Il pianeta senza nome

Scritto da in data Giugno 12, 2019

 

Al momento si chiama Hd 102195 ma presto questo lontano esopianeta e la sua stella avranno un nuovo nome ufficiale dato dal vincitore del concorso IAU100 NameExoWorlds. Un’occasione unica per lasciare il proprio segno nell’universo… o almeno per provarci.
Raffaella Quadri per Radio Bullets. Musica: Star Wars
Photo credits: IAU/L. Calçada

Dall’inizio della nostra storia come genere umano abbiamo osservato, scoperto, conosciuto e infine nominato. Ogni cosa, ogni essere vivente o inanimato, ogni gesto, azione o pensiero; abbiamo dato un nome a tutto, persino a ciò che non possiamo verificare o che solo immaginiamo.
È per questo che non possiamo lasciarci sfuggire questa possibilità: dare il nome a un pianeta e alla sua stella.
Si chiama IAU100 NameExoWorlds ed è un concorso indetto da IAU (International Astronomical Union), l’Unione astronomica internazionale, per festeggiare i suoi cento anni di attività.
Ne dà notizia, insieme a tutte le specifiche, l’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica).
L’organizzazione IAU – fondata nel 1919 – riunisce oltre 13mila astronomi di tutto il mondo ed è l’autorità riconosciuta a livello internazionale per l’assegnazione della nomenclatura astronomica e della denominazione delle caratteristiche superficiali, geografiche e geologiche dei corpi celesti. In sostanza decreta i nomi di pianeti, stelle e sistemi planetari, e ha indetto il concorso proprio per la scelta del nome di pianeti di recente scoperta.

Non siamo soli, forse

Negli ultimi anni gli studi astronomici hanno portato all’individuazione di pianeti e sistemi planetari in orbita attorno a stelle a loro vicine. Tecnicamente li si identifica come esopianeti o pianeti extrasolari, in quanto sono al di fuori del nostro sistema solare e sono dotati di una propria stella attorno alla quale orbitano.
Come spiegano alla IAU, sono pianeti diversi tra loro per caratteristiche, molti appartengono a sistemi composti da più pianeti: alcuni sono rocciosi come la Terra, altri gassosi, più simili a Giove e Saturno, a cui assomigliano anche per la massa – gli astronomi della IAU stimano che la maggior parte di questi esopianeti abbia masse tra il 10% e il 500% di quella di Giove.
Insomma, tutti questi dati e il numero elevato di questi sistemi presenti nell’universo fa ritenere agli scienziati che la presenza di vita extraterrestre sia una possibilità altamente probabile.

A ogni paese il proprio pianeta

L’iniziativa di IAU non è la prima di questo genere: già nel 2015 aveva indetto il primo progetto NameExoWorlds, che ha portato a dare un nome a trentuno esopianeti in diciannove sistemi planetari.
Il nuovo concorso, che durerà da giugno a novembre 2019, ha coinvolto al momento circa settanta paesi ognuno dei quali ha organizzato campagne nazionali che offrono ai propri cittadini la possibilità di partecipare.
Ad ogni paese il Comitato direttivo del progetto ha assegnato un sistema planetario, comprendente un esopianeta e la propria stella ospite, visibile dal suo territorio e sufficientemente brillante per essere osservato anche attraverso piccoli telescopi.

La parte dell’Italia

L’Italia dovrà scegliere i nomi per il pianeta e la stella del sistema planetario Hd 102195, posto a circa 95 anni luce da noi, per trovarli ci sarà tempo fino al 10 ottobre 2019.
L’organizzazione scientifica di riferimento per il progetto nel nostro paese è l’Inaf. Il Comitato nazionale sceglierà le migliori proposte e le sottoporrà al voto del pubblico, le due più votate saranno poi presentate alla IAU. Spetterà quindi alla giuria dell’Unione astronomica internazionale decretare i vincitori e nominare ufficialmente pianeti e stelle con i nomi prescelti, che andranno così ad affiancare gli attuali nomi scientifici di questi corpi celesti.
Il concorso è aperto sia ai singoli sia a gruppi, e vi possono partecipare anche classi e scuole. Per sapere come prendere parte all’iniziativa è sufficiente andare sul sito altrimondi.inaf.it dove vi sono tutte le indicazione per partecipare al concorso.
Dunque spazio allo spazio e alla fantasia! Non resta che sbizzarrirsi.

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