27 giugno 2022 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Giugno 27, 2022
Ascolta il notiziario
- La Turchia ritira le accuse contro ventisei sauditi accusati dell’omicidio del giornalista Khashoggi.
- Sudafrica: ventidue persone trovate morte in un night club.
- Afghanistan: distruzione ovunque, pochi aiuti dopo il terremoto.
- Suora italiana uccisa ad Haiti.
- La costruzione degli insediamenti israeliani aumentata del 62% nel 2021.
- Il Sudan accusa l’Etiopia di aver giustiziato sette soldati sudanesi e un civile.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.
Turchia
Un tribunale turco ha ritirato le accuse contro ventisei sauditi implicati nella macabra uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi, riportano i media nazionali. La decisione dell’undicesima corte penale di Istanbul è arrivata pochi giorni prima che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrasse in Turchia il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman che, secondo l’intelligence statunitense, sarebbe responsabile di aver ordinato l’omicidio di Khashoggi. La sentenza è stata annunciata pubblicamente solo due giorni dopo la visita di Muhammad bin Salman, secondo Duvar English.
https://twitter.com/haskologlu/status/1540347596035719168
L’avvocato di Hatice Cengiz, la fidanzata di Khashoggi, ha dichiarato che avrebbe presentato ricorso contro la decisione. Jamal Khashoggi era un giornalista saudita residente negli Stati Uniti, spesso spesso critico verso il governo del Regno. Nel 2018 è entrato nel consolato saudita di Istanbul dove è stato ucciso e smembrato da una squadra di sicari sauditi. I legami tra Riyadh e Ankara sono stati tesi in seguito al suo omicidio, per il quale Erdogan ha accusato il governo stesso dell’Arabia Saudita. Ma all’inizio di quest’anno la Turchia ha bloccato tutte le critiche al Regno. Ad aprile ha sospeso il processo per omicidio contro i ventisei sauditi e ha trasferito il caso a Riyadh, decisione condannata dai gruppi per i diritti umani. La recente visita di Bin Salman sembra aver rafforzato ulteriormente i legami tra i due stati.
La polizia turca domenica è intervenuta con la forza in una marcia del Pride a Istanbul, arrestando più di duecento manifestanti e un fotografo di Afp, giornalisti di Afp e personale di una ONG. L’ufficio del governatore aveva vietato la marcia intorno a piazza Taksim, nel cuore di Istanbul, ma i manifestanti si sono radunati nelle vicinanze, sotto la massiccia presenza della polizia, prima del previsto.
Afghanistan
Sono trascorsi pochi giorni dal terribile terremoto che ha fatto tremare l’est dell’Afghanistan uccidendo un migliaio di persone e ferendone altrettante. Il terremoto più devastante degli ultimi due decenni. Le persone della zona di Paktika e Khost, lungo il confine pakistano, sono stremate, non sanno come andare avanti, molti hanno perso tutto, molti devono ancora ricevere una visita delle autorità.
I talebani, a corto di liquidità, hanno chiesto assistenza straniera e sabato hanno fatto appello a Washington affinché sblocchi miliardi di dollari nelle riserve valutarie dell’Afghanistan. Le Nazioni Unite e una serie di gruppi e paesi internazionali si sono mobilitati per inviare aiuti. La Cina ha promesso sabato quasi sette milioni e mezzo di dollari in aiuti umanitari di emergenza, unendosi a nazioni tra cui Iran, Pakistan, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti e Qatar nell’invio di un aereo carico di tende, asciugamani, letti e altri rifornimenti di cui c’è un disperato bisogno nell’area colpita dal terremoto. Sabato, il vice rappresentante speciale delle Nazioni Unite Ramiz Alakbarov ha visitato la provincia di Paktika, duramente colpita, per valutare i danni e distribuire cibo, medicine e tende. Elicotteri e camion delle Nazioni Unite carichi di pane, farina, riso e coperte sono arrivati nelle zone colpite. Ma lo sforzo di soccorso rimane irregolare e limitato a causa dei finanziamenti e dei vincoli di accesso. I talebani, che hanno preso il potere lo scorso agosto dopo un governo sostenuto per venti anni da una coalizione militare guidata dagli Stati Uniti, sembrano sopraffatti dalle complessità logistiche di questioni come la rimozione dei detriti in quella che si preannuncia come una prova importante della sua capacità di governo. Gli abitanti del villaggio hanno dissotterrato i loro cari morti a mani nude, li hanno seppelliti in fosse comuni e hanno dormito nei boschi nonostante la pioggia. Quasi ottocento famiglie vivono all’aperto, secondo l’organizzazione di coordinamento umanitario delle Nazioni Unite, OCHA.
Asadullah Haroon, uno dei due afghani rilasciati di recente dall’area di detenzione statunitense a Guantanamo Bay, è arrivato sabato a Kabul. Haroon ha detto che le forze americane lo hanno trattato male e che gli Stati Uniti non avevano prove della sua colpevolezza. Haroon è stato accolto da alti funzionari dell’Emirato Islamico, tra cui Amir Khan Muttaqi, ministro ad interim degli Affari Esteri, e Zabiullah Mujahid, portavoce dell’Emirato Islamico. «L’Emirato Islamico dice alla nazione che contatteremo tutti gli afghani detenuti all’estero. E affronteremo i loro problemi. Stiamo valutando i casi di detenuti anche in altri paesi e alcuni di loro saranno presto, inshallah, rilasciati», ha detto Mujahid ai giornalisti. Haroon venne arrestato nel 2007 dalle forze statunitensi nella provincia orientale di Nangarhar.
L’India ha riaperto la sua ambasciata a Kabul. New Delhi ha detto che una squadra tecnica è stata inviata all’ambasciata per monitorare gli aiuti destinati alle famiglie bisognose in Afghanistan.
Israele e Palestina
Un nuovo rapporto rivela che la costruzione di insediamenti illegali da parte di Israele in terra palestinese è aumentata del 62% sotto il governo guidato dall’ormai ex primo ministro Naftali Bennet, da quando è salito al potere nel giugno 2021. Il rapporto è stato compilato dalla ong Peace Now e da un gruppo di attivisti in Israele che promuove la soluzione dei “due stati” tra israeliani e palestinesi.
The Bennett-Lapid government has
issued tenders for the construction of 1,550
housing units in the settlements, compared to an
annual average of 1,343 housing units per year in
the Netanyahu governments (an increase of 15%). pic.twitter.com/3MrDXTTVPl— Peace Now (@peacenowisrael) June 24, 2022
Nel rapporto si afferma anche che la pianificazione di nuovi insediamenti è aumentata del 26% e che il governo ha approvato la costruzione di 1.550 unità abitative negli insediamenti in un anno, un aumento del 15% rispetto al precedente governo Netanyahu. Si aggiunge che il governo ha pianificato o costruito nuovi insediamenti illegali in aree sensibili nel tentativo di danneggiare qualsiasi sviluppo per i palestinesi. Questi includono un nuovo insediamento a Hebron per la prima volta in quarant’anni e l’ampliamento di un “parco nazionale” intorno alla Città Vecchia di Gerusalemme, con lo scopo di emarginare ulteriormente i palestinesi che vivono da quelle parti.
There were 86 Palestinians killed by security forces in the West Bank alone, in comparison to the average under the Netanyahu governments that was approximately 41 killed per annum (according to @btselem count). pic.twitter.com/8aW9rbRDyN
— Peace Now (@peacenowisrael) June 24, 2022
Venerdì i soldati israeliani hanno fatto irruzione durante una festa di matrimonio palestinese nella città di Hebron (Al-Khalil), in Cisgiordania. Testimoni oculari hanno riferito all’agenzia palestinese WAFA che le truppe israeliane hanno fatto irruzione durante una festa di matrimonio dei Sharabati nel quartiere di Jabal Sharif. I soldati dopo una perquisizione se ne sono andati senza arrestare nessuno.
Israeli occupation soldiers break into Palestinian wedding party forcing participating to stop their ceremony in Hebron. pic.twitter.com/T85hNMYsJY
— Palestine Electronic Forces (@PEFMISSIONS) June 25, 2022
Nigeria
Lo stato nigeriano di Zamfara inizierà a rilasciare licenze per portare armi per difendersi dalle bande armate di rapitori che causano il caos nel nord-ovest del paese: lo ha affermato domenica il commissario statale per le informazioni. Bande armate sono diffuse nel nord-ovest della Nigeria, dove derubano o rapiscono per ottenere un riscatto, e la violenza è in aumento mentre le forze di sicurezza scarsamente presenti spesso non riescono a fermare gli attacchi. Uomini armati, conosciuti localmente come banditi, operano da remote foreste nel nord-ovest e i loro attacchi mortali e i rapimenti prendono di mira abitanti del villaggio, agricoltori e viaggiatori.
Etiopia
Centinaia di persone, per lo più di etnia amhara, sono state massacrate nel villaggio di Tole e dintorni il 18 giugno, nell’ultima esplosione di violenza etnica nella seconda nazione più popolosa dell’Africa. Diversi testimoni hanno riferito ad AP che stanno ancora scoprendo corpi, con alcuni messi in fosse comuni contenenti decine di persone. L’Amhara Association of America ha dichiarato di aver confermato la morte di cinquecentotré civili. Le autorità etiopi non hanno rilasciato cifre. Un testimone, Mohammed Kemal, ha affermato di aver assistito alla sepoltura di quattrocentotrenta corpi e altri sono ancora esposti e in decomposizione. Kemal ha implorato il governo etiope di trasferire i sopravvissuti, dicendo che gli uomini armati hanno minacciato di tornare.
Sudan
L’esercito sudanese ha accusato l’esercito etiope di aver giustiziato sette soldati sudanesi e un civile che erano prigionieri, hanno affermato domenica le forze armate sudanesi. L’esercito sudanese ha anche accusato l’Etiopia di aver mostrato al pubblico i corpi delle persone giustiziate e ha promesso che ci sarebbe stata una risposta adeguata. «Questo atto infido non passerà senza una risposta», hanno detto. Non vi è stata alcuna risposta immediata da parte delle autorità etiopi a una richiesta di commento.
La tensione tra il Sudan e l’Etiopia è aumentata negli ultimi anni a causa dell’estensione del conflitto nella regione etiope del Tigray settentrionale e della costruzione, da parte dell’Etiopia, di una gigantesca diga idroelettrica sul Nilo Azzurro. Decine di migliaia di profughi sono fuggiti nell’est del Sudan e ci sono state scaramucce militari in un’area di terreni agricoli contesi lungo il confine tra Sudan ed Etiopia.
Sudafrica
I corpi di almeno ventidue persone, per lo più giovani che festeggiavano la fine degli esami invernali, sono stati scoperti in un night club in un sobborgo di East London, in Sudafrica, ha riferito la polizia locale. «Le circostanze della morte non sono note in questo momento», ha affermato il capo della polizia provinciale, il generale Thembinkosi Kinana, al canale televisivo eNCA. Potrebbe essere stato un avvelenamento, forse causato da qualche bevanda alcolica artigianale. Unathi Binqose, un funzionario del governo della sicurezza giunto sul posto all’alba, ha detto ai giornalisti che sui corpi delle vittime, alcuni trovati ancora seduti ai tavoli, non vi erano segni di lesioni tali da far pensare a una calca, e che sulla strada di fronte al locale giacevano numerose bottiglie vuote di alcol.
Spagna
Almeno trentasette migranti sono morti e altri centocinquanta feriti quando migliaia di persone hanno cercato di attraversare il confine marocchino per raggiungere Melilla, venerdì. Secondo l’UNHCR, molti provengono da Ciad, Niger, Sudan e Sud Sudan, potenziali richiedenti asilo secondo il diritto internazionale. La causa precisa dei decessi rimane poco chiara. Alcuni migranti potrebbero essere morti soffocati o schiacciati a causa di una fuga precipitosa provocata dalle cariche della polizia marocchina. Altri decessi potrebbero essersi verificati quando alcuni sono caduti dall’alto della recinzione: nel punto di confine in cui è avvenuta la strage, la recinzione di confine si eleva tra i sei e i dieci metri di altezza. Altri potrebbero essere stati uccisi direttamente dalla polizia che li ha colpiti con pietre e manganelli.
Belgio
Al G7 l’Unione Europea è pronta a discutere il price cap sui servizi relativi al petrolio, per esempio sugli aspetti finanziari e di trasporto. Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel in una conferenza stampa. L’obiettivo, ha spiegato, è «colpire la Russia e non le nostre economie», dunque bisogna capire «gli effetti collaterali delle eventuali misure ma siamo pronti a prendere le decisioni».
Ucraina – Russia
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha visitato le postazioni di comando dell’esercito russo in Ucraina. Lo ha affermato il ministero della Difesa russo, riporta Interfax. Secondo The Wall Street Journal si tratta della prima visita di Shoigu nelle zone occupate dell’Ucraina dall’inizio della guerra.
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha sollecitato la consegna di armi più pesanti in vista dell’incontro del G7. Intanto una serie di attacchi missilistici russi su Kiev e altre aree, nel fine settimana, hanno ucciso almeno una persona.
Nell’Ucraina orientale, la Russia ha preso il pieno controllo di Severodonetsk e sta prendendo di mira la vicina Lysychansk.
Domenica Zelensky ha affermato che ritardare le consegne di armi è «un invito alla Russia a colpire ancora e ancora». Parlando nel suo discorso video quotidiano, ha anche chiesto sistemi di difesa aerea e nuove sanzioni alla Russia. «I partner devono muoversi più velocemente se sono davvero partner e non osservatori», ha affermato.
Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone e Canada vieteranno nuove importazioni di oro russo nell’ambito degli sforzi per inasprire le sanzioni contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina, ha affermato domenica il governo britannico. Il divieto entrerà in vigore a breve e si applicherà all’oro appena estratto o raffinato, ha affermato la dichiarazione del governo prima di una riunione dei leader del G7 in Germania, domenica. La mossa non influirà sull’oro di origine russa precedentemente esportato.
Haiti
Papa Francesco, domenica, ha definito “martire” una suora missionaria italiana uccisa ad Haiti, dove si prendeva cura dei bambini poveri. La diocesi di Milano ha detto che suor Luisa Dell’Orto, 64 anni, è stata uccisa «durante un’aggressione armata, probabilmente a scopo di rapina», a Port-au-Prince, la capitale haitiana. Dell’Orto, gravemente ferita, è stata portata in ospedale, dove è morta poco dopo. La suora abitava ad Haiti da circa venti anni, dedicandosi soprattutto ad aiutare i bambini poveri che vivono in strada.
Messico
Otto corpi sono stati trovati sabato nella penisola messicana dello Yucatan e sembrano essere quelli di otto operai che erano stati rapiti da un resort sulla costa caraibica nella tranquilla cittadina balneare di Xcalak. I corpi sono stati trovati da un contadino in un campo presso un villaggio dello Yucatan, appena oltre il confine di Quintana Roo. I pubblici ministeri dello Yucatan hanno affermato che non sembrano essere stati uccisi dove sono stati trovati, e probabilmente sono stati semplicemente scaricati in quel posto.
Ecuador
Il presidente dell’Ecuador, che sta affrontando un voto di sfiducia e le proteste, ha dichiarato oggi che i prezzi del carburante diminuiranno. Guillermo Lasso ieri ha revocato lo stato di emergenza in relazione alle proteste degli indigeni, che negli ultimi giorni hanno provocato cinque morti e oltre duecento feriti. Il Governo è al lavoro per avviare un dialogo con i manifestanti. Lo stato di emergenza era in vigore da una settimana in sei province — Chimborazo, Tungurahua, Cotopaxi, Pichincha, Pastaza e Imbabura — particolarmente coinvolte dalle proteste contro i prezzi elevati.
Colombia
Parti delle tribune in legno sono crollate durante una corrida nella Colombia centrale domenica, facendo precipitare gli spettatori a terra e uccidendo almeno quattro persone, tra cui un minore di diciotto mesi, e ferendone centinaia: lo hanno riferito le autorità. Il disastro è avvenuto in uno stadio della città di El Espinal, nello stato di Tolima, durante un tradizionale evento chiamato “corraleja” in cui membri del pubblico entrano nell’arena per ingaggiare i tori. I video girati durante la corrida mostrano una sezione a più piani degli spalti che crollano, mentre le persone urlano. Il sindaco Juan Carlos Tamayo ha detto che ottocento spettatori erano seduti nelle sezioni crollate.
India
Esperti delle Nazioni Unite si sono uniti a gruppi globali per i diritti umani nell’esprimere preoccupazione per l’arresto della difensora dei diritti indiana Teesta Setalvad, il giorno dopo che la Corte Suprema del paese ha confermato i risultati di una squadra investigativa speciale (SIT) che ha accusato il primo ministro Narendra Modi di complicità nelle rivolte anti-musulmane del 2002. Setalvad è stata prelevata dall’ala antiterrorismo della polizia del Gujarat sabato pomeriggio dalla sua casa di Mumbai, poche ore dopo che il ministro degli Interni indiano, Amit Shah, stretto collaboratore di Modi, l’ha accusata di aver fornito informazioni infondate alla polizia.
Detention of prominent human rights activist @TeestaSetalvad by the Indian authorities is a direct reprisal against those who dare to question their human rights record. It sends a chilling message to the civil society & further shrinks the space for dissent in the country
— Amnesty India (@AIIndia) June 25, 2022
Asia meridionale e caldo
Un rapporto del gennaio 2022 collega il cambiamento climatico a un calo della produttività tra le lavoratrici a domicilio che vivono negli slum dell’Asia meridionale. Il rapporto, prodotto da HomeNet South Asia, una rete regionale di organizzazioni di lavoratori da casa, ha rilevato che le ondate di calore sono il fattore più significativo dietro la perdita del reddito segnalata dal 43% delle donne intervistate e la riduzione della produttività riferita dal 41%. Il rapporto HomeNet ha anche rilevato che il caldo ha causato un aumento giornaliero di oltre due ore di assistenza e altri lavori domestici per le donne, che ha consumato ulteriormente il loro tempo di lavoro. Nel frattempo, uno studio sulle morti durante l’ondata di caldo del 2010 ad Ahmedabad ha rilevato che sono morte significativamente più donne che uomini.
Questa serie di prove sfida i preconcetti comuni secondo cui gli uomini sono colpiti maggiormmente dalle ondate di calore perché lavorano di più all’aperto. Shalini Sinha, rappresentante dell’India per WIEGO, una rete di ricerca globale incentrata sul miglioramento delle condizioni delle donne nell’economia informale, afferma che non solo le donne lavorano all’aperto come venditori ambulanti, raccoglitrici di rifiuti o operaie di fornaci, ma che sono anche vulnerabili come i lavoratori domestici, isolate in ambienti con pentole a pressione all’interno di case di amianto, latta o cemento scarsamente ventilate che intrappolano il calore e possono essere altrettanto cattive, o peggio, delle condizioni esterne. La regione Asia-Pacifico ospita il 65% dei lavoratori da casa nel mondo. Si tratta di lavoratori che cucinano da casa, confezionano vestiti da casa o svolgono lavori saltuari simili. Secondo HomeNet South Asia, nell’Asia meridionale, il 24% di tutto il lavoro femminile è a domicilio rispetto al 6% per gli uomini.
Si stima che la sola India abbia circa quarantadue milioni di lavoratori a domicilio, la maggior parte dei quali donne, ma le cifre reali potrebbero essere più alte. Molti di loro si destreggiano tra le faccende domestiche e la cura dei bambini e dei parenti più anziani, e guadagnano reddito. Per loro le ondate di caldo hanno inferto un doppio colpo crudele, incidendo sia sulla loro salute che sulla loro produttività.
Australia
I manifestanti per il cambiamento climatico, membri del Blockade Australia, gruppo di attivisti per il clima, hanno marciato oggi a Sydney costringendo la polizia a chiudere le strade principali del centro città, mentre il traffico mattutino attraverso lo storico Sydney Harbour Bridge è stato interrotto dopo che una donna si è incatenata al suo veicolo. Undici persone sono state arrestate, inclusa la donna che, secondo la polizia, avrebbe messo un lucchetto al collo legato al volante. Lei e il veicolo sono stati rimossi.
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