5 giugno 2024 – Notiziario Mondo
Scritto da Raffaella Quadri in data Giugno 5, 2024
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- Ucraina: attacco in territorio russo con armi NATO, i missili americani usati oltre confine e il pericolo di un’estensione della guerra
- Palestina: secondo Biden, ci sono considerazioni politiche dietro il prolungamento della guerra da parte di Netanyahu
- Haiti: al via il Consiglio presidenziale di transizione con il giuramento del nuovo premier alla guida del Paese
Questo nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Raffaella Quadri
Ucraina
Si alza la tensione in Ucraina dopo le voci, non ancora confermate ufficialmente né da Mosca né da Kyiv, di un attacco ucraino nella regione russa di Belgorod.
In questa località di frontiera sono dislocati alcuni sistemi di difesa antiaerea russi che sarebbero stati colpiti.
Altre fonti interne alla Russia, ma sempre non ufficiali, parlano del danneggiamento di una base militare e di un’area di stoccaggio di armi pesanti. In ogni caso non ci sarebbero vittime.
A preoccupare è piuttosto il ricorso da parte dell’Ucraina a missili americani.
Gli Stati Uniti – come altri Paesi NATO – hanno dato l’autorizzazione a Kyiv all’utilizzo di armi da loro fornite per attaccare anche al di fuori dei confini ucraini.
Avrebbero però precisato che gli obiettivi dovranno essere esclusivamente militari e volti a fermare l’avanzata russa nella regione di Kharkiv.
Una scelta però, quella dell’autorizzazione da parte di Washington, bollata dal vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov come “irresponsabile” e che rischia di innescare una pericolosa escalation del conflitto, portandolo a un altro livello.
Non tutti i Paesi della NATO, intanto, sono stati concordi nella decisione di revocare le restrizioni sulle armi fornite all’Ucraina.
L’Italia, per esempio, non ha dato il proprio benestare, sottolineando piuttosto l’esigenza di cercare una soluzione sul difficile fronte diplomatico.
Svizzera: il tavolo di pace
Proprio in ambito di diplomazia, il vertice di pace previsto a Lucerna, in Svizzera, per il prossimo 15 e 16 giugno diventa sempre più complicato.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Cina di esercitare pressioni su alcuni Paesi affinché non si siedano al tavolo svizzero delle trattative. Accuse respinte al mittente da Pechino.
A Lucerna ci saranno invece gli Stati Uniti ma non l’inquilino della Casa Bianca. In rappresentanza di Joe Biden e del Paese saranno presenti la vice presidente Kamala Harris e il consigliere alla Sicurezza nazionale Jake Sullivan.
Palestina
Arrivano da diverse direzioni segnali di trattativa sulla guerra nella Striscia di Gaza, ma ancora nulla di risolutivo.
Il Qatar ha dichiarato di aver consegnato ad Hamas la proposta di Israele per un accordo che prevederebbe il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani dei palestinesi.
Intanto gli Stati Uniti vogliono che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU adotti una risoluzione a sostegno della proposta di cessate il fuoco del Presidente americano.
Lo stesso Joe Biden, inoltre, ha dichiarato alla rivista Time che “ci sono tutte le ragioni” per credere che Netanyahu stia prolungando la guerra per considerazioni politiche.
Israele
In territorio israeliano – più precisamente nel nord del Paese – la situazione è tornata sotto controllo.
Dopo venti ore di lotta contro i grandi incendi che hanno interessato le zone boschive in quella parte di Israele, il servizio nazionale dei Vigili del fuoco ha dichiarato di aver ripreso il controllo della maggior parte dei fronti di fiamma.
Gli incendi, scoppiati a seguito degli attacchi di razzi di Hezbollah, provenienti dal confine con il Libano, avevano costretto persino all’evacuazione di diverse abitazioni.
In aiuto dei Vigili del fuoco è dovuto intervenire anche l’esercito israeliano.
India
Vincitore ma non troppo in India, dove i giochi sono ormai fatti.
Le lunghe e difficili elezioni nel popoloso Paese asiatico hanno confermano la vittoria del primo ministro Narendra Modi, leader del partito NDA (Alleanza Nazionale Democratica).
Modi conquista così il suo terzo mandato alla guida del Paese, ma la sua pare essere una vittoria a metà.
Riuscirà ad avere il controllo di 292 seggi con il 45% dei voti, ma l’obiettivo all’inizio della tornata elettorale era di 400 seggi. Ben al di sotto di quanto previsto, quindi, per stessa ammissione dei rappresenti del partito, che resta comunque in grado di governare.
Diversa, invece, l’esultanza del fronte di opposizione che si è assestato al 41%, ottenendo 232 seggi.
Grande soddisfazione per il partito del Congresso di Rahul Gandhi e della madre Sonia.
Messico
Sangue e politica in Messico dove, nel giro di poche ore, sono stati uccisi due rappresentanti delle istituzioni.
La prima è Yolanda Sánchez Figueroa, sindaca del comune di Cotija e appartenente al Partito azione nazionale.
La sindaca è stata assassinata da un commando armato nella piazza principale della cittadina, a pochi metri dal Municipio e dalla sede della polizia.
Un vero e proprio assalto organizzato, con armi automatiche e un furgone per la fuga.
A morire accanto a lei anche una delle sue guardie del corpo.
Il secondo assassinio è avvenuto, invece, nel comune di Santo Domingo Armenta.
La vittima questa volta è un uomo, Yonis Atenógenes Baños Bustos, candidato sindaco della cittadina messicana.
L’omicidio è avvenuto tra le mura della sua abitazione, dove è stato raggiunto dai colpi d’arma da fuoco dei suoi assassini. Sono state avviate le indagini per individuare e arrestare i colpevoli.
Il candidato in corsa per la poltrona di primo cittadino apparteneva al Partito rivoluzionario istituzionale.
Haiti
Haiti ha un nuovo premier. Dopo lunghe discussioni interne, l’accordo sul successore di Ariel Henry è stato trovato la scorsa settimana.
Ora Garry Conille ha prestato ufficialmente giuramento, diventando il nuovo capo del governo haitiano.
Il suo sarà però un premierato di passaggio. L’attuale Consiglio presidenziale di transizione è stato creato ad aprile a seguito delle dimissioni di Henry.
Le violente pressioni ricevute dalle bande criminali che controllano il territorio lo avevano costretto a marzo di quest’anno ad abbandonare la guida del Paese.
Conille, che era già stato a capo del governo per un breve periodo in passato, avrà il difficile compito di mantenere l’equilibrio all’interno del piccolo Stato caraibico.
Foto in copertina: NATO
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