8 novembre 2021 – Notiziario

Scritto da in data Novembre 8, 2021

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  • Afghanistan: quattro donne uccise, tra loro una nota attivista. La Germania manderà il suo ambasciatore a Kabul.
  • Wang Yaping è la prima donna cinese a camminare nello spazio.
  • USA offrono 5 milioni di dollari per informazioni su un cartello messicano.
  • Coloni israeliani tentano di distruggere un parco giochi per bambini palestinesi.
  • ONU: crimini contro l’umanità sotto la giunta militare del Myanmar.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli

Afghanistan

Quattro donne sono state uccise nella città settentrionale di Mazar-i-Sharif, sabato. Due sospetti sono stati arrestati dopo che i quattro corpi sono stati ritrovati in una casa, ha detto il portavoce talebano del ministero degli Interni Qari Sayed Khosti. «Gli arrestati hanno ammesso, durante l’interrogatorio iniziale, che le donne erano state invitate a casa da loro. Sono in corso ulteriori indagini e il caso è stato deferito al tribunale», ha affermato. Khosti non ha identificato le vittime, ma fonti a Mazar-i-Sharif hanno riferito ad AFP che una delle vittime è l’attivista per i diritti delle donne e docente universitaria, Frozan Safi. Tre fonti a Mazar-i-Sharif hanno detto ad AFP di aver sentito che le donne avevano ricevuto una chiamata, hanno pensato  fosse l’invito a unirsi a un volo di evacuazione e sono state prelevate da un’auto, per poi essere ritrovate morte in seguito.

La situazione in Afghanistan è così terribile che le famiglie sono costrette a vendere i propri figli per permettersi il cibo, appena quattro mesi dopo che i talebani hanno preso il sopravvento nel paese. Le figlie vengono vendute tra $ 200 e $ 500, ha rivelato oggi un’inchiesta del Senato sul coinvolgimento dell’Australia in Afghanistan. Circa 23 milioni di afghani stanno affrontando una crisi alimentare acuta e la situazione può solo peggiorare con l’avvicinarsi dell’inverno. Il direttore dell’Australian Council for International Development, Tim Watkin, ha chiesto all’Australia di fare di più, affermando che più tempo impiegano gli aiuti, più l’Afghanistan soffrirà.

La Germania ha annunciato che nelle prossime settimane invierà l’ambasciatore Marcus Potzel, seguito da un invio di diplomatici in Afghanistan. La Germania è ora il primo paese europeo disposto a inviare i propri diplomatici in Afghanistan dopo che la UE ha annunciato la riapertura del proprio ufficio diplomatico a Kabul. Il paese intende rivalutare le sue relazioni con i talebani per continuare a comunicare meglio con le autorità de facto in Afghanistan. La Germania sta attualmente cercando di aprire relazioni con i talebani per fornire aiuti umanitari al popolo afghano. I talebani hanno accolto favorevolmente gli aiuti stranieri in Afghanistan, precisando che accetteranno solo aiuti incondizionati.

I talebani hanno nominato domenica 44 suoi membri per ruoli chiave, inclusi governatori provinciali e capi di polizia, secondo quanto riferito da Reuters. Secondo una lista pubblicata su Twitter dal portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid, Qari Baryal servirà come governatore di Kabul e Wali Jan Hamza come capo della polizia della città. È il primo round di una serie di nomine su larga scala annunciato da quando il governo ad interim è stato formato a settembre.

Iraq

L’Unione Europea, il presidente Biden e anche la Nato hanno condannato il tentato omicidio del primo ministro iracheno Mustafa al-Kadjimi. «Qualsiasi violenza è inaccettabile e non deve essere consentito di minare il processo democratico», ha detto l’Alto rappresentante UE Josep Borrell.
Il primo ministro iracheno è uscito illeso da un attentato sferrato con un drone esplosivo lanciato contro la sua residenza, situata nella Green Zone di Baghdad. L’attacco è avvenuto mentre centinaia di manifestanti filo-iraniani stavano protestando con un sit-in all’ingresso della Green Zone contro il risultato delle elezioni parlamentari del 10 ottobre. Sei delle guardie di Kadhimi fuori dalla sua residenza sono rimaste ferite, hanno riferito a Reuters fonti della sicurezza. Nessun gruppo ha rivendicato l’attacco.

Israele e Palestina

Sabato un gruppo di coloni ebrei ha cercato di distruggere un parco giochi per bambini nel villaggio di Susya, vicino a Hebron (Al-Khalil), secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA. Rateb Jabour, un attivista locale contro gli insediamenti, ha riferito a WAFA che circa 200 coloni ebrei hanno attaccato il parco giochi e hanno tentato di distruggere alcuni degli impianti e delle attrezzature installate per i bambini che vivono nell’area dall’organizzazione umanitaria con sede in Francia, Action Against Fame.

I residenti palestinesi hanno affrontato i coloni nel tentativo di salvare il terreno di gioco. I militari israeliani sono poi arrivati e hanno assicurato l’uscita dei coloni ebrei. Il villaggio fa parte di Masafer Yatta, un insieme di circa 19 villaggi beduini, obiettivo frequente dei militari e dei coloni israeliani che cercano di svuotare l’area dalla sua popolazione indigena palestinese a favore degli insediamenti.

Libia

Il presidente dell’Alta commissione elettorale libica (Hnec), Emad El-Sayeh, ha annunciato in una conferenza stampa l’avvio del processo elettorale, con il deposito delle candidature alle elezioni presidenziali e parlamentari, a partire da oggi. Secondo il media libico Al-Wasat, El-Sayeh ha spiegato che il termine per il deposito delle candidature per le presidenziali è il 22 novembre, mentre per le elezioni legislative il 7 dicembre.

Tunisia

Strade invase da spazzatura e cattivi odori: a Sfax, seconda città e centro economico della Tunisia, residenti e ong hanno lanciato un grido di allarme sulla cattiva gestione dei rifiuti nel paese. Montagne di sacchi di immondizia, puzzolenti e ricoperti di mosche, si accumulano da più di 40 giorni in diversi distretti della città, anche vicino a ospedali, negozi e scuole. Dopo la chiusura della principale discarica nella regione di Aguereb a fine settembre, i comuni «rifiutano di raccogliere le immondizie finché lo Stato non avrà trovato soluzioni», ha dichiarato ad Afp Hamdi Chebâane, esperto di recupero dei rifiuti per il consorzio di associazioni ambientali “Green Tunisia”.
Secondo i media locali questa discarica sarebbe stata chiusa dopo le proteste contro lo scarico di rifiuti chimici in un sito destinato ai soli rifiuti domestici. Il 21 ottobre la ministra dell’Ambiente, Leila Chikhaoui, in visita a Sfax, ha proposto ai comuni del distretto urbano della città la creazione di altri spazi destinati alla raccolta e al trattamento dei rifiuti, lontano dalle abitazioni, per stoccarli almeno momentaneamente, ma questa soluzione temporanea è stata respinta dai residenti.
Le difficoltà legate al trattamento dei rifiuti sono ricorrenti in Tunisia, dove la maggior parte dei 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti raccolti ogni anno viene interrata nelle discariche senza essere trattati o inceneriti, e solo una piccola quantità viene riciclata, secondo diverse organizzazioni internazionali.

Sudan

Le forze di sicurezza del Sudan hanno arrestato più di 100 persone – per lo più insegnanti – mentre i manifestanti si disperdevano nella capitale Khartoum. È l’ultimo giro di vite sui manifestanti pro-democrazia dopo l’occupazione militare del mese scorso nel paese. L’esercito sudanese ha preso il potere il 25 ottobre, sciogliendo il governo di transizione e arrestando decine di funzionari e politici. Il colpo di Stato ha attirato critiche internazionali e massicce proteste per le strade di Khartoum e in altre parti del paese. L’occupazione ha sconvolto la fragile transizione del paese verso un governo democratico, a più di due anni dalla rivolta popolare che ha portato alla rimozione dell’autocrate di lunga data Omar Al Bashir e del suo governo. Insegnanti e operatori dell’istruzione hanno protestato contro il colpo di Stato fuori dal ministero dell’Istruzione nel distretto di Bahri, a Khartoum, ha affermato l’Associazione dei professionisti sudanesi che ha guidato la rivolta contro Al Bashir. Le forze di sicurezza hanno usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti e hanno arrestato almeno 113 persone, per lo più insegnanti appunto, ha riferito l’avvocato Moez Hadra.

Sierra Leone

Il presidente della Sierra Leone, Julius Maada Bio, ha fatto appello alla popolazione del suo paese affinché tragga una “lezione” dalla tragica esplosione di un’autocisterna, avvenuta nella notte tra venerdì e sabato nella capitale Freetown, che ha provocato almeno 99 vittime e un centinaio di feriti. «Come comunità uniamoci e impariamo la lezione, perché non accada mai più», ha detto Bio, assicurando che «la polizia, l’esercito e il personale sanitario recupereranno tutti i corpi in cattive condizioni per vedere come poter garantire una degna sepoltura». Il presidente della Sierra Leone ha fatto sapere di aver accorciato il suo viaggio a Glasgow per la COP26 e di aver annullato la visita ad Accra, in Ghana, per il summit straordinario della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Cedeao).

Polonia

Giovani nazionalisti polacchi organizzano “pattuglie” per aiutare militari e guardie di frontiera a catturare i migranti che entrano in territorio polacco attraversando illegalmente il confine con la Bielorussia. Lo hanno scritto i media locali, precisando che l’iniziativa è stata lanciata dall’associazione Niklot, di Bialystok, che ha come scopo «la difesa dell’identità slava e della specificità culturale della Polonia». La Guardia di frontiera informa che solo venerdì scorso 570 persone hanno tentato di entrare in Polonia e che nell’intero mese di ottobre sono state 17.300. Sulla base della legge firmata il 22 ottobre scorso dal presidente Andrzej Duda, che autorizza il respingimento immediato degli immigrati dalla Polonia, la maggior parte di queste persone è stata rimandata in Bielorussia, che le ha però a sua volta costrette a ritentare di entrare in territorio polacco. Lungo tutta la frontiera polacca di 180 chilometri è in corso lo stato d’emergenza, ciononostante tanti abitanti portano aiuti nei boschi per non lasciare morire i profughi per freddo e denutrizione.

Messico

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato ricompense fino a 5 milioni di dollari ciascuna per informazioni che aiutino le autorità a catturare e condannare quattro leader del cartello della droga messicano, incluso il fratello del famigerato trafficante Joaquin “El Chapo” Guzman. Insieme ad Aureliano Guzman-Loera, le autorità statunitensi stanno anche intensificando la ricerca dei fratelli Ruperto Salgueiro-Nevarez, Jose Salgueiro-Nevarez e Heriberto Salgueiro-Nevarez. Il quartetto è stato «incriminato negli Stati Uniti per violazione delle leggi statunitensi sulla droga, includendo cospirazioni internazionali per la distribuzione di marijuana, cocaina, metanfetamina e fentanil», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. Il fentanil, oppioide sintetico altamente pericoloso, è «responsabile di oltre il 63% dei 96.779 decessi per overdose negli Stati Uniti tra marzo 2020 e 2021», ha aggiunto Price. I quattro uomini operano sotto l’egida della federazione del cartello di Sinaloa, uno dei gruppi di trafficanti di droga più famosi del Messico che El Chapo ha guidato fino alla sua cattura e incarcerazione nel 2016.

Nicaragua

File di elettori si sono formate domenica mattina nella capitale Managua in alcuni seggi elettorali, ma poi si sono notevolmente attenuate in linea con le aspettative di un’affluenza alle urne storicamente bassa. Ortega, 75 anni, ex rivoluzionario che ha contribuito a deporre la dittatura della famiglia di destra Somoza alla fine degli anni Settanta, è il leader più longevo delle Americhe, con 15 anni consecutivi al potere. Ha governato insieme a sua moglie, la vicepresidente Rosario Murillo, 70 anni, portavoce ufficiale del governo, dall’inizio del 2017. Seduto accanto a lei ieri pomeriggio durante un evento trasmesso dalla televisione di stato, Ortega ha salutato le elezioni come una vittoria sul terrorismo consegnata dalla «immensa maggioranza dei nicaraguensi», prima di rispondere alle critiche. «Non volevano che potessimo tenere queste elezioni», ha detto riferendosi ai suoi avversari interni e ai loro sostenitori stranieri. Da maggio la polizia di Ortega ha imprigionato dozzine di esponenti di spicco dell’opposizione, tra cui sette aspiranti alla presidenza, imprenditori, giornalisti e persino alcuni dei suoi vecchi alleati ribelli.

Myanmar

Il capo dell’organismo delle Nazioni Unite che indaga sui crimini più gravi in ​​Myanmar ha affermato che le prove preliminari, raccolte da quando i militari hanno preso il potere il primo febbraio, mostrano un attacco diffuso e sistematico contro i civili «equivalenti a crimini contro l’umanità». Nicholas Koumjian ha detto ai giornalisti delle Nazioni Unite che il meccanismo investigativo indipendente per il Myanmar, di cui è a capo, ha ricevuto oltre 200.000 comunicazioni dall’occupazione dell’esercito e ha raccolto oltre 1,5 milioni elementi di prova che vengono analizzati «in modo che un giorno i più responsabili dei gravi crimini internazionali in Myanmar siano chiamati a rispondere». Nel determinare che i crimini contro i civili sembrano essere diffusi e sistematici, ha aggiunto che gli investigatori hanno evidenziato modelli di violenza: una risposta misurata delle forze di sicurezza alle manifestazioni nelle prime sei settimane circa dopo l’occupazione militare seguita da «un aumento della violenza e metodi molto più violenti usati per reprimere i manifestanti. Questo accadeva in luoghi diversi allo stesso tempo, indicando che sarebbe logico concludere provenisse da una politica centrale», ha detto Koumjian. «E, inoltre, abbiamo visto che particolari gruppi sono stati presi di mira, in particolare per arresti e detenzioni che sembrano essere avvenuti senza un giusto processo legale. Questo include, ovviamente, giornalisti, operatori sanitari e oppositori politici».

Cina

L’astronauta Wang Yaping è diventata la prima donna cinese a camminare nello spazio, hanno detto le autorità lunedì, mentre la sua squadra ha completato un periodo di sei ore fuori dalla stazione spaziale di Tiangong come parte della sua costruzione in corso. Tiangong − che significa “palazzo celeste” − è l’ultimo traguardo nella corsa della Cina a diventare una grande potenza spaziale, dopo l’atterraggio di un rover su Marte e l’invio di sonde sulla Luna. Il suo modulo principale è entrato in orbita all’inizio di quest’anno, con la stazione che dovrebbe essere operativa entro il 2022. Wang e il suo collega Zhai Zhigang sono usciti dal modulo domenica sera, salutando la telecamera mentre erano legati all’esterno della stazione, e hanno installato un dispositivo di sospensione e connettori di trasferimento.

Nuova Zelanda

L’attentatore della moschea di Christchurch ha sporto denuncia sostenendo che il suo trattamento in custodia in Nuova Zelanda – compreso il rifiuto di dire il suo nome – costituisce una violazione dei suoi diritti umani e che le sue dichiarazioni di colpevolezza erano state ottenute sotto costrizione. Brenton Tarrant, un suprematista bianco australiano che ha ucciso 51 persone in un attacco a due moschee di Christchurch nel marzo 2019, ha dichiarato tramite un memorandum del suo avvocato, Tony Ellis, che le sue dichiarazioni di colpevolezza sono state ottenute sotto costrizione a seguito di maltrattamenti durante la custodia. È stato condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale nell’agosto 2020. Ellis ha detto ai media locali che si aspetta che l’uomo presenti un ricorso contro le sue condanne.

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