Occhio per occhio
Scritto da Raffaella Quadri in data Settembre 5, 2018
Parti del corpo che non muoiono, che si possono riparare e che ci consentono di migliorare le nostre prestazioni. La bionica è un sogno dell’uomo e da oggi siamo un po’ più lontani dalla fantascienza e un po’ più vicini alla realtà. Arriva dall’Università del Minnesota il prototipo di occhio bionico completamente stampato in 3D. Raffaella Quadri per Radio Bullets.
Photo credit: University of Minnesota, McAlpine Group.
Un famoso telefilm americano degli anni Settanta raccontava le avventure di un uomo con parti del corpo bioniche: “L’uomo da sei milioni di dollari”, una serie di successo che diede poi origine allo spin-off de “La donna bionica”.
Sono passati quarant’anni e se gli effetti speciali di allora ci fanno sorridere, a non essere cambiata è l’idea e il desiderio di ricreare parti del corpo meccaniche, in grado di sostituire quelle che la natura ci ha fornito e che, per diverse ragioni, si danneggiano.
Gli scienziati di ogni tempo ci hanno seriamente provato, tanto da arrivare ai giorni nostri, con le nuove scoperte di un team di ricercatori dell’Università del Minnesota che sono riusciti a inventare una tecnica che potrà far fare un salto in avanti verso le apparecchiature bioniche.
Gli studiosi, guidati da Michael McAlpine e dal professore Benjamin Mayhugh, sono riusciti a stampare i fotodiodi che sono in grado di catturare la luce e convertirla in elettricità con una stampante in 3D da loro personalizzata.
Questa ha permesso, per prima cosa, di stampare su una superficie curva un inchiostro con particelle d’argento senza che questo colasse lungo la struttura della piccola cupola – un passo importante nella realizzazione di un modello di occhio bionico – successivamente di stampare, sempre sulla stessa superficie sferica e sempre attraverso il processo di estrusione, tipico delle stampanti in 3D, i fotodiodi di cui si è detto, che sono stati realizzati con polimeri semiconduttori.
A sorprendere positivamente il team di scienziati è il livello della loro efficienza di conversione dalla luce alla elettricità, che al momento si assesta a poco più del venticinque percento, ma già stanno lavorando al superamento anche di questo traguardo.
Il successo della ricerca – pubblicata sulla rivista scientifica “Advanced Materials” – consiste nell’essere riusciti, con un processo della durata di un’ora circa, a realizzare tutte le parti di un potenziale occhio bionico, utilizzando una stampante in 3D.
I prossimi passi che il team americano si propone sono: la realizzazione di un prototipo dotato di recettori ancora più efficienti e la stampa di un materiale più morbido che possa poi essere impiantato nel corpo umano.
Ascolta/leggi anche:
- Un sorso dalla stampante
- Stampati nel corpo
- Come ti stampo il cervello
- La guarigione stampata
E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici