2 agosto 2024 – Notiziario Mondo

Scritto da in data Agosto 2, 2024

  • Venezuela: la Corte suprema convoca tutti i candidati. Machado vive in clandestinità e Maduro annuncia prigioni di rieducazione per i manifestanti. Gli Usa riconoscono Gonzales vincitore delle elezioni.
  • Gaza: 301 giorni di guerra, altri due giornalisti uccisi.
  • Iran e Libano, pronti alla ritorsione per gli omicidi mirati, siamo in una nuova fase, dichiara Hezbollah.
  • Russia e Usa: epocale scambio di prigionieri

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli in collegamento da Cucuta, in Colombia

Venezuela

La Corte suprema di giustizia del Venezuela ha convocato per questo venerdì alle 14 ora locale i dieci candidati presidenziali.

É stato dunque accolto il ricorso presentato mercoledì da Nicolás Maduro alla presidente del massimo organo giuridico venezuelano, l’avvocato Caryslia Rodríguez.

Potrebbero così trovarsi faccia a faccia Maduro e Edmundo González Urrutia, candidato della coalizione dell’opposizione Plataforma unitaria democratica (Pud).

La Pud contesta la proclamazione di Maduro a presidente e ha creato una pagina web con i documenti elettorali che proverebbero la vittoria di Urrutia.

Tra i convocati ci sono anche gli otto candidati che hanno ottenuto meno voti domenica scorsa.

Per domani 3 agosto la principale leader dell’opposizione, María Corina Machado, ha invitato in un video alla mobilitazione in tutte le città del Venezuela. “Abbiamo trionfato il 28 luglio e lo chiederemo fino alla fine, ha detto.

E a proposito di Machado, la lady di ferro dell’opposizione venezuelana che ora vive in clandestinità per le minacce di Maduro,  ha pubblicato nella notte un sito web in cui figurano i dettagli e l’81,21% degli atti digitalizzati del voto di domenica.

Dati che incoronano Edmundo Gonzalez presidente eletto col 67% e il capo di Stato uscente, Nicolas Maduro, inchiodato al 30%.

Un risultato oltre le previsioni dei sondaggi della vigilia, mentre il regime chavista non ha ancora saputo rispondere alle richieste della comunità internazionale, che da giorni chiede conto degli elementi alla base del risultato ufficiale proclamato dal Consiglio nazionale elettorale, che invece la vittoria l’ha attribuita a Maduro.

Il Consiglio nazionale elettorale (Cne) del Venezuela, controllato dal ‘chiavismo’ al potere, ha sospeso l’annuncio del secondo bollettino con i risultati delle presidenziali del 28 luglio.

Finora l’unico bollettino emesso è stato diffuso nella notte tra domenica e lunedì, quando il presidente del Cne, Elvis Amoroso, ha annunciato Nicolás Maduro come vincitore delle elezioni.

Per l’esattezza, dal portale di ConVenezuela emerge che le preferenze andate all’ex ambasciatore di 73 anni sono state 7.119.768, mentre quelle per l’erede di Hugo Chavez, solo 3.225.819.

I seggi trasmessi sono stati 24.384 su 30.026, e i votanti 10.613.881 sui 17.634.183 chiamati alle urne, segnando una partecipazione del 60,19%.

La “prova incontrovertibile dell’imbroglio di Maduro”, secondo Corina la pasionaria, che avverte il mondo “sull’escalation crudele e repressiva del regime, con oltre 177 detenzioni arbitrarie, undici sparizioni forzate e almeno sedici omicidi”.

Sarebbero almeno 672 i venezuelani arrestati dalle forze di sicurezza governative a margine delle proteste sociali esplose nel Paese dopo la contestata rielezione del presidente Nicolas Maduro.

Lo riferisce su X l’Organizzazione non governativa (Ong) Foro Penal, lasciando inalterato il bilancio delle vittime a 11 morti.

Nicolás Maduro ha annunciato in una diretta della televisione venezuelana la preparazione di due prigioni di massima sicurezza dove intende incarcerare i manifestanti arrestati durante le proteste contro l’esito delle elezioni.
Ha aggiunto che il suo obiettivo sarà quello di trasformarli in “centri di rieducazione”.

Secondo l’ultimo aggiornamento ufficiale fornito dal procuratore generale del Venezuela Tarek William Saab gli arresti sarebbero 1.062, mentre nel corso di una conferenza stampa il presidente Maduro ha riferito di “oltre 1200 detenuti”.

Il governo degli Stati Uniti ha riconosciuto il candidato dell’opposizione venezuelana Edmundo González come vincitore delle elezioni presidenziali nel Paese sudamericano, screditando i risultati annunciati dalle autorità elettorali che avevano dichiarato vincitore il presidente Nicolás Maduro.

“Date le prove schiaccianti, è chiaro agli Stati Uniti e, cosa più importante, al popolo venezuelano che Edmundo González Urrutia ha ottenuto il maggior numero di voti alle elezioni presidenziali del 28 luglio in Venezuela”, ha affermato in una nota il Segretario di Stato americano Antony Blinken.

Intanto Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha chiesto al governo brasiliano di poter parlare con il suo omologo, Luiz Inácio Lula da Silva.

Storico alleato di Maduro, Lula è impegnato in un delicato equilibrio con il Paese vicino: non ha ancora riconosciuto il risultato annunciato nella notte tra domenica e lunedì dal Consiglio nazionale elettorale del Venezuela (che ha assegnato la vittoria delle presidenziali al leader ‘chavista’ uscente), né le accuse di brogli lanciate dall’opposizione.

La bandiera brasiliana è stata issata nella sede dell’ambasciata argentina a Caracas, dopo che il governo di Luiz Inacio Lula da Silva ha dato la sua disponibilità ad assumere la rappresentanza diplomatica e consolare dell’Argentina in Venezuela, e la protezione della sua sede e della sua residenza, così come l’integrità fisica dei rifugiati nell’edificio.

“Gli addetti diplomatici, consolari e della difesa argentini, che lavorano presso l’ambasciata a Caracas oggi lasciano il Paese in seguito all’avviso del governo del Venezuela.

A partire da questo momento e su richiesta” di Buenos Aires – si legge in un comunicato del ministero degli Esteri argentino – il Brasile è incaricato della custodia dei locali della missione argentina a Caracas”.

Sul fronte giornalisti, sono stati espulsi due giornalisti Rai appena arrivati.

Venezuela: Il perfetto sistema di voto

Stati Uniti e Russia e Germania

Il rilascio da parte della Germania di un condannato per omicidio, allo scopo di agevolare il più grande scambio di prigionieri tra Est e Ovest dai tempi della Guerra Fredda, ha ricevuto elogi da Washington, ma ha suscitato polemiche in patria.

Tra le persone liberate nell’ambito dell’accordo ci sono il giornalista statunitense Evan Gershkovich del Wall Street Journal, diverse importanti personalità dell’opposizione russa e cinque cittadini tedeschi detenuti in Russia e Bielorussia.

Ma tra i paesi che in cambio hanno rilasciato i prigionieri russi, la Germania ha dovuto pagare un prezzo particolarmente alto, liberando un uomo che aveva commesso un omicidio in pieno giorno nel centro di Berlino.

Il cittadino russo Vadim Krasikov stava scontando una condanna all’ergastolo per l’assassinio sfacciato di un ex comandante ribelle ceceno nella capitale tedesca nel 2019, un caso che ha sconvolto il Paese.

Nella conferenza stampa celebrativa dello scambio, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha riconosciuto di dover “particolarmente” provare “un grande senso di gratitudine nei confronti del cancelliere” Olaf Scholz.

L’accordo “richiedeva che ottenessi alcune concessioni significative dalla Germania, cosa che inizialmente avevano concluso di non poter fare a causa della persona in questione”, ha detto Biden.

La Germania accoglie 12 dei prigionieri liberati, tra cui dissidenti russi e alcuni cittadini tedeschi.

Inizialmente lo scambio avrebbe dovuto includere il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, morto in una prigione artica a febbraio, prima che l’attenzione si concentrasse su Gershkovich e sull’ex marine Paul Whelan.

Per garantire l’accordo sono stati necessari anche contatti diplomatici al massimo livello.

Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan ha detto ai giornalisti che le conversazioni tra Biden e Scholz hanno portato la vicepresidente Kamala Harris a sedersi “faccia a faccia con il cancelliere Scholz” per “discutere gli elementi di questo” alla conferenza sulla sicurezza di Monaco all’inizio di quest’anno.

Israele, Palestina, Libano e Iran

■ ASSASSINIO DI HANIYEH: La guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Khamenei, ha “diramato un ordine all’Iran di colpire direttamente Israele, come rappresaglia per l’uccisione a Teheran del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh”, ha riportato il New York Times, citando tre funzionari iraniani, due dei quali appartengono alle Guardie Rivoluzionarie.

Il primo ministro Netanyahu ha affermato che Israele è a un alto livello di preparazione per qualsiasi scenario, sia difensivo che offensivo, in seguito a una valutazione della situazione con l’Home Front Command di Israele.

Il Consiglio per la sicurezza nazionale di Israele ha esortato la popolazione ad adottare ulteriori precauzioni durante i viaggi , citando la possibilità che Iran, Hamas e Hezbollah possano tentare di colpire ambasciate, sinagoghe e altri siti all’estero.

“Le prime indagini sull’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran dimostrano il coinvolgimento di Israele”.

Scrive l”agenzia di stampa ufficiale iraniana Fars, precisando che “è stato usato un missile aria-terra”.

Invece secondo il NY Times, Haniyeh è stato ucciso da un ordigno esplosivo nascosto nella guesthouse in cui alloggiava due mesi prima del suo arrivo , ha riferito il quotidiano, citando sette funzionari mediorientali, tra cui due iraniani, e un funzionario americano.

Il governo sudafricano ha espresso le sue condoglianze alla famiglia del leader di Hamas Ismail Haniyeh e ha chiesto un’indagine sulla sua uccisione.

Il presidente indonesiano Joko Widodo ha definito l’omicidio “intollerabile”.

I rappresentanti degli alleati palestinesi dell’Iran, Hamas e la Jihad islamica, nonché il movimento Houthi dello Yemen sostenuto da Teheran, Hezbollah del Libano e i gruppi di resistenza iracheni, parteciperanno a un incontro a Teheran per discutere di rappresaglie contro Israele, hanno riferito fonti a Reuters.

Migliaia di persone in lutto hanno preso parte al funerale di Haniyeh a Teheran. Le esequie sono state officiate dal leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei.

I paesi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno chiesto maggiori sforzi diplomatici per scongiurare un conflitto più ampio in Medio Oriente.

Il Financial Times ha riferito che gli Stati Uniti e l’UE stanno facendo pressione sull’Iran affinché eviti di rispondere all’uccisione di Haniyeh.

l gruppo palestinese Hamas ha indetto oggi una “giornata di rabbia furiosa”, in concomitanza con la sepoltura del suo leader assassinato Ismail Haniyeh in Qatar.

■ ISRAELE-LIBANO: Tra gli sforzi degli Stati Uniti e della Francia per impedire che le tensioni tra Israele, Hezbollah e Iran si deteriorino in una guerra totale, i diplomatici occidentali hanno avvertito che il rischio di guerra è aumentato dopo gli assassinii di Beirut e Teheran.

I paesi che cercano di mediare credono che i governi di Israele e Iran e la leadership di Hezbollah non siano interessati a una guerra a tutto campo, ma che nessuno dei due sia pronto ad assorbire un colpo dal nemico senza una risposta proporzionata.

Intervenendo al funerale del comandante di alto rango di Hezbollah Fuad Shukr, ucciso in un attacco israeliano a Beirut martedì, il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah ha avvertito che è stata superata una linea rossa e che “siamo entrati in una nuova fase”.

Nasrallah ha aggiunto che l’ assassinio di Shukr “sicuramente” provocherà una risposta e che coloro che vogliono porre fine alla guerra dovrebbero concentrarsi sull’esercitare pressione per porre fine alla guerra a Gaza, e non su Hezbollah.

Gli Stati Uniti hanno radunato almeno una dozzina di navi da guerra nelle vicinanze, ha dichiarato un funzionario della difesa al Washington Post.

L’Australia ha chiesto ai suoi cittadini presenti in Libano di andarsene immediatamente, affermando che esiste il rischio che le tensioni tra Israele e Hezbollah possano aumentare seriamente.

La compagnia aerea tedesca Lufthansa ha annunciato che tutti i voli passeggeri e cargo per Tel Aviv saranno temporaneamente sospesi dalla sera del 1° agosto all’8 agosto e che la sospensione dei voli per Beirut sarà estesa di un’altra settimana, fino al 12 agosto.

Fonti della sicurezza vicine a Hezbollah e alcuni diplomatici hanno riferito alla Reuters che Hezbollah non ha sgomberato i suoi siti sensibili, né ha evacuato i funzionari di alto rango nella periferia di Beirut prima dell’attacco in cui è morto Shukr perché pensava che la diplomazia guidata dagli Stati Uniti avrebbe impedito a Israele di colpire la zona.

“Non ci aspettavamo che colpissero Beirut e hanno colpito Beirut”, ha detto a Reuters il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib.

Gli israeliani non ascoltano una parola di ciò che diciamo loro. Stanno seguendo il loro piano e non ascoltano noi”, ha detto un diplomatico europeo, avran preso dagli americani.

Intanto in Libano, l’IDF ha colpito obiettivi nei villaggi libanesi meridionali di Kfarkela e Shema, uccidendo e ferendo diverse persone. Le vittime includono sia civili siriani che libanesi . Mentre gli Hezbollah, ha lanciato decine di razzi verso il nord di Israele.

■ CESSATE IL FUOCO/OSTAGGI: Per celebrare “300 giorni di abbandono”, le famiglie degli ostaggi e i manifestanti antigovernativi israeliani hanno bloccato l’autostrada principale di Tel Aviv.

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha affermato che “non potremo definirci un Paese e una società funzionante, e non potremo dire di aver vinto” finché tutti gli ostaggi tenuti a Gaza non torneranno a casa.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha scritto su X che “i nostri pensieri sono rivolti agli ostaggi tenuti prigionieri per 300 giorni da Hamas”, aggiungendo che “la Francia continua a lavorare per la loro liberazione”.

Dopo essere stato interrogato in una conferenza stampa se il primo ministro Netanyahu avesse travisato il suo desiderio di raggiungere un accordo di cessate il fuoco/liberazione degli ostaggi con Hamas, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che ” la strada che la regione sta percorrendo è verso più conflitti , più violenza, più sofferenza, più insicurezza. Ed è fondamentale che spezziamo il ciclo, e questo inizia con un cessate il fuoco”.

In risposta all’annuncio dell’IDF di aver ucciso il capo militare di Hamas Mohammed Deif il 13 luglio, il leader dell’opposizione Lapid ha affermato che “questi successi militari devono essere tradotti in successi politici strategici e deve essere fatto tutto il possibile per riportare gli ostaggi alle loro case. Ora”.

■ GAZA: Un attacco israeliano a Khan Yunis il 13 luglio ha ucciso Mohammed Deif, il comandante dell’ala militare di Hamas , lo hanno affermato le IDF e lo Shin Bet in una dichiarazione congiunta in seguito a un’indagine di intelligence.

Dopo l’attacco di luglio, i funzionari sanitari di Gaza hanno dichiarato che più di 90 persone, tra cui civili sfollati nelle tende vicine, sono state uccise nell’attacco .

L’aviazione israeliana ha colpito una scuola nel quartiere Shujaiyeh di Gaza City.

Un attacco aereo israeliano  nei pressi dell’abitazione di Ismail Haniyeh a Gaza ha ucciso due giornalisti di Al Jazeera che stavano raccontando l’assassinio del leader di Hamas in Iran .

Ismail al-Ghoul, giornalista di Al Jazeera Arabic, e il cameraman Rami al-Refee sono rimasti uccisi nell’attacco avvenuto nei pressi della zona di Aidia, a ovest di Gaza City, ha riferito l’emittente con sede in Qatar.

Secondo la rete, Ghoul e Refee indossavano giubbotti stampa blu quando sono stati uccisi e sulla loro auto, al momento dell’aggressione, erano presenti cartelli identificativi.

Secondo il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, dall’inizio della guerra sono stati uccisi almeno 39.480 palestinesi e 91.128 sono rimasti feriti.

■ ISRAELE: Il detenuto di Hamas che sarebbe stato abusato sessualmente dai soldati nel centro di detenzione di Sde Teiman è stato riportato nella stessa prigione dopo essere stato dimesso dall’ospedale in cui era stato curato, ha appreso Haaretz.

Il detenuto, che era stato ricoverato in ospedale subito dopo la violenza subita nel centro, è stato rilasciato in un ospedale da campo a Sde Teiman, dove prestano ancora servizio alcuni dei soldati che hanno preso parte alle rivolte alla base di lunedì .

Secondo Haaretz , il prigioniero palestinese stuprato presentava la perforazione intestinale, gravi lesioni all’ano, danni ai polmoni e costole rotte ed è stato portato in ospedale per un intervento chirurgico.

Un membro della Knesset israeliana ha difeso l’idea di stuprare i prigionieri palestinesi. In una riunione dei legislatori tenutasi il giorno dell’arresto dei soldati coinvolti nello stupro, è stato chiesto a Hanoch Milwidsky, membro del partito Likud di Netanyahu, se fosse legittimo “inserire un bastone nel retto di una persona?”

Milwidsky rispose: “Sì! Se è un Nukhba [militante di Hamas], tutto è legittimo da fare! Tutto!”

 Il Times of Israel ha riferito che due dei dieci soldati arrestati per lo stupro sono stati rilasciati mercoledì e che non erano i principali sospettati. Il rapporto ha anche affermato che Honenu, un’organizzazione di assistenza legale che rappresenta quattro dei soldati, ha affermato che i soldati stavano agendo per legittima difesa quando hanno sodomizzato con la forza il prigioniero palestinese.

■ CISGIORDANIA: L’Alta Corte di Giustizia di Israele ha stabilito che l’ IDF e la polizia devono proteggere i palestinesi in Cisgiordania dalla violenza dei coloni, anche in tempo di guerra.

La decisione della corte è stata emessa in risposta alle petizioni presentate dai palestinesi nelle colline di South Hebron, che sostenevano che le forze di sicurezza israeliane non forniscono loro protezione contro la violenza dei coloni.

Mali

I ribelli separatisti del Mali settentrionale hanno dichiarato di aver ucciso decine di combattenti del gruppo mercenario russo Wagner e delle truppe governative nei pressi del confine con l’Algeria alla fine di luglio.

Giovedì i separatisti guidati dai Tuareg hanno dichiarato di aver ucciso 84 combattenti Wagner e 47 soldati maliani in tre giorni di intensi combattimenti iniziati il ​​25 luglio in un accampamento militare a Tinzaouaten.

Circa altri 30 militari o combattenti, “morti o gravemente feriti”, sono stati trasportati in aereo a Kidal, una città chiave del nord, ha affermato l’alleanza Quadro strategico per la difesa del popolo di Azawad (CSP-DPA).

Ha affermato che c’erano anche alcuni corpi carbonizzati all’interno di veicoli blindati e camion da trasporto.

India

È salito ad almeno 189 morti il bilancio delle vittime delle frane monsoniche che martedì in India hanno devastato la regione collinare di Wayanad, nello stato meridionale del Kerala.

Lo riportano i media locali, mentre continuano le ricerche dei corpi delle vittime e di possibili sopravvissuti.

Vietnam

Il Vietnam del Nord si prepara ad altre forti piogge tra strade allagate e frane che hanno causato almeno tre morti ad Hanoi, ha riferito il sito web di notizie VnExpress ieri, citando le autorità locali.

Altre sette persone sono morte in altre province settentrionali a causa di inondazioni e frane avvenute all’inizio di questa settimana, ha riportato ThanhtraVietNam sul suo sito web.

Secondo un rapporto del National Center for Hydro-Meteorological Forecasting, la regione è a rischio di ulteriori inondazioni e frane, con forti piogge previste per il Vietnam del Nord.

Corea del Nord

La Corea del Nord continua a tenere le porte chiuse agli operatori umanitari internazionali mentre il paese è alle prese con le enormi inondazioni che hanno distrutto migliaia di case e sommerso vaste aree agricole.

La Federazione Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato a VOA che sta valutando la situazione umanitaria e le esigenze della Corea del Nord a seguito delle inondazioni, continuando a sperare di rientrare nel Paese.

La Corea del Nord ha riaperto i suoi confini nell’agosto 2023 e ha revocato le draconiane misure anti-pandemia adottate dal 2020, che bloccavano tutte le attività transfrontaliere, compresi gli aiuti umanitari.

Nonostante la frontiera aperta, nel Paese non sono presenti operatori umanitari internazionali, nonostante a luglio il capo della FAO abbia effettuato una visita di quattro giorni a Pyongyang.

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