14 agosto 2020 – Notiziario

Scritto da in data Agosto 14, 2020

  • Emirati Arabi e Israele si accordano per normalizzare le relazioni.
  • Libano: il parlamento approva ampi poteri per l’esercito.
  • Continuano operazioni militari turche in Iraq.
  • Corea del Nord: sostituito il premier.
  • Etiopia: più di 9.000 arresti da giugno, dopo l’omicidio di una cantante.
  • Giappone: trovati 1.500 scheletri durante lavori in un cantiere edile.
  • Stati Uniti: Trump blocca fondi postali nel tentativo di impedire agli americani di votare per posta.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Turchia e Iraq

La Turchia proseguirà le sue operazioni transfrontaliere contro i combattenti curdi nel nord dell’Iraq se Baghdad continuerà a trascurare la presenza dei ribelli nella regione: lo ha detto ieri il ministero degli Esteri, esortando le autorità irachene a cooperare con Ankara. La Turchia ha regolarmente attaccato i combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), sia nel suo sud-est, principalmente curdo, sia nel nord dell’Iraq, dove ha sede il gruppo. A giugno Ankara ha lanciato una nuova offensiva di terra, denominata “Operazione Claw-Tiger”, che ha visto le truppe turche avanzare più in profondità in Iraq. Martedì, un raid aereo turco nel nord dell’Iraq ha ucciso due membri della guardia di frontiera irachena e il loro autista, ha dichiarato l’esercito iracheno, definendo l’attacco una “flagrante aggressione”. Il ministero degli esteri iracheno ha poi detto che Baghdad ha annullato una visita del ministro della Difesa turco nel Paese e ha convocato l’ambasciatore turco per informarlo del “rifiuto confermato dall’Iraq degli attacchi e delle violazioni del suo paese”.

Libano

Il parlamento libanese ha approvato uno stato di emergenza che concede ampi poteri all’esercito, citando circostanze eccezionali nel paese a seguito della massiccia esplosione a Beirut la scorsa settimana. Il governo aveva dichiarato lo stato di emergenza di due settimane il 5 agosto, il giorno dopo l’esplosione di Beirut che aveva provocato almeno 200 morti e circa 6.000 feriti. Giovedì il Parlamento ha votato a favore della dichiarazione di emergenza, otto giorni dopo come richiesto dalla legge, sebbene avrebbe anche potuto rifiutarla. Lo stato di emergenza consente all’esercito di limitare la libertà di parola, la libertà di riunione e la libertà di stampa, nonché di entrare nelle case e arrestare chiunque sia ritenuto una minaccia alla sicurezza. I procedimenti giudiziari si svolgeranno presso i tribunali militari del paese, che Human Rights Watch e altri gruppi per i diritti hanno dimostrato essere non conformi agli standard sul giusto processo. I gruppi per i diritti umani hanno sollevato serie preoccupazioni sullo stato di emergenza, affermando che consentirebbe alle forze di sicurezza di reprimere una popolazione in collera contro la classe dirigente dopo l’esplosione.

Intanto il presidente francese Macron sta spingendo i leader politici del Libano a istituire un governo tecnocratico ad interim in grado di attuare riforme, riconquistare la fiducia del popolo e convincere i donatori a far affluire milioni di dollari in aiuti. Macron vuole usare il disperato bisogno del Libano di aiuti internazionali alla ricostruzione come leva per persuadere le sue fazioni a scegliere una nuova amministrazione, guidata da individui non contaminati dalla corruzione e sostenuti da donatori stranieri. Il governo uscente comprendeva per lo più ministri tecnocrati, ma questi erano nominati da leader settari che esercitavano influenza su di loro e ostacolavano le riforme. Dal canto loro, i politici temono che le riforme porranno fine al loro sistema clientelare.

Israele, Palestina ed Emirati Arabi

Ancora una volta sono stati tagliati fuori, e i palestinesi dicono no all’accordo tra Israele ed Emirati Arabi, tuona il presidente palestinese Mahmoud Abbas: “Non hanno il diritto di parlare a nome dei palestinesi. Questo – aggiunge – mina l’iniziativa per la pace araba, le decisioni dei vertici arabi e islamici, la legittimità internazionale e l’aggressione contro il popolo palestinese”. Abbas ha chiesto una riunione di emergenza della Lega Araba e dell’Organizzazione per la cooperazione islamica per respingere l’accordo. Hamas e la Jihad, due movimenti attivi a Gaza, parlano di tradimento.
Per il presidente Trump, invece, “È un’enorme svolta, l’accordo di pace tra due nostri grandi amici, Israele e gli Emirati Arabi”, ha twittato.

L’accordo aprirebbe a piene relazioni diplomatiche tra i due paesi come parte di un’intesa per fermare l’annessione di parte della Cisgiordania. Per il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterresh, è possibile che si crei un’opportunità per i leader di Israele e Palestina di impegnarsi in significativi negoziati che portino alla soluzione di due Stati.
Una mossa a sorpresa, l’annuncio della normalizzazione delle relazioni, primo accordo di questo tipo per Israele da quando ha raggiunto un accordo con la Giordania nel 1994. Secondo l’accordo, Israele sospenderà temporaneamente l’annessione della Cisgiordania. Il premier Netanyahu ha insistito sul fatto della temporaneità e vuole l’annessione con l’approvazione degli Stati Uniti. Il partner della coalizione, Naftali Bennett, è stato profondamente critico nei confronti dell’iniziativa, lodando l’accordo con gli Emirati Arabi Uniti ma dicendo che Netnayahu non ha avuto il coraggio di annettere la Cisgiordania. I gruppi di coloni hanno anche stroncato Netanyahu per aver “tradito” i coloni sull’annessione. Mentre il partito Blu e Bianco di Gantz, con il quale ha potuto fare il governo, è stato tenuto all’oscuro su richiesta degli Stati Uniti, ha replicato Netanyahu.

Intanto, i missili sparati da Israele ieri su diverse zone della Striscia di Gaza hanno provocato danni a diversi edifici, tra cui 20 case e almeno una scuola. I missili erano una ritorsione per i palloni incendiari lanciati dalla Striscia verso i paesi israeliani che sorgono vicino. E proprio in una scuola è stato rinvenuto un razzo non esploso israeliano. La scuola, gestita dalle Nazioni Unite in una zona molto affollata nel campo profughi di al Shati, è stata subito evacuata e gli studenti mandati a casa.

Etiopia

L’Etiopia ha arrestato più di 9.000 persone dopo gli scontri del mese scorso, ha detto alla Reuters la commissione statale per i diritti umani, sollevando il timore che un governo nominato per le riforme stia tornando alle tattiche ferree delle passate amministrazioni. Il primo ministro, Abiy Ahmed, salito al potere nel 2018 promettendo cambiamenti democratici in una delle nazioni più repressive dell’Africa, sta lottando per frenare il rinascente nazionalismo etnico che esplode sporadicamente. I cambiamenti di Abiy Ahmed hanno scatenato vecchie controversie su terra, risorse e potere locale, e ora deve affrontare la sfida di proteggere i cittadini preservando le libertà promesse, che lo hanno aiutato a vincere il Premio Nobel per la pace lo scorso anno. Ha promesso di tenere le prime elezioni libere ed eque in Etiopia nel 2021, che sarebbero una pietra miliare per la seconda nazione più popolosa dell’Africa. Ma la Commissione etiope per i diritti umani (EHRC) gestita dallo stato ha affermato che più di 9.000 persone sono state arrestate dall’omicidio del 29 giugno della musicista Haacaaluu Hundeessaa, che ha  scatenato giorni di proteste durante le quali sono morte più di 178 persone nella capitale e nella regione circostante di Oromiya.

Namibia

Dieci milioni di dollari? Inaccettabile. Il governo del presidente Hage Geingob ha respinto l’offerta tedesca di risarcimento alle stragi compiute dai tedeschi in epoca coloniale. Le truppe tedesche uccisero circa 80.000 persone appartenenti alle etnie Herero e Nama tra il 1904 e il 1908 in risposta alle rivolte anticoloniali, secondo calcoli dello United States Holocaust Museum. La Germania, che oggi fornisce aiuti allo sviluppo all’ex colonia, ha fatto le sue scuse formali nel 2004. I discendenti delle vittime di quella repressione chiedono da tempo 4 miliardi di dollari per quello che il governo namibiano vuole sia definito “genocidio” delle tribù. Dal 2005 sono in corso negoziati sul risarcimento.

Macedonia del Nord

L’ex premier e leader del Partito socialdemocratico (SDSM), Zoran Zaev, ha ricevuto oggi dal presidente, Stevo Pendarovski, l’incarico di formare il nuovo governo. Nelle elezioni del 15 luglio ha conquistato 46 seggi su 120, mentre il rivale 44. Ma Zaev assicura di poter garantire la maggioranza di 61 parlamentari per poter governare. Ora ha 20 giorni di tempo per formare il nuovo governo.

Spagna: Da ieri in Galizia è vietato fumare all’aperto se non è possibile rispettare la distanza di sicurezza di 2 metri per proteggersi dal coronavirus.

Bielorussia: 1.000 dei 6.000 manifestanti arrestati durante le proteste contro la controversa rielezione del presidente Lukashenko, sono stati rilasciati.

Stati Uniti

Il dipartimento di Giustizia afferma che, nelle ammissioni, l’università di Yale opera discriminazioni razziali nei confronti di bianchi e asiatici a favore degli afroamericani. Il dipartimento minaccia di intentare una causa se l’università non adotterà misure correttive.

I Democratici del Congresso hanno accusato Trump  di aver tentato di danneggiare il servizio postale, già in difficoltà, per migliorare le sue possibilità di essere rieletto mentre i sondaggi d’opinione lo mostrano dietro al candidato democratico Joe Biden. Trump inveisce contro le schede elettorali per corrispondenza da mesi come possibile fonte di frode, sebbene milioni di americani – tra cui gran parte militari – abbiano espresso il voto per posta per anni senza che fossero mai sollevati tali problemi. Trump ha affermato che i suoi negoziatori hanno resistito alle richieste dei democratici di denaro aggiuntivo per aiutare a prepararsi per il voto presidenziale, congressuale e locale, vista la pandemia e il rischio provocato dal recarsi ai seggi.

Venezuela: il ministro delle Comunicazioni, Jorge Rodriguez, risulta essere positivo al coronavirus.

Cile

La Corte Suprema del Cile ha respinto un appello a favore del ‘machi’ Celestino Córdova, autorità indigena mapuche, da 102 giorni in sciopero della fame. L’appello chiedeva che il leader religioso potesse scontare nel luogo del suo rehue (altare sacro mapuche) parte della pena detentiva di 18 anni dopo essere stato condannato per l’omicidio della coppia Luchsinger-Mackay nel 2013. Tale richiesta sta alla base del suo sciopero della fame. La sentenza ha confermato quanto deciso dal Tribunale di garanzia e della Corte di Appello. Intanto Cordova si trova in ospedale per la salute precaria a causa dello sciopero della fame.

India

Tre giornalisti indiani sono stati attaccati da una folla indù mentre coprivano  una storia nella capitale, Nuova Delhi. Il giornalista Shahid Tantray e due colleghi stavano lavorando per la rivista The Caravan nel nord-est di Nuova Delhi, colpita dalla violenza religiosa a febbraio. Almeno 53 persone vennero uccise, la maggior parte di loro musulmani. “Si sono insospettiti dopo aver visto il mio nome sul biglietto da visita”, ha detto ad Al Jazeera Tantray, 28 anni. “Un uomo ha gridato che lui (Tantray) era un musulmano e ha iniziato a chiamare più persone sulla scena. La folla mi ha picchiato, mi ha preso a pugni sul collo e sulla schiena e ha cercato di strangolarmi con la cinghia della fotocamera. Da allora ho dolori al collo e alla parte bassa della schiena”. La folla li ha tenuti in ostaggio per 90 minuti fino all’arrivo della polizia. Il collega Prabhjit Singh ha cercato di proteggerlo. “Mi trovavo come un muro tra Tantray e la folla”, ha raccontato il collega. La polizia ha aperto un’indagine.

Corea del Nord

Il leader nordcoreano, Kim Jong Un, ha sostituito il premier che ha nominato circa un anno fa e ha revocato un blocco sulla città di confine di Kaesong, messo in atto a causa delle preoccupazioni destate da un ex disertore che, tornato dalla Corea del Sud, ha portato con sé il coronavirus. L’iniziativa è arrivata oggi mentre la Corea sta affrontando inondazioni che infliggeranno un altro duro corpo all’economia del nord. Il nuovo premier Kim Tok Hun, sostituisce Kim Jae Ryong.

Giappone

Ossa appartenenti a circa 1.500 persone sono state scoperte in un cantiere edile a nord della stazione di Osaka. L’area in cui si sta svolgendo il progetto di costruzione si chiama Umekita. Si trova in un quartiere chiamato Umeda. Tuttavia, in un momento diverso, questa zona è stata chiamata Umeda Haka (Cimitero Umeda), uno dei sette cimiteri principali di Osaka. Si crede che questo cimitero sia stato utilizzato verso la fine del periodo Edo (1603-1868) e i primi due decenni del periodo Meiji (1868-1912). Le ossa sono state trovate in vari stili di sepoltura, inclusi cofanetti di legno, contenitori aperti a forma di botte e bare di terracotta (kameganbo) che erano conosciute come “scrigni di tartarughe”. Alcuni corpi furono seppelliti con oggetti come rosari, pipe e bambole di argilla. Alcuni sono stati trovati con rokusenmon, un set di sei monete che si ritiene venissero utilizzate per pagare il passaggio attraverso il fiume Sanzu nell’aldilà. È stata trovata anche una fossa comune. I ricercatori ritengono che contenga i corpi delle vittime di una pestilenza. Questa fossa comune era coperta solo da uno strato di terra.

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