Pelle al fresco

Scritto da in data Febbraio 13, 2019

Viaggio verso gli USA per uno studio sulle stoffe del futuro. Arriva dalla collaborazione di un fisico e un biochimico dell’Università del Maryland la ricerca che permetterà di realizzare vestiti che ci faranno stare al fresco o al caldo semplicemente reagendo alla nostra temperatura. Nasce così il primo tessuto in grado di cambiare automaticamente le proprietà isolanti per intrappolare o rilasciare il calore a seconda delle condizioni.
Raffaella Quadri per Radio Bullets. Musiche di Walter Sguazzin.
Photo credits: Faye Levine – Università del Maryland.

E pensare che io ero ancora ferma a lino e cotone…
Per questa nuova puntata di Technomondo, seguendo le orme tracciate dall’agenzia Ansa, faremo un salto negli Stati Uniti, alla scoperta di una nuova invenzione: la stoffa che respira.
Come dicevo, nella mia beata ingenuità, mi ero fermata alle nozioni tramandate da anni e anni di corredi, storie familiari districate tra trama e ordito di cotoni più o meno raffinati e tessuti di lino tanto freschi sulla pelle quanto impossibili da stirare. Una volta bastavano queste poche informazioni per sapere come vestirsi in base alle stagioni.
Poi è venuto il tempo – il nostro tempo – dei cosiddetti tessuti high tech, quelli tecnici, quelli lavorati con speciali fibre in grado di regolare meglio la trasudazione del corpo e utilizzati soprattutto nello sport.
Ma evidentemente non bastava ancora, tanto che c’è chi è andato oltre e così in futuro ci aspettano vestiti che da soli regoleranno la temperatura del nostro corpo.
È proprio su questo che sta lavorando un team di scienziati all’Università del Maryland (USA) guidato da due professori, il fisico Min Ouyang e il biochimico YuHuang Wang, che hanno unito le proprie conoscenze per realizzare una stoffa particolare: un tessuto che regola il calore che lo attraversa in maniera dinamica.

È tutto una questione di filato e di raggi infrarossi. La specialità del nuovo materiale risiede nelle fibre di cui è composto, formate da due diversi materiali sintetici, uno in grado di assorbire l’acqua e l’altro che invece la respinge. Le fibre inoltre sono appositamente rivestite da nanotubi in carbonio leggero che hanno proprietà conduttive. Questi materiali, al variare delle condizioni ambientali, reagiscono.
In particolare, quando l’ambiente diventa caldo e umido – come avviene per esempio quando si suda –, i fili del tessuto si compattano allargando così lo spazio tra le fibre e permettendo una migliore traspirazione. Nel contempo, attivano il rivestimento in metallo conduttivo: i nanotubi in carbonio reagiscono elettromagneticamente tra loro, modificando il modo in cui il tessuto interagisce con le radiazioni infrarosse ovvero con il calore, permettendo a tali radiazioni di uscire in maniera dinamica. In pratica il tessuto blocca le radiazioni infrarosse oppure, al contrario, ne consente il passaggio.
Una reazione, spiegano gli studiosi, che è quasi istantanea e che avviene quindi prima che si percepisca il cambiamento di temperatura corporea.

La specialità del nuovo materiale, dunque, è data dal fatto di essere in grado di modificare le proprietà isolanti che possiede in risposta alla temperatura dell’ambiente e del corpo con cui è a contatto. Un tessuto in grado di regolare automaticamente la quantità di calore che passa attraverso le proprie fibre per darci abiti che traspirano maggiormente all’aumentare del calore corporeo, mantenendoci freschi, o che, al contrario, riducono la dispersione del calore per tenerci al caldo in caso di temperature più fredde.

Lo studio è stato pubblicato a inizio febbraio sulla rivista Science, ma per l’industrializzazione del prodotto si dovrà attendere il termine dei lavori. Un dato però già si conosce, gli studiosi dell’università americana hanno spiegato che sarà possibile realizzarlo facilmente, grazie al fatto che i materiali di base sono facilmente reperibili e che il rivestimento in nanotubi di carbonio può essere facilmente applicato con un normale processo di tintura del tessuto.


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