Narges Mohammadi arrestata in Iran

Scritto da in data Dicembre 12, 2025

Segnalato arresto di Narges Mohammadi durante la cerimonia commemorativa per Khosrow Alikordi

12 dicembre 2025 – Mashhad, Iran

La Fondazione Narges esprime profonda preoccupazione in seguito alle notizie verificate secondo cui Narges Mohammadi, illustre difensora dei diritti umani e premio Nobel per la pace, sarebbe stata violentemente arrestata oggi dalle forze di sicurezza e di polizia durante la cerimonia commemorativa del settimo giorno per Khosrow Alikordi, un avvocato recentemente trovato morto nel suo ufficio in circostanze poco chiare.

Suo fratello, Mehdi Mohammadi, presente all’evento, ha confermato l’arresto.

Secondo diverse fonti attendibili, diversi altri noti attivisti per i diritti umani, tra cui Sepideh Qolian, Hasti Amiri, Pouran Nazemi e Alieh Motalebzadeh, sono stati arrestati negli stessi momenti.

Le informazioni dettagliate sulla situazione rimangono limitate.

La Fondazione sta monitorando attentamente gli sviluppi e fornirà aggiornamenti non appena saranno disponibili informazioni più attendibili.

La Fondazione Narges chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutte le persone detenute che stavano partecipando a una cerimonia commemorativa per rendere omaggio e dimostrare solidarietà.

“Il loro arresto costituisce una grave violazione delle libertà fondamentali”.

“La repressione peggiora”

Le premio Nobel per la pace e attivista per i diritti umani iraniana ha dichiarato in una recente intervista a Bloomberg TV che la repressione statale nella Repubblica Islamica sta peggiorando, mentre il paese affronta molteplici crisi, tra cui l’isolamento regionale e il deterioramento dell’economia.

Mohammadi ha affermato che attivisti, insegnanti e accademici sono sempre più presi di mira dal governo, che, a suo dire, sta usando la pena di morte come “strumento di repressione”.

“Le esecuzioni tra i prigionieri politici hanno visto un aumento incredibile, e questo serve solo a giustificare la repressione, a generare orrore e terrore e a controllare il popolo iraniano”, ha affermato.

I commenti di Mohammadi sull’autoritarismo sono ripresi dagli investigatori e le investigatrici per i diritti umani nominati dalle Nazioni Unite, che il 31 ottobre hanno riferito di un'”impennata della repressione” da parte delle autorità iraniane, con esecuzioni che hanno raggiunto livelli altissimi.

“La Repubblica Islamica usa qualsiasi incidente per giustificare la repressione contro il suo stesso popolo”, ha affermato Mohammadi. Ha aggiunto che la magistratura ha usato il conflitto con Israele come pretesto per arrestare decine di persone, molte delle quali accusate di spionaggio.

10 anni in carcere

Mohammadi ha trascorso un totale di dieci anni in carcere, con diverse detenzioni, inclusi 135 giorni in isolamento, secondo il suo team legale.

Ha anche ricevuto minacce di morte da gruppi affiliati allo Stato.

È rimasta politicamente attiva e lavora come consulente per One Young World, un’organizzazione che sostiene giovani leader in tutto il mondo.

Mohammadi ha aggiunto che il movimento “Donne, Vita, Libertà”, guidato in gran parte da donne e giovani, ha avuto un profondo impatto sulla società iraniana e ha minato significativamente l’autorità politica della Repubblica Islamica, contribuendo al crollo della legittimità del regime.

Tuttavia, ha avvertito che la lotta è tutt’altro che finita.

“Niente di tutto ciò significa che la Repubblica Islamica abbia volontariamente rinunciato alle leggi contro le donne o abbia fatto concessioni alla società o alle donne”, ha affermato.

“La Repubblica Islamica è una teocrazia tirannica intrinsecamente ostile alle donne, un sistema che non può essere riformato ed è fondamentalmente disfunzionale”.

“Abbiamo bisogno di coesione internazionale e di un’ampia solidarietà globale per contrastare le violazioni dei diritti delle donne”, ha aggiunto.

“Questi sono i primi passi essenziali e inevitabili per raggiungere una pace sostenibile, approfondire ed espandere la democrazia e garantire libertà e uguaglianza in tutto il mondo”.

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