Il luccichio delle Olimpiadi
Scritto da Raffaella Quadri in data Luglio 31, 2019
Archiviati i mondiali di nuoto e scherma, già ci si prepara alle Olimpiadi 2020. In una super efficiente Tokyo hanno trovato il modo di rendere l’appuntamento sognato da ogni atleta del mondo molto ecocompatibile. Il tutto grazie a un intelligente progetto, il “Tokyo 2020 Medal Project”, in cui la tecnologia fa la propria – inaspettata – parte.
Raffaella Quadri per Radio Bullets. Musica: “Chariots of fire” Vangelis
Dall’Ungheria alla Corea del Sud è stato un luglio all’insegna del tifo per gli azzurri dei mondiali 2019. Gli atleti del nuoto sono stati impegnati dal 12 al 28 luglio a Gwangju, mentre quelli della scherma hanno gareggiato a Budapest dal 15 al 23 luglio.
E i conti sono presto fatti: con 8 medaglie nella scherma, di cui 1 d’argento e 7 di bronzo, l’Italia è stata la nazione più medagliata al mondiale ungherese, ma purtroppo l’oro l’ha solo sfiorato; mentre si è collocata quinta nel medagliere dei mondiali coreani di nuoto, con 15 medaglie di cui 4 d’oro, 6 d’argento e 5 di bronzo.
Verso Tokyo 2020
Se qualcuno dei nostri atleti può godersi il meritato riposo, per altri – archiviati i recentissimi impegni – è già il momento di pensare al prossimo appuntamento: Tokyo 2020, niente di meno che le Olimpiadi.
Mentre all’inizio delle competizioni manca ancora qualche mese, già fanno parlare di sé proprio le medaglie olimpiche. Qualche giorno fa gli organizzatori hanno rivelato il design dei preziosi riconoscimenti che verranno messi al collo degli atleti. Ben 5mila medaglie che al forte simbolismo dell’Olimpiade uniscono un significato universale che dallo sport arriva sino all’ambiente.
Per il design delle medaglie di Tokyo è stato indetto in Giappone un concorso a livello nazionale a cui hanno partecipato designer professionisti e studenti di design. Tra più di 400 proposte a vincere è stato Junichi Kawanishi, direttore della Japan Sign Design Association e della Osaka Design Society.
La sua creazione è una serie di cerchi che si intersecano tra loro e che riflettono la luce del metallo prezioso, a simboleggiare l’energia degli atleti e di chi li sostiene, e a ricordare nel contempo anche i simboli olimpici con tutto il loro significato di gloria, condivisione e amicizia.
Le medaglie sostenibili
L’aspetto interessante è che queste medaglie volutamente strizzano l’occhio all’ambiente, grazie al “Tokyo 2020 Medal Project” che si è concluso lo scorso 31 marzo. Un progetto interessante e intelligente che ha portato alla raccolta in tutto il Giappone di dispositivi elettronici dismessi – vecchi smartphone, fotocamere digitali, giochi portatili e laptop – per un totale di quasi 79mila tonnellate di materiali. Si pensi che solo i telefoni cellulari usati raccolti sono stati oltre 6 milioni.
Una volta terminata la raccolta sono stati selezionati, smantellati e inviati al recupero: i metalli preziosi ricavati sono utilizzati proprio per produrre le medaglie olimpiche e paralimpiche.
Un progetto di raccolta durato due anni, da aprile 2017 a marzo 2019, che ha permesso di recuperare oltre 30 chilogrammi di oro, più di 4mila d’argento e quasi 3mila di bronzo.
L’uso di metallo recuperato per le medaglie olimpiche era già stato provato in altre occasioni, da Vancouver 2010 a Rio 2016, dove un terzo del metallo prezioso delle medaglie proveniva proprio dal recupero, ma è stato il Giappone a coinvolgere per la prima volta i propri cittadini nella raccolta in maniera così attiva.
Ma queste Olimpiadi non saranno ricordate solo per il luccichio da recupero, perché altra idea brillante è stata quella del uso di plastica riciclata per realizzare altri oggetti che saranno utilizzati durante i giochi, come i podi su cui saliranno i vincitori e che saranno fatti in parte da plastica da recupero.
La speranza degli organizzatori del progetto è che questa olimpica esperienza possa servire per realizzare una società rispettosa dell’ambiente e sostenibile, ed essere da stimolo per continuare a incentivare la raccolta e il recupero dei materiali da riutilizzare anche in altri contesti.
Un’ottima e brillante idea, in perfetto spirito olimpico.
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