3 dicembre 2025 – Notiziario Mondo
Scritto da Barbara Schiavulli in data Dicembre 3, 2025
- Gaza: ucciso un altro giornalista.
- Le bande prendono il sopravvento sul centro di Haiti, elezioni ad agosto.
- La Nigeria concede asilo al leader dell’opposizione della Guinea-Bissau.
- A più di un decennio dalla scomparsa del volo MH370, la Malesia riprenderà le ricerche.
- Iraq, Onu – si chiude un capitolo lungo vent’anni.
- L’Indonesia rimpatria due olandesi, tra cui uno condannato a morte. Honduras, caos elettorale e accuse incrociate.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Israele e Palestina
GAZA: Le condizioni nella Striscia restano “estremamente gravi”, ha avvertito il coordinatore umanitario dell’ONU Ramiz Alakbarov dopo una visita di quattro giorni, sottolineando che le tempeste invernali stanno colpendo persone che già vivono in condizioni “terribili”.
Alakbarov ha esortato Israele a garantire pieno accesso agli aiuti umanitari.
Sono 234 i punti sanitari operativi, rispetto ai 197 precedenti al cessate il fuoco di ottobre, ma il sistema sanitario resta paralizzato da distruzione, carenze e ostacoli imposti da Israele.
Le principali arterie stradali restano chiuse ai convogli umanitari, costretti a passare per le rotte costiere e di confine, già sovraffollate.
1,5 milioni di persone necessitano urgentemente di un rifugio, ma sono disponibili solo 160 nuove tende. Le organizzazioni umanitarie hanno raggiunto appena 4.300 famiglie.
18 spazi educativi danneggiati sono stati riaperti, accogliendo 8.000 bambini, mentre le forniture scolastiche di base restano bloccate.
Dalla tregua, i trasferimenti in contanti hanno raggiunto 123.000 famiglie, superando di poco gli obiettivi iniziali.
Secondo la Camera di Commercio di Gaza, ogni giorno entrano nella Striscia non più di 220 camion, mentre circa 6.000 restano bloccati da Israele, pur contenendo abbastanza cibo e forniture di soccorso da sostenere Gaza per tre mesi, riferisce l’UNRWA.
Tre persone sono state uccise a Gaza da ieri mattina, tra cui il fotoreporter Mohammad Wadi , colpito a est del campo profughi di Al-Bureij, all’interno del territorio controllato da Israele, secondo quanto riportato da fonti palestinesi.
Video pubblicati online mostrano i partecipanti al funerale riuniti intorno al corpo di Wadi, con il suo giubbotto “Press” adagiato sopra di lui.
Wadi pubblicava spesso sui social riprese aeree con droni che mostravano la distruzione diffusa nella Striscia di Gaza e i campi di tende dove si rifugiano migliaia di palestinesi sfollati.
L’esercito israeliano ha ucciso oltre 260 giornalisti e operatori dei media a Gaza negli ultimi due anni, rendendo questa la guerra più letale per i giornalisti nella storia moderna.
Un altro palestinese è stato ucciso da un attacco di droni israeliani a Khan Yunis, e un terzo a colpi d’arma da fuoco nel quartiere di Zeitoun, a sud-est di Gaza City.
Le IDF hanno dichiarato che martedì le truppe hanno ucciso tre palestinesi che avevano attraversato la Linea Gialla.
Secondo il Consiglio delle tribù e dei clan palestinesi, Israele starebbe consentendo l’ingresso di grandi quantità di narcotici a Gaza tramite milizie da esso sostenute, mentre contemporaneamente blocca gli aiuti umanitari.
Il Consiglio ha descritto l’afflusso di droga come parte di una “guerra sistematica contro la gioventù palestinese”, avvertendo che tali operazioni mirano a distruggere il tessuto sociale di Gaza e a spingere la popolazione alla fame.
Il comunicato definisce la lotta contro gli stupefacenti una “obbligazione nazionale e morale” e accusa chiunque partecipi al traffico o alla distribuzione di “tradimento nazionale”.
■ OSTAGGI: L’istituto forense israeliano ha ricevuto “risultati” da Gaza dopo che Hamas ha dichiarato di aver consegnato il corpo di un ostaggio alla Croce Rossa ieriì mattina, ha affermato l’ufficio del primo ministro Netanyahu, aggiungendo che “al termine del processo di identificazione e in base ai risultati dell’esame, verrà data una notifica ufficiale alla famiglia”.
■ CISGIORDANIA: Due soldati israeliani sono rimasti leggermente feriti in un presunto accoltellamento nei pressi dell’insediamento di Ateret , hanno riferito i servizi di emergenza . dalle forze di sicurezza, che poi gli hanno sparato e ucciso.
Lunedì, l’esercito israeliano ha ucciso due adolescenti palestinesi in due distinti episodi nella Cisgiordania occupata.
A Hebron, le truppe israeliane hanno sparato e ucciso il diciassettenne Muhannad al-Zughair, accusandolo di aver speronato un’auto in cui era rimasto ferito un soldato israeliano.
Il diciottenne Raslan Asmar è stato colpito dalle truppe israeliane durante un raid nel suo villaggio vicino a Ramallah. Asmar è stato lasciato sanguinare a terra per ore e il suo corpo è stato sequestrato dall’esercito israeliano, secondo Al Jazeera.
Secondo quanto riportato dal Times of Israel, l’Arabia Saudita ha iniettato 90 milioni di dollari nell’Autorità Nazionale Palestinese a corto di liquidità.
L’infusione offre a Ramallah una breve ancora di salvezza, mentre Israele trattiene circa 3 miliardi di dollari di entrate fiscali e doganali, secondo una stima di settembre di Reuters.
I fondi sono stati consegnati al Ministro delle Finanze ad interim Estephan Salameh dall’inviato saudita, con Riyadh che ha inquadrato la sovvenzione come un sostegno alla governance di base durante una delle peggiori crisi fiscali dell’Autorità Nazionale Palestinese degli ultimi anni.
Un tribunale distrettuale ha annullato un’ordinanza temporanea che impediva ai coloni di trasferirsi in un avamposto illegale vicino al villaggio palestinese di Umm al-Khair e ha bloccato ulteriori lavori di costruzione, dopo che i coloni avevano ignorato l’ordinanza e le autorità israeliane non l’avevano applicata .
“L’IDF sta conducendo una campagna online che esorta i soldati e il pubblico a visitare siti archeologici e avamposti illegali in Cisgiordania, comprese le aree B e A sotto il controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese.
Il progetto, chiamato ‘Beshvil Yehuda’ (‘Sul sentiero della Giudea’), opera attraverso gruppi WhatsApp e Telegram e pagine Instagram e YouTube, e ha persino pubblicato un libro lo scorso luglio.
Oltre a fornire informazioni sui luoghi in cui sono stati uccisi i soldati e sui siti commemorativi, il progetto serve anche da canale per la propaganda dei coloni
■ ISRAELE: Dopo che l’udienza di martedì nel suo processo per corruzione è stata annullata a causa di impegni “politico-di sicurezza”, Netanyahu ha visitato un ufficio di reclutamento delle IDF, incontrando gli israeliani che si arruolano nell’esercito, nonché l’ospedale Sheba, dove sono stati curati diversi soldati delle IDF feriti in un incidente di venerdì in Siria.
■ SIRIA: Netanyahu ha affermato in un video pubblicato su X che un accordo con la Siria è possibile se viene istituita una zona cuscinetto demilitarizzata nella parte sud-occidentale del paese e Israele manterrà il controllo delle aree che attualmente detiene.
■ LIBANO: Il rappresentante speciale degli Stati Uniti in Libano Morgan Ortagus è arrivato in Israele e ha incontrato il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar, il quale ha dichiarato a X che lui e Morgan “hanno avuto una buona discussione sulla situazione in Libano.
Ho detto che chi viola la sovranità libanese è Hezbollah. Il disarmo di Hezbollah è fondamentale per il futuro del Libano e la sicurezza di Israele”.
Iraq
Dopo 22 anni, la missione ONU in Iraq (UNAMI) terminerà ufficialmente il 31 dicembre. Nel suo ultimo intervento al Consiglio di Sicurezza, il capo missione Mohamed Al Hassan ha parlato di “progressi duramente conquistati”, ricordando il contesto in cui l’ONU intervenne: un paese devastato da dittatura, guerra e terrorismo.
Ha reso omaggio ai 22 funzionari ONU uccisi nell’attentato al Canal Hotel nel 2003, simbolo del prezzo pagato per la ricostruzione.
Oggi l’Iraq mostra resilienza — una nuova costituzione, 13 elezioni — ma resta segnato da instabilità politica e un milione di sfollati, tra cui oltre 100 mila yazidi ancora nei campi.
Al Hassan ha ribadito che la chiusura di UNAMI non segna la fine, ma l’inizio di un nuovo capitolo: l’Iraq alla guida del proprio futuro, con il sostegno ONU per sviluppo, diritti e inclusione.
Sudan
Le Forze di Supporto Rapido affermano di aver conquistato Babanusa, nodo strategico nel sud del paese e cuore petrolifero del Kordofan.
L’esercito avrebbe violato la tregua con un attacco a sorpresa, respinto dalle RSF. In un altro raid, almeno 40 civili sono stati uccisi: tra le vittime, studenti di una scuola infermieristica colpita a Komo.
Nel frattempo, il Sudan offre alla Russia una base navale a Port Sudan: un accordo di 25 anni, con quattro navi da guerra e personale russo in cambio di armi a prezzo scontato.
Washington teme una nuova pedina di Mosca nel Mar Rosso, crocevia strategico per il commercio mondiale.
Intanto l’ONU denuncia una crisi umanitaria fuori controllo: oltre 106 mila sfollati solo da El Fasher, accessi umanitari negati e fondi in esaurimento.
Nigeria
La Nigeria ha concesso asilo al leader dell’opposizione della Guinea-Bissau, Fernando Dias da Costa, ha dichiarato lunedì un funzionario degli affari esteri, secondo quanto riportato dall’AFP .
Costa si è candidato contro il presidente in carica Umaro Sissoco alle elezioni della scorsa settimana, prima che Sissoco venisse estromesso da un colpo di stato da parte dell’esercito del suo paese.
Abuja ha inquadrato la mossa come parte della “responsabilità sovrana” della Nigeria e del suo impegno di lunga data per la pace regionale, la stabilità e la governance democratica.
Russia, Ucraina e Usa
Vladimir Putin ha ricevuto Steve Witkoff e Jared Kushner, inviati speciali di Donald Trump, con una combinazione di fascino, minacce e tattiche di attesa: li ha fatti aspettare ore prima di incontrarli al Cremlino per discutere la fine della guerra in Ucraina.
Durante l’attesa, il leader russo ha accusato l’Europa di “ostacolare il processo di pace” e ha avvertito che Mosca è “pronta a combattere se l’Europa lo vuole”.
L’incontro, durato fino a notte fonda, è stato definito “costruttivo” dai suoi consiglieri, ma nessun passo concreto è stato annunciato.
Il piano di Trump, trapelato nelle scorse settimane, prevederebbe concessioni a Mosca: rinuncia dell’Ucraina alla NATO e cessione di territori. Kiev lo definisce “il momento più difficile della sua storia”, ma Zelensky resta aperto al dialogo.
Putin, intanto, ribadisce che la pace è possibile — ma solo alle sue condizioni.
Stati Uniti
Dopo aver pubblicato una lista nera dei media “inaffidabili”, l’amministrazione Trump invita ora i cittadini a segnalare articoli ritenuti falsi o di parte attraverso il sito whitehouse.gov/biastips.
Nel comunicato si legge che “l’aiuto del popolo americano è essenziale” per aggiornare la lista dei media “cattivi”, accusati di diffondere notizie “innegabilmente false”.
“Se i media tradizionali non onorano la loro responsabilità di informare accuratamente la gente — conclude la nota — lo farà il popolo americano.”
Una mossa che, dietro la retorica della “verità”, rischia di trasformarsi in una campagna di delazione contro la stampa libera.
Il capo della Sicurezza Nazionale, Kristi Noem, ha esortato il presidente Donald Trump a imporre “un divieto di viaggio totale a ogni… paese che ha inondato la nostra nazione di assassini, sanguisughe e drogati di diritti acquisiti”, mentre l’amministrazione intensifica la repressione dell’immigrazione dopo la sparatoria mortale della scorsa settimana che ha colpito due membri della Guardia Nazionale da parte di un cittadino afghano.
Trump ha ripubblicato il suo appello, mentre la sua amministrazione ha già sospeso le richieste di asilo e rivisto le green card per persone provenienti da 19 Paesi, bloccando al contempo i nuovi arrivi afghani.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato in una conferenza stampa alla Casa Bianca che le ammissioni di rifugiati negli Stati Uniti sono ora “sostanzialmente a zero”, sottolineando che l’unica eccezione significativa sono gli afrikaner bianchi in fuga dalla “persecuzione” in Sudafrica.
L’amministrazione Trump ha ridotto il tetto annuo di rifugiati a 7.500, il più basso nella storia moderna degli Stati Uniti, dopo quattro anni in cui l’amministrazione Biden lo aveva mantenuto a 125.000.
Le autorità locali hanno smentito voci di imminenti retate federali contro la comunità somala, dopo i nuovi attacchi verbali di Donald Trump, che ha definito i somali “spazzatura” e detto di “non volerli nel Paese”.
Il sindaco Jacob Frey ha assicurato che la polizia non collaborerà con gli agenti federali, difendendo una comunità di 80 mila persone, pilastro economico e culturale del Minnesota.
Trump ha annunciato la fine delle protezioni per i rifugiati somali e intensificato la sua retorica anti-immigrati.
Il sindaco di St. Paul ha definito le sue parole “razziste e xenofobe”, ricordando che i somali d’America sono americani.
Il quartiere commerciale di Little Village a Chicago, normalmente un motore commerciale da 900 milioni di dollari all’anno, ha visto le vendite crollare del 20-70% dal lancio dell'”Operazione Midway Blitz”, secondo un’analisi della Camera di Commercio del quartiere, riportata in un nuovo rapporto del Washington Post.
Questi raid hanno portato a oltre 3.000 arresti nella regione, per lo più di persone senza precedenti penali.
Le aziende di proprietà latinoamericana in tutto il paese, un settore che contribuisce all’economia statunitense con oltre 800 miliardi di dollari all’anno, segnalano interruzioni simili, poiché il timore che i raid continui svuotino i negozi, riducano il traffico pedonale e costringano i proprietari a tagliare personale e orari.
Haiti
Secondo l’ AP , bande pesantemente armate hanno invaso alcune zone della regione centrale di Artibonite, ad Haiti, durante il fine settimana . Gli aggressori hanno ucciso civili, incendiato case e costretto gli abitanti della regione alla fuga.
La polizia haitiana ha avvertito che metà del dipartimento era caduta sotto il controllo delle bande, in una quasi totale assenza di forze di sicurezza.
I sopravvissuti fuggiti a Saint-Marc hanno chiesto armi e hanno giurato di farsi giustizia da soli, mentre la banda Gran Grif, accusata di massacri passati, trasmetteva in streaming i suoi attacchi online, mentre le Nazioni Unite segnalavano un drammatico aumento degli omicidi in tutto il paese.
Dopo quasi dieci anni senza elezioni, le autorità di transizione di Haiti hanno annunciato che il primo turno delle presidenziali e legislative si terrà nell’agosto 2026. Ma il Consiglio Elettorale avverte: senza sicurezza non ci sarà voto.
Il paese, devastato da gang armate che controllano gran parte di Port-au-Prince, vive nel caos da quando l’ex premier Ariel Henry è stato costretto alle dimissioni.
Dal 2022 oltre 16 mila persone sono state uccise, secondo l’ONU, e la missione internazionale contro le bande resta debole e sottodotata.
Il presidente del Consiglio di transizione ha definito il decreto “un passo decisivo” per riportare Haiti verso la legittimità democratica.
Un obiettivo ambizioso, in un paese dove le urne sono ancora più lontane della pace.
Honduras
A tre giorni dal voto presidenziale, la commissione elettorale honduregna è nel caos: una delle sue membri, Cossette López-Osorio, accusa il collega Marlon Ochoa di aver tentato di bloccare la diffusione dei risultati con atti di intimidazione.
Lo scontro riflette il clima teso di un’elezione ancora senza vincitore chiaro, con Salvador Nasralla leggermente avanti sul rivale Nasry “Tito” Asfura, mentre il 20% dei voti resta da contare.
Tutti i partiti denunciano irregolarità e manipolazioni, mentre il sistema informatico del CNE è collassato più volte.
Anche Donald Trump è intervenuto, accusando il paese di “cambiare i risultati” e minacciando “gravi conseguenze”.
Un voto che doveva riportare stabilità rischia invece di precipitare l’Honduras in una nuova crisi politica.
Tajikistan
Cinque persone sono state uccise e cinque ferite in due attacchi in Tagikistan lanciati dall’Afghanistan la scorsa settimana, riporta Reuters.
Tra questi, un attacco con drone che ha causato la morte di tre cittadini cinesi, il che ha intensificato la tensione tra Dushanbe e le autorità talebane.
Il presidente Emomali Rahmon ha condannato le “azioni illegali e provocatorie” e ha ordinato ai responsabili della sicurezza di rafforzare il confine, mentre il governo afghano non ha ancora risposto.
Inondazioni e Sudest asiatico
Il numero di persone uccise da inondazioni e frane in Indonesia è salito a 708 martedì, secondo le autorità, con 504 persone ancora disperse. L’annuncio ha segnato un aumento significativo rispetto alle 604 vittime segnalate lunedì dai funzionari governativi.
Più di 1.300 persone sono morte in Indonesia, Sri Lanka e Thailandia dopo che forti piogge e cicloni tropicali hanno colpito la regione.
Malesia
A più di un decennio dalla scomparsa del volo MH370, la Malesia riprenderà le ricerche il 30 dicembre. L’aereo, un Boeing 777 con 239 persone a bordo, era sparito dai radar 38 minuti dopo il decollo da Kuala Lumpur verso Pechino, nel marzo 2014.
La società Ocean Infinity, specializzata in esplorazioni dei fondali, guiderà una nuova missione di 55 giorni nell’Oceano Indiano meridionale, su un’area di 15.000 chilometri quadrati, dopo un primo tentativo fallito nel 2018.
Il governo malese afferma di voler dare “una chiusura alle famiglie delle vittime”, mentre il mistero continua ad alimentare teorie e documentari.
Resti dell’aereo sono stati trovati fino alle coste africane, ma la verità su dove e perché sia scomparso resta nascosta nelle profondità dell’oceano — un buco nero della storia dell’aviazione che, dieci anni dopo, non smette di chiedere risposte.
Indonesia e Olanda
Jakarta e l’Aia hanno firmato un accordo di rimpatrio per due cittadini olandesi detenuti in Indonesia per traffico di droga: Siegfried Mets, 74 anni, condannato a morte per aver introdotto 600.000 pillole di ecstasy, e Ali Tokman, 65 anni, la cui pena capitale è stata commutata in ergastolo.
Entrambi in gravi condizioni di salute, saranno restituiti all’Olanda l’8 dicembre, dopo l’approvazione del governo indonesiano per motivi umanitari.
La ministra della Giustizia indonesiana Yusril Ihza Mahendra e il ministro olandese David van Weel hanno firmato l’intesa, definita un gesto di cooperazione e umanità.
In Indonesia restano oltre 500 detenuti nel braccio della morte, molti per reati di droga, ma il paese negli ultimi mesi ha accelerato i rimpatri umanitari di stranieri gravemente malati.
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