenderle.
L’impatto dell’imprigionamento delle donne si estende anche alle loro famiglie e comunità. Molte di loro sono le principali responsabili del sostentamento della famiglia o si prendono cura di bambini e anziani.
Quando vengono incarcerate, le loro famiglie affrontano povertà, fame e insicurezza. Un altro terribile abuso commesso dai Talebani è costringere le donne in prigione a sposare combattenti talebani. Questi matrimoni forzati avvengono senza il consenso delle donne e vengono usati come ulteriore mezzo di controllo.
I matrimoni forzati
Il matrimonio forzato è un’altra forma di violenza e oppressione che distrugge la libertà e la dignità delle donne.
L’uso di stupri, percosse, scosse elettriche, matrimoni forzati e altre torture nelle prigioni talebane rappresenta una chiara violazione dei diritti umani. Questi atti non sono solo crudeli, ma vengono deliberatamente usati per spaventare e mettere a tacere le donne, facendole sentire impotenti e terrorizzate.
Molte di loro escono dal carcere con ferite fisiche profonde e cicatrici emotive che dureranno tutta la vita. Il trattamento riservato alle donne nelle prigioni talebane è una potente testimonianza di come il regime continui ad attaccare i diritti fondamentali delle donne in Afghanistan.
Questo pezzo è stato scritto grazie al sostegno di alcune associazioni di Frascati che ci hanno permesso di fare la differenza. In Afghanistan oggi le giornaliste non possono scrivere, andare ad una conferenza stampa o apparire in televisione.
Ma il fatto che non possano farlo nel loro paese, non significa che non possano farlo da qualunque altra parte. Radio Bullets vuole tenere una luce accesa sull’Afghanistan e le afghane hanno bisogno che si sappia cosa sta succedendo loro. Per saperne di più cliccate sul pezzo sotto.
Foto di Ye Jinghan su Unsplash
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