18 aprile 2023 – Notiziario in genere
Scritto da Angela Gennaro in data Aprile 18, 2023
L’Iran condanna la scrittrice Iraee a 7 anni di carcere, mentre la polizia chiude 150 negozi per mancato rispetto sul velo. Ancora scandali nella polizia britannica: un sergente accusato di stupro. Stati Uniti, l’amministrazione Biden continua a “lottare” per il diritto all’aborto. Brasile, Lula crea il Consiglio nazionale per i diritti delle persone Lgbtqia+. Legalizzate le unioni gay alle isole Cook.
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Iran
Golrokh Ebrahimi Iraee, scrittrice e attivista iraniana, è stata condannata a 7 anni di carcere, sei dei quali per “assembramento e collusione contro la sicurezza nazionale” e uno per “propaganda contro il sistema”. Era stata arrestata a fine settembre per le sue attività sui social media poco dopo le proteste anti governative esplose in seguito alla morte di Mahsa Amini. Alla scrittrice e attivista è stato imposto anche il divieto a lasciare il paese per due anni, le è stato confiscato il telefono cellulare e per due anni le sarà vietato iscriversi a gruppi o associazioni.
Nel frattempo nonostante i numerosi problemi economici, tra cui l’inflazione e le proteste ricorrenti, la polizia, la magistratura e altre autorità iraniane si concentrano sull’applicazione dell’hijab. A scriverlo è Iran International. La polizia ha detto domenica che nel suo nuovo piano di applicazione dell’hijab aveva avvertito 3.500 aziende delle violazioni dell’hijab nei loro locali. Sono stati inoltre chiusi 137 negozi e 18 ristoranti e saloni per matrimoni definiti recidivi: i loro casi sono stati deferiti alla magistratura per ulteriori azioni.
Secondo il portavoce della polizia, il brigadiere Saeed Montazerolmahdi, la polizia ha anche avvertito i proprietari di diverse centinaia di veicoli i cui conducenti o passeggeri sono stati individuati senza hijab. “Le forze di polizia applicheranno la legge contro un piccolo numero di persone che sembrano arrivate da un pianeta diverso, non sono a conoscenza delle norme e delle tradizioni del paese e violano la legge”, dice. I funzionari di polizia hanno avvertito la scorsa settimana che la campagna contro le donne che non rispettano le regole dell’hijab verrà portata avanti con l’aiuto delle telecamere a circuito chiuso.
Molte donne, tuttavia, hanno condiviso sui social media foto in strade, parchi e altre aree pubbliche senza hijab nonostante i duri avvertimenti. Questo mentre lavoratori e pensionati che hanno ripreso le loro proteste dopo le vacanze di Capodanno all’inizio di aprile, lamentano come le loro terribili circostanze vengano ignorate a costo di ristabilire il controllo del regime sulle donne per l’hijab. Gli studenti hanno organizzato sit-in in diverse università di Teheran per protestare contro i funzionari che reprimono le donne per l’hijab, usando dure azioni punitive contro gli studenti dissidenti. Nei giorni scorsi le autorità hanno negato l’ingresso a donne le cui tuniche erano considerate “troppo corte” o truccate in alcune università. In altri atenei sono state segnalate anche azioni punitive come sospensioni, fino a due anni, per hijab e attività politiche. “Stop al soffocamento e alla repressione nelle università” e “La libertà di scelta sull’hijab è un diritto delle donne iraniane”, erano alcuni dei cartelli di protesta degli e delle studenti alla facoltà di psicologia e scienze dell’educazione dell’Università di Teheran. “Le studentesse vengono avvelenate, gli insegnanti sono in prigione e tutto ciò che gli interessa è l’hijab!”, dicono alla facoltà di scienze sociali della stessa università.
Inghilterra
Il sergente David Stansbury dovrebbe comparire domani, mercoledì 19 aprile, in tribunale a Plymouth, con l’accusa di aver stuprato una donna di almeno 16 anni. La polizia del Devon e della Cornovaglia ha affermato che le accuse si riferiscono a presunti incidenti a Plymouth nel 2009, mentre era in servizio, e che l’inchiesta va avanti da quando sono partite le denunce alle forze dell’ordine nel settembre 2020.
Stansbury, di Ilminster, nella contea di Somerset, è attualmente un ufficiale in servizio presso la polizia dell’Hertfordshire ed è stato sospeso dal servizio. Il 42enne ha prestato servizio con la polizia del Devon e della Cornovaglia dal 2009 al 2011.
Stati Uniti
L’amministrazione guidata da Joe Biden continua a “lottare per ripristinare le tutele stabilite dalla sentenza Roe w Wade”, scrive la Casa Bianca, dopo che la Corte suprema ha temporaneamente sospeso il blocco della pillola abortiva. “Di fronte ai continui attacchi alla salute delle donne la posta in gioco non potrebbe essere più alta”, dice la nota.
L’aborto è ora vietato in 13 stati in seguito alla decisione della Corte Suprema di ribaltare la sentenza Roe v. Wade. La Georgia vieta anche l’aborto a circa sei settimane di gravidanza, prima che molte donne sappiano di essere incinte. In molti stati, la lotta per l’accesso all’aborto è ancora in corso nelle aule dei tribunali, dove i team legali hanno fatto causa per bloccare l’applicazione delle leggi che limitano la procedura, ricostruisce il New York Times. Altri stati si sono mossi per espandere l’accesso all’aborto aggiungendo protezioni legali.
Il New York Times sta monitorando le leggi sull’aborto in ogni stato dopo la decisione della Corte Suprema in Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization, che ha posto fine al diritto costituzionale all’aborto.
Si prevede che circa la metà degli stati tenterà di emanare divieti di aborto o limiti gestazionali alla procedura. In alcuni di questi stati, l’aborto rimane legale per ora poiché i tribunali determinano se i divieti possono avere effetto. L’aborto rimane legale nel resto del paese e molti stati hanno aggiunto nuove protezioni dopo Dobbs.
Brasile
Il governo brasiliano guidato da Lula da Silva ha pubblicato nei giorni scorsi un decreto per istituire il Consiglio nazionale per i diritti di lesbiche, gay, bisessuali, travestiti, transgender, queer, intersessuali, asessuali e altri (Lgbtqia+). Lo scopo è quello di aiutare nell’elaborazione e nell’esecuzione di azioni e misure governative per le persone che della comunità Lgbtqia+. Saranno 19 i e le rappresentanti di organizzazioni della società civile che comporranno il consiglio insieme a 19 rappresentanti dei ministeri del governo. Il Consiglio dovrà promuovere studi, dibattiti e ricerche sul tema dei diritti e dell’inclusione, nonché sostenere campagne di sensibilizzazione e difesa dei diritti e le politiche pubbliche delle persone Lgbtqia+. Le spese per mantenere attivo il Consiglio saranno a carico del ministero dei Diritti umani e della Cittadinanza brasiliano.
Isole Cook
Alle isole Cook, nazione del Sud Pacifico, collegata politicamente alla Nuova Zelanda, i rapporti tra persone dello stesso sesso non saranno più punibili. La decisione è stata presa ieri dal parlamento. È “una giornata storica”, dice il primo ministro Mark Brown in un messaggio su Facebook, promettendo di “porre fine alla discriminazione nei confronti della comunità Lgbtq+ nella nostra società”. Le Isole Cook contano circa 17mila abitanti e si trovano tra la Nuova Zelanda e le Hawaii. Prima di oggi le relazioni tra persone dello stesso sesso potevano essere punite col carcere fino a due anni. In parecchie isole vicine alle Cook, le relazioni omosessuali sono ancora condannate e represse, retaggio dell’era coloniale: è così a Samoa, Tonga e nelle Isole Salomone.
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