28 aprile 2025 – Notiziario Mondo

Scritto da in data Aprile 28, 2025

  • Iran, esplosione devastante al porto di Bandar Abbas: Teheran accusa Israele.
  • Gaza: da quasi 60 giorni non entrano aiuti. Non ci sono più scorte.
  • Canada: uomo si lancia contro la gente ad un festival filippino, morti e feriti mentre oggi si vota.
  • Introduzione al notiziario: perché non vi accorgete di me?

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli

Israele e Palestina

■ OSTAGGI/CESSATE IL FUOCO: In una conferenza stampa con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani hanno affermato che c’è stato ” qualche progresso ” nei colloqui per il cessate il fuoco “rispetto ad altri incontri, ma si deve trovare una risposta alla domanda fondamentale: come porre fine a questa guerra “.

Al Thani non ha detto quali elementi dei colloqui fossero andati avanti, ma ha detto che Hamas e Israele erano ancora in disaccordo sull’obiettivo finale dei negoziati : il primo era disposto a restituire tutti gli ostaggi rimasti se Israele poneva fine alla guerra, mentre Israele si rifiutava di offrire una visione chiara su come porre fine alla guerra.

Al Thani ha anche accusato Israele di aver cercato di usare il suo Paese come capro espiatorio ” per sfuggire al fallimento politico “, aggiungendo che gli sforzi del Qatar sono stati accolti con diffamazione da parte di un governo che dovrebbe concentrarsi sulla protezione dei suoi cittadini, in particolare degli ostaggi.

Il ministro degli Esteri turco Fidan ha affermato che i colloqui con Hamas svoltisi all’inizio di questo mese dimostrano che il gruppo è più disposto ad accettare un accordo che vada oltre il cessate il fuoco a Gaza e riguardi anche la Cisgiordania, aggiungendo che la crisi potrebbe trasformarsi in un’opportunità per attuare la soluzione dei due stati al conflitto israelo-palestinese.

■ LIBANO: Un attacco aereo israeliano ha colpito un edificio nel sobborgo di Dahiyyeh, a sud di Beirut, un’ora dopo che il portavoce arabo delle IDF aveva esortato i residenti a evacuare immediatamente la zona.

L’attacco aereo è il primo a colpire Beirut dal 28 marzo e il secondo dall’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Libano nel novembre 2024.

Il presidente libanese Joseph Aoun ha condannato l’attacco israeliano a Beirut sud, invitando Stati Uniti e Francia a ” costringere Israele ” a rispettare l’accordo di cessate il fuoco.

■ GAZA: Il Ministero della Salute a Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che 51 palestinesi sono stati uccisi e 115 feriti nelle ultime 24 ore.

Secondo il ministero, 52.243 persone sono state uccise a Gaza e 117.639 sono rimaste ferite dall’inizio della guerra.

Da quasi 60 giorni, cibo, carburante, medicine o altri beni non entrano nella Striscia di Gaza, bloccata da Israele . Le organizzazioni umanitarie stanno esaurendo le scorte di cibo da distribuire. I mercati sono quasi vuoti. Le famiglie palestinesi sono costrette a lottare per sfamare i propri figli.

Nell’enorme accampamento di tende fuori dalla città meridionale di Khan Younis , Mariam al-Najjar e sua suocera hanno svuotato quattro lattine di piselli e carote in una pentola e le hanno fatte bollire sul fuoco a legna. Hanno aggiunto un po’ di brodo e spezie.

Questo, insieme a un piatto di riso, è stato l’unico pasto di venerdì per gli 11 membri della famiglia, tra cui sei bambini.

I circa 2,3 milioni di palestinesi di Gaza vivono ora principalmente di verdure in scatola, riso, pasta e lenticchie. Carne, latte, formaggio e frutta sono scomparsi. Pane e uova scarseggiano.

I pochi prodotti ortofrutticoli e altri prodotti disponibili al mercato sono saliti alle stelle, diventando inaccessibili per la maggior parte delle persone.

Israele ha imposto il blocco il 2 marzo, per poi interrompere un cessate il fuoco di due mesi riprendendo le operazioni militari il 18 marzo. Ha affermato che entrambe le misure mirano a fare pressione su Hamas affinché rilasci gli ostaggi.

I gruppi per i diritti umani definiscono il blocco una “tattica di fame” che mette in pericolo l’intera popolazione e un potenziale crimine di guerra.

■ ISRAELE: L’ Autorità per la popolazione del Ministero dell’Interno ha espulso venerdì una cittadina dell’UE perché lavora per l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l’UNRWA. La dipendente è sposata con un ebreo israeliano, madre di tre figli di età compresa tra 4 e 8 anni e vive in Israele da 17 anni.

Iran

Continuano le operazioni antincendio al porto di Shahid Rajaee, nella città meridionale iraniana di Bandar Abbas, dopo la massiccia esplosione che sabato ha devastato il più grande scalo commerciale del Paese.

I vigili del fuoco sono al lavoro da ore, anche con l’uso di elicotteri e aerei per sganciare acqua sulle fiamme, che solo in parte sono state domate.

Nuove esplosioni di container a mezzogiorno di domenica hanno complicato ulteriormente la situazione.

Il bilancio provvisorio delle vittime è salito a 40 morti e 1000 feriti, di cui 190 ancora ricoverati in ospedale.. Intanto, nelle aree non colpite le attività portuali sono riprese parzialmente.

Le accuse a Israele e il sospetto di sabotaggio

Per la prima volta, fonti ufficiali iraniane hanno accusato Israele di essere dietro all’esplosione.

Un parlamentare, Mohammed Seraj, ha dichiarato che l’attacco sarebbe stato realizzato piazzando esplosivi all’interno di alcuni container, forse con la complicità di elementi interni.

Tuttavia, la leadership iraniana non ha ancora formalmente confermato la pista del sabotaggio e la causa resta ufficialmente sotto indagine.

Le immagini della tragedia mostrano un’enorme nube a forma di fungo sopra il porto, danni estesi agli edifici e le onde d’urto sono state avvertite fino a cinque chilometri di distanza.

Il Ministero della Salute ha chiesto ai cittadini di restare in casa per la presenza di gas tossici e le autorità locali hanno chiuso scuole, università e uffici.

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha visitato il luogo dell’esplosione domenica, dichiarando: “Siamo venuti per verificare di persona se c’è qualcosa o una questione su cui il governo può intervenire” e ha ordinato un’indagine approfondita sulle cause.

Il ruolo strategico del porto

Il porto di Shahid Rajaee è un’infrastruttura chiave per l’economia iraniana e gestisce il 70% dei beni commerciali del Paese, oltre a essere fondamentale per l’export di petrolio e prodotti chimici.

La sua posizione strategica sullo Stretto di Hormuz, da cui passa il 20% del petrolio mondiale, rende il danno particolarmente delicato.

Scenari e ipotesi

Le cause dell’esplosione restano controverse. Se da un lato alcuni funzionari parlano apertamente di sabotaggio, il Ministero della Difesa iraniano nega la presenza di materiali militari nel porto e attribuisce l’incidente a uno stoccaggio inadeguato di sostanze chimiche.

È emerso che tra i materiali recentemente arrivati c’era anche perclorato di sodio, usato per la produzione di razzi.

Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato le sue condoglianze e la Russia ha offerto supporto per le operazioni di soccorso. L’incendio si è diffuso anche a causa dei forti venti e delle difficili condizioni di lavoro.

L’Iran, impegnato in delicati negoziati con gli Stati Uniti, non ha per ora fornito prove conclusive di un attacco esterno.

Incidenti simili sono già avvenuti in passato, complici la scarsa manutenzione, le sanzioni internazionali e la gestione inefficiente delle infrastrutture strategiche del Paese.

Yemen

La tv al Masirah dei ribelli yemeniti Houthi, legati all’Iran, ha reso noto che almeno “otto persone, tra cui donne e bambini, hanno perso la vita in un attacco statunitense condotto a Thuqbah”, nello Yemen.

Siria

Rami Makhlouf, potente uomo d’affari e cugino dell’ex dittatore siriano Bashar al-Assad, ha annunciato la formazione di 15 divisioni militari nella regione costiera della Siria, con il supporto di comitati popolari che, secondo lui, contano centinaia di migliaia di persone.

Makhlouf ha duramente criticato sia Assad che il nuovo governo siriano, accusandoli di tradimento, corruzione e incapacità di proteggere la popolazione, soprattutto la minoranza alawita.

Ha anche rivolto un appello diretto alla Russia, offrendo tutte le risorse militari ed economiche della regione sotto la loro supervisione, per garantire stabilità.

Le affermazioni di Makhlouf non sono verificabili. La sua mossa arriva dopo anni di tensioni con Assad e in un contesto di violenze settarie che continuano a colpire la Siria, specialmente le comunità alawite.

Makhlouf, già simbolo della corruzione del regime, aveva perso il favore di Assad e parte delle sue ricchezze dopo il 2020.

Francia

Domenica il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che “in Francia non ci sarà mai posto per il razzismo e l’odio”, dopo l’uccisione a coltellate di un giovane musulmano all’interno di una moschea nel sud del Paese.

Macron ha ribadito la difesa della libertà di culto, esprimendo vicinanza ai cittadini musulmani francesi.

La vittima, Aboubakar Cisse, poco più che ventenne e di origini maliane, è stata aggredita venerdì nella moschea del piccolo villaggio di La Grand-Combe, nella regione del Gard.

L’assalitore, identificato come Olivier A., cittadino francese di origine bosniaca, avrebbe colpito il giovane decine di volte, filmando l’attacco con il cellulare e urlando insulti contro l’Islam. Il video è poi stato inviato a un conoscente e brevemente diffuso online.

L’aggressore, che non è musulmano, è attualmente in fuga e considerato “potenzialmente estremamente pericoloso”. Le autorità hanno chiesto la massima vigilanza e proseguono le ricerche.

Il procuratore regionale ha confermato che l’islamofobia è tra i moventi principali presi in considerazione, ma non è esclusa la presenza di altre motivazioni.

L’aggressione è stata subito condannata dalle principali comunità religiose francesi. Il Consiglio francese del culto musulmano si è detto “inorridito” dall’attacco, mentre il Consiglio delle istituzioni ebraiche ha definito l’omicidio “un crimine spregevole che deve rivoltare il cuore di tutti”.

Circa mille persone hanno sfilato per le vie di La Grand-Combe in ricordo della vittima. A Parigi era prevista una manifestazione contro l’islamofobia.

Il caso ha riaperto il dibattito sulla sicurezza dei luoghi di culto e sulla diffusione dell’odio religioso in Francia. Gli inquirenti stanno lavorando su più piste per chiarire i motivi di questo atto di estrema violenza.

Russia e Ucraina

Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato ieri che l’amministrazione Trump deciderà questa settimana se continuare a perseguire una soluzione negoziata all’invasione russa dell’Ucraina oppure rivolgere la propria attenzione altrove.

Un barlume di speranza: sabato, Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno parlato in privato per circa 15 minuti a Roma .

Trump ha poi chiesto perché la Russia continuasse ad attaccare l’Ucraina mentre gli Stati Uniti cercavano di mediare la fine della guerra. Zelensky ha affermato che lui e Trump hanno parlato di una “pace affidabile e duratura che impedirà un’altra guerra”.

  • Mosca ha affermato di aver riconquistato l’ultimo villaggio occupato dall’Ucraina nella regione di Kursk. L’Ucraina ha negato di essere stata cacciata via.
  • Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha ordinato un monumento per i suoi soldati caduti combattendo per la Russia, hanno riferito i media statali, confermando per la prima volta il ruolo militare della nazione nella guerra contro l’Ucraina.

Canada

Sabato sera, durante il festival del Lapu Lapu Day a Vancouver, un uomo si è lanciato con un SUV contro la folla, uccidendo almeno 11 persone e ferendone molte altre.

L’attacco è avvenuto intorno alle 20:14 in una stretta strada di South Vancouver, fiancheggiata da food truck e affollata di famiglie e bambini.

La polizia ha arrestato sul posto un uomo di 30 anni, già noto alle forze dell’ordine.

Secondo il capo ad interim della polizia, Steve Rai, il responsabile è stato inizialmente bloccato da alcuni passanti prima dell’arrivo degli agenti.

Un video circolato sui social mostra il sospetto seduto a terra, mentre intorno a lui si accalcano persone urlanti.

Le autorità hanno escluso, al momento, la pista terroristica e hanno confermato che l’indagine è nelle mani della sezione crimini gravi. Le motivazioni del gesto restano ancora oscure.

Il sindaco di Vancouver, Kenneth Sim, ha espresso su social media il suo shock e il cordoglio della città: “I nostri pensieri vanno alle vittime e alla comunità filippina in questo momento difficile.”

A Vancouver risiede una numerosa comunità filippina, oltre 38mila persone secondo il censimento 2021, circa il 6% della popolazione cittadina.

Le indagini proseguono per chiarire le cause e le responsabilità di questa tragedia.

E ancora Canada perché oggi i canadesi tengono le elezioni parlamentari per determinare chi guiderà il loro governo: il Partito liberale guidato dal primo ministro Mark Carney, ex banchiere, o i conservatori, guidati da Pierre Poilievre, politico di carriera all’estrema destra del partito.

I canadesi pensano all’economia e a Trump. I due aspetti sono, in larga misura, interconnessi: l’economia canadese è in una situazione relativamente debole, colpita dai dazi.

Alcuni elettori vogliono punire il Partito Liberale, al potere da un decennio, e ritenerlo responsabile per aver lasciato il Paese in una situazione di debolezza.

È probabile che questi elettori esprimano il loro voto per il Partito Conservatore. I Conservatori promettono cambiamenti, un governo più piccolo, tagli alle tasse e deregolamentazione.

Ma altri elettori – e i sondaggi suggeriscono che potrebbero essere la maggioranza – sono prevalentemente preoccupati di come il Canada si comporterà nei confronti degli Stati Uniti.

Questo riguarda i dazi, ma si estende oltre la sfera puramente economica, raggiungendo anche la sfera politica e persino esistenziale, dato che Trump ha minacciato di annettere il Canada.

Gli elettori motivati ​​da questa mentalità sono più propensi a scegliere il Partito Liberale.

Stati Uniti

Pakistan e Afghanistan

Le forze di sicurezza pakistane hanno ucciso 54 militanti che tentavano di entrare nel paese dall’Afghanistan, nel distretto del Waziristan settentrionale. Si tratta di uno degli scontri più sanguinosi degli ultimi anni.

I militanti, identificati come talebani pakistani (TTP), sarebbero stati inviati da leader all’estero per compiere attacchi in Pakistan.

L’esercito suggerisce un possibile coinvolgimento straniero, citando le tensioni con l’India, che recentemente ha accusato Islamabad di un attacco a turisti nel Kashmir indiano.

Il governo pakistano ha elogiato le forze di sicurezza per aver sventato il tentativo di infiltrazione, mentre il paese resta teatro di crescente violenza tra esercito, talebani pakistani e separatisti del Belucistan.

Pakistan e Cina

Dopo l’attacco di Pahalgam settimana scorsa che ha riacceso le tensioni in Kashmir, la Cina ha fornito al Pakistan 100 missili a lungo raggio, secondo quanto riportato dai media indiani.

La consegna, avvenuta in un momento delicato per la regione, è vista come una mossa strategica di Pechino per rafforzare la difesa pakistana e aumentare la pressione nell’instabile Asia meridionale. I dettagli tecnici dei missili non sono stati resi noti, ma l’operazione viene considerata significativa per gli equilibri militari regionali.

Nepal

Le proteste degli insegnanti in Nepal sono sfociate in scontri con la polizia al 26° giorno di mobilitazione. Decine di persone sono rimaste ferite negli scontri, mentre i docenti continuano a manifestare per migliori condizioni di lavoro e salari più alti.

La situazione resta tesa in tutto il Paese.

Corea del Sud

Lee Jae-myung , un liberale che desidera una maggiore parità economica in Corea del Sud e legami più cordiali con la Corea del Nord , è diventato domenica il candidato presidenziale del principale partito di opposizione, consolidando la sua posizione di favorito per succedere al presidente conservatore Yoon Suk Yeol , recentemente estromesso .

L’ex leader del Partito Democratico aveva guidato l’impeachment di Yoon da parte del parlamento controllato dall’opposizione a dicembre, in seguito all’imposizione della legge marziale. La Corte Costituzionale del Paese ha formalmente destituito Yoon all’inizio di questo mese, inducendo l’organizzazione di elezioni presidenziali anticipate il 3 giugno per eleggere un nuovo presidente.

In un annuncio trasmesso in televisione a livello nazionale, il Partito Democratico ha comunicato che Lee ha vinto la nomination presidenziale con quasi il 90% dei voti espressi durante le primarie conclusesi domenica, sconfiggendo due concorrenti.

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