29 ottobre 2025 – Notiziario Mondo
Scritto da Barbara Schiavulli in data Ottobre 29, 2025
- Israele bombarda Gaza dopo aver accusato Hamas di aver violato la tregua.
- Brasile: la guerra nelle favelas, decine di morti.
- Falliscono i colloqui di pace tra Afghanistan e Pakistan.
- Olanda al voto: il populismo di Wilders alla prova.
- Jakarta, la città che non sa più dove seppellire i suoi morti.
- Venezuela: la premier di Trinidad e Tobago persona non grata.
- Sudan, cinque volontari della Mezzaluna Rossa uccisi.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Introduzione: Il paradosso dell’umanità
Israele e Palestina
Martedì, Israele ha condotto una campagna di bombardamenti a Gaza in risposta a quelle che ha definito violazioni del cessate il fuoco in vigore da due settimane da parte di Hamas.
Nel frattempo Hamas ha respinto l’accusa di essere dietro un attacco contro i soldati israeliani e ha affermato che il bombardamento di Israele rappresenta una violazione del cessate il fuoco.
Questi due sviluppi, insieme al mantenimento dei resti di 13 ostaggi da parte di Hamas, hanno rappresentato la più grande minaccia finora al cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti nella guerra di Gaza, durata due anni. Ma il vicepresidente statunitense J.D. Vance ha dichiarato di non essere preoccupato.
“Il cessate il fuoco sta tenendo”, ha detto Vance ai giornalisti a Washington. “Ciò non significa che non ci saranno piccole scaramucce qua e là”.
■ GAZA:I cecchini di Hamas hanno aperto il fuoco e hanno anche sparato un missile anticarro contro le truppe dell’IDF che conducevano operazioni di ingegneria vicino a Rafah, nel sud di Gaza, l’IDF ha risposto con il fuoco di artiglieria.
L’ufficio del Primo Ministro Netanyahu ha dichiarato di aver ordinato all’IDF di condurre “potenti attacchi” su Gaza in seguito all’attacco di Hamas.
Il Ministro della Difesa Israel Katz ha affermato che l’attacco di Hamas contro i soldati dell’IDF “oltrepassa una linea rossa netta a cui l’IDF risponderà con forza”.
Le autorità sanitarie locali hanno dichiarato che gli attacchi hanno ucciso almeno 26 persone, tra cui cinque in un’abitazione colpita nel campo profughi di Bureij, nella Striscia di Gaza centrale, quattro in un edificio nel quartiere di Sabra a Gaza City e cinque in un’auto a Khan Younis.
Gli attacchi degli aerei israeliani sono proseguiti fino alle prime ore di mercoledì in tutta la Striscia di Gaza, secondo testimoni.
■ ISRAELE: I dati dell’IDF forniti alla Knesset e ottenuti da Haaretz hanno mostrato che 279 soldati israeliani hanno tentato di togliersi la vita tra gennaio 2024 e luglio 2025. Dei 279 tentativi, 33 sono stati classificati come “gravi”, ovvero azioni che potrebbero portare alla morte o a gravi lesioni personali.
■ LIBANO: Le IDF hanno dichiarato di aver preso di mira un membro della forza d’élite Radwan di Hezbollah in un attacco al villaggio di al-Biyad nel Libano meridionale, aggiungendo che un altro agente dell’organizzazione “è stato eliminato” nell’attacco.
Sudan
Cinque volontari della Mezzaluna Rossa sudanese sono stati uccisi a Bara, nello stato del Kordofan settentrionale, mentre prestavano soccorso alle vittime del conflitto. Altri tre risultano dispersi.
La regione è uno dei principali fronti della guerra civile che devasta il Sudan da oltre un anno.
La Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha denunciato che le vittime erano chiaramente identificabili con giubbotti e tessere ufficiali, ma sono state comunque colpite.
“Qualsiasi attacco contro il personale umanitario è inaccettabile”, ha dichiarato la Ficr, chiedendo protezione immediata per chi ogni giorno rischia la vita per salvare altre vite.
Turchia
Si sono conclusi a Istanbul senza risultati i colloqui tra Afghanistan e Pakistan, che miravano a una tregua duratura dopo le violenze di ottobre lungo il confine.
Il ministro dell’Informazione pakistano Attaullah Tarar ha accusato i talebani afghani di “deviare dal punto centrale” e di “scaricare le colpe”, impedendo qualsiasi “soluzione praticabile”.
Dopo la tregua mediata a Doha il 19 ottobre, Ankara e Doha avevano tentato un nuovo round di mediazione, ma le discussioni si sono arenate. Islamabad accusa i talebani di proteggere il gruppo Tehrik-e-Taliban Pakistan, responsabile di numerosi attacchi contro le forze di sicurezza pakistane.
Da Kabul, la risposta è che il governo non ha il controllo sul gruppo ribelle.
I recenti raid aerei pakistani contro obiettivi in Afghanistan e le successive rappresaglie talebane lungo il confine hanno riacceso il rischio di una nuova guerra aperta.
Nel fine settimana, nuovi scontri hanno causato 30 morti tra soldati pakistani e miliziani. La fragile tregua, ancora una volta, sembra destinata a spezzarsi.
Olanda
L’Olanda vota in elezioni decisive che potrebbero confermare o fermare l’ascesa del populismo di Geert Wilders, leader dell’estrema destra e figura storica dell’anti-immigrazione europea.
Solo due anni fa, Wilders vinse le elezioni del 2023 ma non riuscì a diventare premier. Ora spera in un nuovo trionfo, ma i sondaggi lo danno solo leggermente in vantaggio, con i partiti centristi – dal centrodestra ai socialdemocratici – pronti a unirsi per escluderlo dal potere.
Wilders promette di chiudere le frontiere, negare l’asilo e tagliare gli aiuti allo sviluppo per finanziare sanità ed energia, posizioni che violerebbero i trattati europei.
Ma la sua ammirazione per Donald Trump e le lotte interne al precedente governo hanno indebolito la fiducia anche tra i suoi sostenitori.
Con metà degli elettori ancora indecisi, il voto olandese diventa un test per tutta l’Europa: capire se il vento del populismo soffia ancora forte — o se sta iniziando a cambiare direzione.
Stati Uniti
Elon Musk ha presentato Grokipedia, la sua alternativa a Wikipedia, gestita interamente dall’IA di xAI, la sua azienda di intelligenza artificiale.
Il sito, simile nello stile ma diverso nella sostanza, è partito con 885.000 voci, prive però dei classici collegamenti ipertestuali e con contenuti più sintetici e orientati alla narrazione economico-politica.
Le voci riflettono la visione di Musk: su Narendra Modi, si esaltano le riforme fiscali; su Joe Biden, si parla di “spese progressiste” e mancanza di prudenza.
Groikipedia si inserisce nel crescente ecosistema mediatico di Musk, dove X (ex Twitter) e il chatbot Grok spingono una linea editoriale vicina alla destra americana.
Un progetto che sfida il modello collaborativo e neutrale di Wikipedia e apre un nuovo fronte nella guerra dell’informazione digitale.
La 25enne attivista tedesca Naomi Seibt, soprannominata dai media europei l’“Anti-Greta”, ha chiesto asilo politico negli Stati Uniti, sostenendo di essere perseguitata in Germania per le sue opinioni e il suo attivismo in difesa della libertà di parola.
Seibt, nota per le sue posizioni scettiche sul cambiamento climatico e a favore del partito AfD, afferma di essere stata spiata dai servizi segreti tedeschi, minacciata da gruppi di sinistra e ignorata dalla polizia.
Negli USA ha presentato domanda d’asilo ai sensi della sezione 208 dell’Immigration Act, rientrando nella nuova linea del presidente Donald Trump, che dà priorità a chi subisce persecuzioni per opinioni politiche.
Seibt ha dichiarato a Fox News di voler diventare cittadina americana, ringraziando Elon Musk, con cui sostiene di essere in contatto e che, secondo lei, l’avrebbe incoraggiata nella decisione.
Una figura controversa, passata da simbolo della destra populista europea a presunta martire della libertà di espressione.
Jamaica
L’uragano Melissa, di categoria 5, ha colpito martedì la Giamaica con venti fino a 295 chilometri orari, provocando distruzione, frane e inondazioni. È uno dei cicloni più potenti mai registrati nell’Atlantico.
Le strade di Kingston sono deserte, mentre il premier Andrew Holness avverte: “Nessuna infrastruttura può resistere a un uragano di questa forza.” Case scoperchiate, alberi sradicati e blackout diffusi: oltre 240.000 famiglie senza elettricità.
Il direttore del Centro Uragani degli Stati Uniti parla di “fallimenti strutturali totali” e di un possibile innalzamento del mare fino a quattro metri sulla costa sud.
Finora sette le vittime, tra Giamaica, Haiti e Repubblica Dominicana.
Le autorità preparano soccorsi via elicottero e barca, mentre l’isola attende i primi aiuti internazionali.
Melissa è, per la Giamaica, una tempesta da incubo.
Venezuela
Il Venezuela ha dichiarato persona non grata la premier di Trinidad e Tobago, Kamla Persad-Bissessar, in piena escalation diplomatica con Washington e i Paesi caraibici.
La decisione, approvata dal Parlamento venezuelano, arriva dopo che la leader trinidadiana ha appoggiato apertamente le operazioni militari statunitensi nel Mar dei Caraibi, comprese le incursioni contro presunte navi del narcotraffico, che hanno causato 57 morti.
Persad-Bissessar ha reagito con sarcasmo: “Perché mai dovrei voler andare in Venezuela?”
Il presidente Nicolás Maduro ha accusato Trinidad di essersi trasformata in una “portaerei dell’impero americano” e ha sospeso un importante accordo sul gas tra i due Paesi.
La crisi segna un nuovo capitolo nelle tensioni tra Caracas e Washington, mentre la regione caraibica rischia di diventare il nuovo fronte della guerra d’influenza tra Stati Uniti e Venezuela.
Brasile
È una scena da guerra quella che martedì ha sconvolto Rio de Janeiro: corpi ammassati nei quartieri poveri, elicotteri nei cieli e spari per ore. Almeno 64 morti, di cui 60 presunti membri del Comando Vermelho, la principale gang di narcotraffico del Brasile, e quattro agenti di polizia.
Si tratta della più grande operazione di polizia nella storia dello Stato di Rio, con 2.500 agenti, mezzi blindati, droni e due elicotteri schierati nei complessi di Penha e Alemão, a nord della città. L’obiettivo: fermare l’espansione del gruppo criminale.
Ma le immagini raccontano altro. Giovani ammassati per terra, a piedi nudi, mani dietro la testa. Residenti chiusi in casa, terrorizzati. Una donna racconta: “È la prima volta che vediamo droni dei criminali lanciare bombe”.
Il traffico paralizzato, i bus fermi, la città nel caos. E la domanda, la stessa di sempre: sicurezza o punizione collettiva?
Il governatore Claudio Castro parla di “narcoterrorismo”. Ma per i difensori dei diritti umani, come la Commissione dell’Assemblea di Stato e l’ONU, si tratta dell’ennesima strage di poveri.
Nel solo Rio, quasi 700 persone sono state uccise in operazioni di polizia nel 2024. E mentre la violenza si ripete, le favelas restano il teatro di una guerra senza fine — e senza vinti né vincitori.
Vietnam
Almeno nove morti e cinque dispersi in Vietnam, travolto da inondazioni record dopo 24 ore di piogge torrenziali che hanno superato i 1.000 millimetri.
Le zone più colpite sono Danang, la città costiera più turistica del Paese, e le antiche Hue e Hoi An, patrimonio dell’UNESCO, dove oltre 100.000 case risultano sommerse. In alcune aree l’acqua ha raggiunto i due metri di altezza, mentre frane e smottamenti hanno interrotto le strade e la linea ferroviaria tra Hanoi e Ho Chi Minh City.
Le autorità avvertono di nuove piogge e rischi di frane nelle prossime 48 ore, con dighe e fiumi ormai al limite.
Le immagini mostrano tetti sommersi e famiglie in fuga in barca: la stagione dei monsoni, da giugno a ottobre, si chiude così con uno dei disastri più gravi degli ultimi anni.
Indonesia
A Jakarta, la metropoli più popolosa dell’Indonesia, non c’è più spazio nemmeno per morire. Oltre l’86% dei cimiteri pubblici è pieno, e i pochi rimasti hanno raggiunto l’80% della capienza.
Secondo l’Agenzia per i Parchi e le Foreste, restano solo 118.000 tombe disponibili, ma il ritmo delle sepolture fa temere che si esauriranno in pochi anni.
La crisi sta alimentando un mercato nero dei sepolcri, con prezzi in aumento e la crescente commercializzazione della morte: chi può, compra un posto privato; chi non può, rischia di veder riesumati i propri cari.
Il governo valuta cremazioni obbligatorie e cimiteri verticali, ma la tradizione musulmana, che impone la sepoltura, rende la questione ancora più delicata.
A Jakarta, anche la morte — ormai — deve fare i conti con la mancanza di spazio.
Corea del Sud
Il presidente statunitense Donald Trump è atterrato oggi in Corea del Sud, ultima tappa del suo viaggio in Asia, deciso a chiudere una tregua commerciale con Xi Jinping dopo il vertice con il presidente sudcoreano Lee Jae-myung a Gyeongju.
L’arrivo avviene poche ore dopo il test di un missile nucleare nordcoreano, che Trump ha liquidato come “irrilevante”, affermando di essere concentrato sui negoziati con la Cina. A
bordo dell’Air Force One ha dichiarato: “La relazione con la Cina è molto buona. Penso che avremo un ottimo risultato per il nostro Paese e per il mondo.”
L’obiettivo: ridurre i dazi statunitensi in cambio dell’impegno di Pechino a limitare l’export dei precursori del fentanyl, droga sintetica responsabile di migliaia di morti negli USA.
In Corea del Sud, ha accolto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump con una replica della corona d’oro e gli conferirà il “Grande Ordine di Mugunghwa”, la più alta onorificenza del Paese, ha affermato l’ufficio presidenziale. invece, tuttavia i colloqui commerciali restano in stallo.
L’accordo annunciato a luglio — 350 miliardi di dollari di investimenti sudcoreani negli Stati Uniti per evitare nuovi dazi — non ha ancora trovato una formula condivisa.
Trump, accolto con la sua canzone preferita “YMCA”, discuterà con Lee di commercio, investimenti e pace nella penisola coreana, ma le aspettative sono basse.
Sul tavolo anche la questione Taiwan, che però il presidente americano ha detto di non sapere se affronterà con Xi. Intanto, il mondo guarda a giovedì, quando i due leader delle maggiori economie si incontreranno: un vertice che potrebbe segnare una tregua nella lunga guerra dei dazi.
Australia
In Australia, 140 studenti del Queensland hanno passato l’anno a studiare Augusto invece di Giulio Cesare, scoprendo l’errore solo durante l’esame finale.
Il programma scolastico era cambiato nel 2025, ma nove scuole non avevano ricevuto l’aggiornamento e hanno continuato a insegnare il vecchio modulo.
Il ministro dell’Istruzione John-Paul Langbroek ha parlato di un episodio “traumatico” e ha promesso un’indagine completa per evitare che gli studenti vengano penalizzati nei voti.
L’ironia non è sfuggita ai social: “Hanno sbagliato Cesare, ma almeno hanno imparato a non fidarsi del Senato.”
Una lezione di storia… e di burocrazia.
Ascolta/Leggi anche:
E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici

 
	         
	         
	         
	        