15 novembre 2021 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Novembre 15, 2021
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- Afghanistan: ordigno uccide sei persone a Kabul, tra loro un giornalista. Gli ulema di tutto il mondo chiedono un governo inclusivo in Afghanistan.
- Sudan: arrestato il corrispondente di Al Jazeera.
- Ecuador: scontri in carcere, decine di morti.
- Banca Mondiale: Gaza sempre meno industrializzata a causa dell’assedio israeliano.
- Condanna per il divieto di lasciar andare i giornalisti al confine con la Bielorussia.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli
Afghanistan
L’influente giornalista afghano Hamid Seighani era tra le sei persone uccise sabato in un attentato a un minibus in un sobborgo sciita della capitale Kabul.
Ieri ISIS-K, l’affiliato locale del movimento ISIS, ha rilasciato una dichiarazione prendendosi la paternità dell’attacco e dell’uccisione del giornalista.
L’attacco è avvenuto con un ordigno magnetico. L’ISIS-K attacca comunemente gli sciiti in Afghanistan per diffondere disordini. Stanno anche combattendo con i talebani da quando questi hanno preso il controllo. ISIS-K è uno dei più grandi affiliati dell’ISIS nel mondo e opera principalmente in Afghanistan, con alcune operazioni nel vicino Pakistan.
Le forze talebane, in occasione del diploma di 250 soldati appena addestrati, hanno tenuto una parata militare a Kabul, domenica, utilizzando veicoli corazzati di fabbricazione americana catturati ed elicotteri russi in uno spettacolo che ha mostrato la loro trasformazione in corso da forza di insorti a esercito regolare. L’parat ha coinvolto dozzine di veicoli blindati di sicurezza M117 di fabbricazione americana che guidavano lentamente su e giù per una delle principali strade di Kabul con elicotteri MI-17 che pattugliavano sopra di loro. Molti soldati portavano fucili d’assalto M4 di fabbricazione americana.
Il 17 novembre il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione per discutere dell’Afghanistan, in particolare dell’economia e della questione dei diritti umani. Tass News, citando il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha affermato che l’incontro si occuperà anche dell’invio di aiuti umanitari alle persone vulnerabili in Afghanistan. Allo stesso tempo i funzionari dell’Emirato Islamico hanno affermato che i paesi internazionali dovrebbero riferire sui fatti attuali riguardo l’Afghanistan e adottare misure per impegnarsi con il nuovo governo.
I religiosi islamici provenienti da Afghanistan, India, Pakistan, Iran, Palestina, Iraq e Croazia hanno tenuto una conferenza virtuale domenica, durante la quale hanno chiesto la formazione di un governo inclusivo in Afghanistan. I partecipanti hanno sottolineato la necessità di tenere una posizione unitaria sul contrasto a Daesh (ISIS) nei paesi islamici. La conferenza ha anche sottolineato l’importanza dei diritti umani e dei diritti delle donne.
Iran
Una scossa di magnitudo 6.3 è stata registrata ieri in Iran, vicino alla città di Bandar Abbas, nel sud del paese. Lo riporta l’Usgs, l’istituto geofisico degli Stati Uniti. Il sisma è stato avvertito anche a Dubai, in Qatar, Bahrein e parti dell’Arabia Saudita.
Kuwait
L’emiro del Kuwait ha emesso sabato due decreti che accordano la grazia e riducono le condanne a 35 dissidenti, soddisfacendo una richiesta chiave dei legislatori dell’opposizione bloccati in uno stallo di mesi con il governo. L’emiro Sheikh Nawaf al-Ahmad al-Sabah ha aperto la strada a ottobre a un’amnistia per politici ed ex parlamentari, che l’opposizione ha posto come condizione per porre fine a un’impasse politica che ostacola le previste riforme fiscali nel ricco stato del Golfo. Pubblicato nel Bollettino Ufficiale, il decreto ha annullato le pene detentive comminate a 11 politici, tra cui Musallam al-Barrak, Jamaan al-Harbesh e Faisal al-Muslim, condannati per aver preso d’assalto il palazzo del parlamento durante le proteste della primavera araba del 2011.
Israele e Palestina
Gaza soffre «di una situazione economica particolarmente difficile con una disoccupazione molto alta e condizioni sociali in deterioramento», ha avvertito la Banca Mondiale in un rapporto pubblicato questa settimana. Il rapporto evidenzia le sfide critiche che l’economia palestinese deve affrontare in generale, e più specificamente le prestazioni economiche e le esigenze di sviluppo di Gaza, e sarà presentato al Comitato di collegamento ad hoc (AHLC) a Oslo il 17 novembre. Sebbene la Cisgiordania occupata stia assistendo a un “rimbalzo” a seguito della pandemia di coronavirus e delle successive chiusure, «l’economia soffre ancora di restrizioni alla circolazione, all’accesso e al commercio, il più grande ostacolo agli investimenti e all’accesso ai mercati», ha detto Kanthan Shankar, direttore nazionale per la Cisgiordania e Gaza della Banca Mondiale.
https://twitter.com/OnlinePalEng/status/1459498326659899392
«Il miglioramento della performance economica è stato interamente guidato dalla Cisgiordania, mentre l’economia di Gaza è rimasta quasi stagnante, colpita dal conflitto di 11 giorni dello scorso maggio», ha osservato la Banca Mondiale. Il rapporto ha aggiunto che la situazione fiscale dell’Autorità Palestinese (AP) «rimane molto difficile», con la detrazione di Israele delle entrate fiscali mensili che si aggiunge allo “stress fiscale”. Ciò, ha avvertito, significa che «l’AP potrebbe incontrare difficoltà nel soddisfare i suoi impegni ricorrenti verso la fine dell’anno».
The #Palestinian Authority’s (PA) fiscal situation remains very challenging with expected deficit of US$1.36 billion in 2021. The PA may be forced to accumulate further arrears to the private sector, pulling away more liquidity from the market. Report: https://t.co/SObU807Uak pic.twitter.com/NcTEj2X7HK
— World Bank MENA (@WorldBankMENA) November 9, 2021
Un gruppo per i diritti umani israeliano ha affermato di aver documentato 451 episodi di violenza dei coloni sui palestinesi dall’inizio del 2020, con le forze israeliane che, nella maggior parte dei casi, non sono intervenute per fermare gli attacchi. In un rapporto pubblicato domenica, B’Tselem ha affermato che nel 66% degli incidenti in cui i coloni nella Cisgiordania hanno attaccato i palestinesi, le forze israeliane non sono andate sul posto. In 170 casi in cui l’esercito è arrivato, le truppe hanno scelto di non intervenire per proteggere i palestinesi o si sono unite attivamente all’attacco. Secondo B’Tselem, in soli 13 casi le forze israeliane sono intervenute per «prevenire la violenza dei coloni». «Gli attacchi dei coloni contro i palestinesi sono una strategia di apartheid impiegata dal regime israeliano, che cerca di avanzare e completare la sua appropriazione indebita di sempre più terra palestinese», ha affermato il gruppo per i diritti nel suo rapporto. «Quando la violenza avviene con il permesso e l’assistenza delle autorità israeliane e sotto i suoi auspici, si tratta di violenza di stato. I coloni non stanno sfidando lo stato, rispondono i suoi ordini».
Egitto
Scorpioni hanno punto più di 500 persone nel governatorato di Assuan, nel sud dell’Egitto, dopo essere stati spinti nelle strade e le abitazioni dalle piogge torrenziali. Lo riferisce il sito Sada Elbalad citando il ministero della Salute egiziano che però ha negato informazioni, peraltro di fonte ufficiale, circa la morte di tre persone avvelenate da questi pericolosi aracnidi.
Libia
Saif al-Islam, il secondogenito di Gheddafi, ha annunciato la sua candidatura alle presidenziali in Libia. Lo ha reso noto The Libya Observer su Twitter affermando che Saif al-Islam Gheddafi ha presentato ufficialmente la propria candidatura per le elezioni del 24 dicembre all’ufficio dell’Alta Commissione Elettorale nazionale libica di Sabha.
Tunisia
Migliaia di tunisini, che protestavano contro la presa di potere del presidente Kais Saied, hanno cercato di marciare verso Parlamento sospeso domenica, mentre centinaia di poliziotti ne bloccavano l’area. I manifestanti si sono scontrati brevemente con la polizia mentre cercavano di rimuovere le barriere vicino alla camera e hanno chiesto a Saied di ripristinare il parlamento e il normale governo democratico, ha riferito Reuters.
Sudan
Al-Moussalami al-Kabbachi, il capo dell’ufficio di Al Jazeera a Khartoum, è stato arrestato da forze di sicurezza sudanesi, come annunciato dalla stessa tv panaraba del Qatar, il giorno dopo la morte di sei persone uccise durante le manifestazioni in Sudan. Nessuna ragione è stata diffusa per il suo arresto. Non è la prima volta che le autorità sudanesi prendono di mira Al Jazeera. Nel 2019, le forze di sicurezza hanno chiuso l’ufficio dell’emittente a Khartoum e revocato i permessi di lavoro ai corrispondenti della rete nel paese.
Etiopia
Sono tutti a casa i salesiani che erano stati arrestati lo scorso 5 novembre da forze militari governative in un centro per l’istruzione nella zona di Gottera, Addis Abeba. Si tratta di 17 tra sacerdoti, fratelli e impiegati nel Centro. «Sono tornati a casa dopo essere stati a lungo interrogati», riferiscono fonti in Etiopia che parlano anche di momenti di tensione. La situazione resterebbe in ogni caso delicata. Negli interrogatori la questione centrale sarebbe stata quella degli aspetti finanziari della scuola, come se il motivo principale del fermo da parte dei militari fosse legato a un interesse economico
Rilasciato anche Alberto Livoni, l’operatore umanitario emiliano detenuto da sabato 6 novembre in un commissariato di Addis Abeba in attesa di conferma sulla liceità di un suo versamento di denaro destinato a profughi. Lo ha confermato la ong di cui è coordinatore per l’Etiopia, il ‘Vis’ (Volontariato internazionale per lo sviluppo). Il fermo del 65enne Livoni era stato compiuto da forze di sicurezza nella sua abitazione ad Addis Abeba dopo un’irruzione, e assieme a lui sono stati fermati gli altri due operatori dello staff locale del Vis, ancora in stato di detenzione. Il Vis in Etiopia affianca i salesiani in progetti di scolarizzazione e formazione professionale di giovani ed è molto attivo nel nord del Tigray.
Canarie
Sono otto i migranti morti nel naufragio di una imbarcazione a 65 chilometri dall’Isola di Gran Canaria nella notte di sabato, a bordo della quale viaggiavano 62 persone. I feriti sono invece 12.
Regno Unito
La polizia antiterrorismo in Gran Bretagna sta indagando su un’esplosione avvenuta in un ospedale della città di Liverpool domenica, che ha ucciso una persona e feritone un’altra. Tre persone, di 29, 26 e 21 anni, sono state successivamente arrestate nell’area di Kensington ai sensi del Terrorism Act, ha riferito la polizia. La stessa era stata avvisata di un’esplosione che ha coinvolto un taxi al Liverpool Women’s Hospital nella mattinata di ieri.
Bulgaria
Nelle elezioni legislative anticipate svoltesi ieri in Bulgaria − le terze quest’anno − gli exit poll diffusi alla chiusura dei seggi danno in testa la neocostituita formazione di centrodestra impegnata contro la corruzione “Continuiamo il cambiamento” (Cc), che avrebbe il 25,7% dei voti. Il partito conservatore “Gerb”, il cui leader Boyko Borisov ha governato il paese per quasi dieci anni, sarebbe al secondo posto con il 23,5% dei voti, seguito dal Partito socialista “Bsp”, dato al 14,5% dei voti.
Polonia
Gruppi per i diritti umani hanno condannato il governo polacco per il continuo divieto a giornalisti, avvocati e operatori umanitari di accedere al confine del paese con la Bielorussia, dove migliaia di migranti e rifugiati si sono radunati dalla parte bielorussa sperando di entrare in Polonia. Da due mesi a questa parte nessun professionista dei media riesce ad accedere dal lato polacco del confine. Mentre l’attenzione dei media si è intensificata questa settimana sull’escalation della disputa geopolitica, i giornalisti non sono stati ancora in grado di avvicinarsi alle recinzioni di confine polacche. I media polacchi e Reporter Sans Frontières, che ha definito le restrizioni «arbitrarie e sproporzionate», chiedono la revoca del divieto di presenza dei media per consentire la trasmissione di informazioni accurate e trasparenti dall’area. Si stima che da 3.000 a 4.000 migranti e rifugiati siano accampati sul lato bielorusso del confine con la Polonia, dopo che gli è stato negato l’ingresso nella nazione della UE. I gruppi per i diritti umani hanno sollevato preoccupazioni per la loro sicurezza, tra le dure condizioni invernali e un’ondata di morti su entrambi i lati del confine.
Stati Uniti
Un bambino di nove anni di Dallas è la persona più giovane a essere morta per le ferite riportate, travolto dall’ondata di folla al festival musicale Astroworld di Houston. Ezra Blount di Dallas è morto domenica all’ospedale pediatrico del Texas a Houston: lo ha riferito l’avvocato di famiglia Ben Crump. Ezra è stato messo in coma farmacologico dopo aver subito gravi ferite nella calca dei fan durante un’esibizione dell’headliner del festival, il rapper Travis Scott, il 5 novembre. È la decima persona a morire, tra i partecipanti al festival.
Messico
Uomini armati in Messico hanno ucciso cinque membri di una stessa famiglia, tra cui tre donne, un uomo e un ragazzo di quattordici anni, e ferito un bambino di otto mesi. I pubblici ministeri dello stato di Guanajuato hanno affermato che gli omicidi sono avvenuti sabato nella città di Apaseo El Grande, dove le bande di droga sono state impegnate in battaglie per il territorio. Nella casa è stato trovato un cartello scritto a mano con un messaggio che faceva riferimento a una banda di narcotrafficanti.
Cuba
Appello degli Stati Uniti al regime cubano affinché autorizzi la manifestazione dell’opposizione in programma oggi. «Chiediamo al governo cubano di rispettare i diritti dei cubani, consentendo loro di assembrarsi pacificamente e usare la loro voce senza paura di rappresaglie o violenza», afferma il segretario di Stato, Antony Blinken. Intanto il dissidente cubano, giornalista e attivista per i diritti umani, Guillermo Farinas è stato arrestato venerdì, ha dichiarato la sua famiglia. Il suo arresto arriva tre giorni prima che le figure dell’opposizione organizzassero la protesta poi vietata dal governo.
Ecuador
È salito a 68 morti e 25 feriti il bilancio provvisorio degli scontri avvenuti due notti fa nel carcere El Litoral di Guayaquil (Ecuador meridionale) fra reclusi di diversi padiglioni. Fornendo l’aggiornamento sulle vittime, riferisce il portale di notizie Primicias, la Procura ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sugli scontri, terminati molte ore dopo l’inizio nel pomeriggio di ieri con l’ingresso nel centro di reclusione di 400 agenti di polizia, mentre altri 300 hanno preso posizione all’esterno. La difficoltà per riportare l’ordine è stata determinata anche dal fatto che durante i disordini molti detenuti erano usciti dalle celle con armi e candelotti di dinamite usati per abbattere i muri divisori dei padiglioni.
Argentina
Il presidente argentino Alberto Fernandez ha subito una grave battuta d’arresto nelle elezioni legislative di medio termine tenutesi domenica, con la sua coalizione al governo Frente de Todos (Fronte per tutti) che ha perso il controllo del Senato per la prima volta in quasi 40 anni. Con oltre il 90% dei voti contati, la coalizione – composta da un insieme di partiti peronisti e di sinistra – sembra destinata a scendere da 41 a 35 seggi nel Senato composto da 72 membri. Potrebbe anche perdere la sua posizione di blocco più grande alla Camera dei Deputati, la camera bassa del Congresso. Il trionfo della coalizione di centrodestra Insieme per il Cambiamento significherà per il presidente un duro ultimo biennio in carica.
Australia
Una tribù maori ha chiesto ai manifestanti di smettere di usare la loro danza di guerra “haka”, resa famosa a livello internazionale dagli All Blacks, per promuovere l’opposizione alla vaccinazione contro il Covid-19. L’Haka Ka Mate è stata eseguita in occasione di numerose proteste contro il mandato e il vaccino, e i leader della tribù Ngāti Toa hanno affermato di essere stati informati che lo stesso era stato pianificato per eventi futuri.
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