29 luglio 2024 – Notiziario Mondo

Scritto da in data Luglio 29, 2024

  • Venezuela: la commissione elettorale dichiara Maduro vincitore con il 51,2 per cento, molte le irregolarità.
  • Mentre il governo israeliano autorizza a rispondere all’attacco di Hezbollah, il mondo chiede moderazione.
  • Turchia: il presidente Erdogan minaccia di entrare in Israele per aiutare i palestinesi.
  • Sud Africa: l’ANC espelle l’ex presidente Zuma.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli in collegamento da Cucuta, in Colombia

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Venezuela

Con l’80% delle schede scrutinate «Il presidente uscente, Nicolas Maduro, ha ottenuto 5.150.092 voti, ovvero il 51,2%, mentre il suo diretto avversario, Edmundo Gonzalez Urrutia 4.445.978, ovvero il 44,02%.

Lo ha annunciato il Consiglio elettorale nazionale, sei ore dopo la chiusura dei seggi.
L’affluenza alle urne è stata del 59%. Il CNE ha anche denunciato “un’aggressione al sistema che ha causato ritardi”.

“Non ci sono riusciti con le sanzioni, con l’aggressione, con la minaccia. Non ce l’hanno fatta ora e non ce la faranno mai con la dignità del popolo del Venezuela. Il fascismo in Venezuela, la terra di Bolivar e Chavez, non passerà”. Queste le prime parole del presidente Nicolas Maduro, che sta festeggiando con migliaia di supporter che si sono concentrati davanti al Palazzo Miraflores.

“Chavez vive. Chavez questo trionfo è tuo”, ha poi aggiunto ricordando che ieri, nel giorno delle elezioni, era il suo settantesimo compleanno.

L’ex deputata della Plataforma unitaria democrática, Delsa Solórzano, ha denunciato al Consiglio elettorale irregolarità nello scrutinio.

“Lo denuncio con le prove in mano – ha affermato -. Stanno ritardando la trasmissione dei dati al centro di computazione e la pubblicazione dei verbali. C’è un numero significativo di seggi elettorali da cui vengono allontanati i nostri testimoni e altri in cui si rifiutano di trasmettere i risultati della scheda di conteggio”.

“Ma con i risultati che abbiamo – ha aggiunto – possiamo dire di sapere cosa sta accadendo nel Paese”.

Perplessità anche all’estero. Il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha espresso »seri dubbi« che i risultati delle elezioni presidenziali in Venezuela rappresentino la volontà del popolo.

“Abbiamo subito un attacco massivo hacker al centro del Consiglio elettorale. Sappiamo chi lo ha fatto. Lo hanno fatto perché volevano impedire che il popolo del Venezuela avesse il suo risultato ufficiale.

Per poter gridare quello che avevano preparato, ‘gridare alla frode’. Gente brutta, brutti, la gente bella è qui con me«, ha dal canto suo replicato Maduro, nel suo primo intervento dopo la vittoria.

I venezuelani si sono recati domenica alle urne per votare alle elezioni presidenziali in cui il presidente in carica Nicolas Maduro punta ad assicurarsi un terzo mandato contro il rivale Edmundo Gonzalez Urrutia.

Circa 21 milioni di venezuelani sono registrati per votare. Sono state dispiegate decine di migliaia di forze di sicurezza, con controlli di frontiera intensificati e proteste e raduni pubblici vietati.

Il voto contrappone Maduro, 61 anni, all’ex diplomatico Gonzalez Urrutia, 74 anni, considerato la più grande minaccia al “chavismo”. Il movimento populista è stato fondato da Hugo Chavez, predecessore e mentore del presidente in carica.

Sondaggi indipendenti suggeriscono che Maduro è indietro rispetto a Urrutia in termini di sostegno degli elettori, ma il presidente in carica confida nella lealtà delle istituzioni statali per ottenere una vittoria.

Maduro, accusato di aver incarcerato e molestato i suoi detrattori in un contesto di crescente autoritarismo, ha esortato i venezuelani a “votare, votare, votare e la pace trionferà”, in un messaggio sui social media pubblicato durante la notte.

Ha giurato di assicurare che i risultati del voto sarebbero stati rispettati dopo aver espresso il suo voto domenica. Giorni prima del voto, Maduro aveva detto che l’esito del voto avrebbe determinato se il periodo successivo sarebbe stato di “pace o guerra”.

“Gli Stati Uniti sono al fianco del popolo venezuelano, che ha espresso la sua voce nelle storiche elezioni presidenziali di oggi.

La volontà del popolo venezuelano deve essere rispettata”.

Lo scrive la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, sul suo profilo X.

Venezuela: Il grande giorno

Israele e Palestina

■ ISRAELE-LIBANO: Migliaia di persone hanno preso parte ai funerali dei 12 bambini e adolescenti uccisi sabato sera quando un razzo di Hezbollah ha colpito un campo da calcio nella città drusa di Majdal Shams nel nord di Israele.

Il leader spirituale druso Sheikh Mowafaq Tarif ha definito l’incidente il peggior disastro nella storia drusa. “È un sabato che rimarrà impresso nella memoria come un punto basso dell’umanità, l’uccisione di bambini.

Le scene di orrore non saranno mai cancellate “, ha affermato.

Sono in corso le ricerche dell’undicenne Jivara Ibrahim , che si trovava al campo da calcio di Majdal Shams quando è stato colpito dal razzo.

Il portavoce dell’IDF, il maggiore generale Daniel Hagari, ha affermato che il razzo è stato fabbricato in Iran ed è posseduto solo da Hezbollah .

I funzionari dell’intelligence statunitense non hanno dubbi sul fatto che Hezbollah abbia lanciato il razzo contro Majdal Shams, ma non è ancora chiaro se il gruppo avesse intenzione di colpire l’obiettivo o se abbia sbagliato, ha detto all’AP una fonte non autorizzata a commentare pubblicamente.

Prima di lasciare gli Stati Uniti, il primo ministro Netanyahu ha affermato che Hezbollah “pagherà un prezzo elevato per questo attacco, un prezzo che non ha ancora affrontato”.

Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha detto che un attacco israeliano significativo porterà a una ” guerra regionale ” e che gli Stati Uniti hanno chiesto al governo libanese di frenare Hezbollah.

A sua volta il Libano ha chiesto agli Stati Uniti di sollecitare la moderazione da parte di Israele.

In un’intervista con Al Hadath news, Bou Habib ha detto che Hezbollah è pronto a ritirarsi dietro il fiume Litani “a condizione che Israele interrompa le sue violazioni”.

Sabato, il premier ad interim del Libano Najib Mikati ha rilasciato una dichiarazione ” in cui condanna gli atti di violenza e gli attacchi contro i civili ” e chiede una “cessazione immediata delle ostilità su tutti i fronti”.

Hezbollah è in stato di massima allerta , hanno detto alla Reuters due fonti della sicurezza, e ha preventivamente sgomberato alcuni siti chiave sia nel sud del Libano che nella valle orientale della Bekaa nel caso di un possibile attacco da parte di Israele.

L’inviato speciale dell’amministrazione Biden in Libano, Amos Hochstein, ha affermato che “Israele avvierà un’operazione su vasta scala” in Libano , secondo il leader druso in Libano Walid Jumblatt, che ha affermato di “aver ricordato a Hochstein che è un mediatore e non un portatore di minacce per Israele”.

La compagnia aerea libanese Middle East Airlines ha posticipato alcuni voli per il Paese da domenica sera a lunedì mattina, senza specificare il motivo del ritardo.

Il ministero degli Esteri egiziano ha sottolineato l’importanza di sostenere il Libano e di ” risparmiargli il flagello della guerra “.

Il capo della politica estera dell’UE Josep Borell e il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo in Medio Oriente Tor Wennesland hanno entrambi condannato l’attacco e invitato alla moderazione .

Il leader della maggioranza del Senato degli Stati Uniti, Chuck Schumer, ha dichiarato alla CBS News che Israele ha il diritto di difendersi da Hezbollah.

■ CESSATE IL FUOCO/OSTAGGI: Il potenziale accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas dovrebbe includere prigionieri non israeliani, per lo più lavoratori agricoli provenienti da Thailandia, Nepal e Tanzania , alcuni dei quali sono stati uccisi, hanno detto ad Haaretz due diplomatici occidentali coinvolti nei negoziati .

Il capo del Mossad israeliano David Barnea è tornato in Israele dopo un incontro a Roma con i mediatori per un accordo di cessate il fuoco con Hamas, ha affermato l’ufficio del Primo Ministro, aggiungendo che i negoziati sui principali punti critici nei colloqui dovrebbero continuare nei prossimi giorni.

■ GAZA: I carri armati israeliani si sono spinti più in profondità nelle tre città di Al-Karara, Al-Zanna e Bani Suhaila, a est di Khan Yunis, nella striscia di Gaza meridionale, e i medici hanno dichiarato che almeno nove palestinesi sono stati uccisi domenica mattina dagli attacchi militari israeliani in quelle aree.

L’IDF hanno ordinato agli abitanti dei campi profughi di Nuseirat e Bureij, nella parte centrale di Gaza, di evacuare verso ovest.

Secondo il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, dall’inizio della guerra sono stati uccisi almeno 39.324 palestinesi e 90.830 sono rimasti feriti.

■ ISRAELE: Il primo ministro Netanyahu ha deciso di rinviare il trasferimento dei bambini malati e feriti di Gaza per ricevere cure mediche negli Emirati Arabi Uniti, ha riferito ad Haaretz una fonte a conoscenza della questione, aggiungendo che la decisione è stata presa a causa dell’attacco missilistico di Hezbollah a Majdal Shams.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha evocato la possibilità che la Turchia possa entrare in Israele come è entrata nel Nagorno-Karabakh e in Libia.

Secondo il canale televisivo Halk, in questo modo il leader turco ha ribadito la sua disponibilità a sostenere la Palestina con qualsiasi mezzo.

“Erdogan segue le orme di Saddam Hussein e minaccia di attaccare Israele. Lasciategli solo ricordare cosa è successo lì e come è finita”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, in risposta alle parole del presidente turco. Insieme al messaggio, Katz ha pubblicato una foto di Erdogan e un’altra del defunto leader iracheno.

Etiopia

Almeno 19 persone sono morte in Etiopia, quando nella regione settentrionale di Amhara un barcone si è rovesciato in un fiume.

“Altre sette persone, fra cui un bambino, sono state salvate in circostanze difficili”, fa sapere l’emittente Amhara Media Corporation (Amc), citando amministratori locali.

Repubblica Democratica del Congo

Almeno sette persone hanno perso la vita e molte altre sono rimaste gravemente ferite nella Repubblica democratica del Congo per la ressa in uno stadio di Kinshasa, dove ieri sera si stava svolgendo un concerto di musica gospel.

Lo Stadio dei Martirti, a nord di Kinshasa, atto a contenere 80.000 spettatori, ne conteneva 30.000 in occasione del concerto dell’artista Mike Kalambayi, spiegano gli organizzatori.

Sud Africa

L’ex presidente sudafricano Jacob Zuma è stato espulso dal partito African National Congress (ANC), di cui era stato membro per molti decenni, ha riferito domenica l’emittente pubblica SABC.

Zuma, 82 anni, membro del partito ANC da 60 anni, è stato dichiarato colpevole di aver fondato e fatto campagna per il partito uMkhonto weSizwe (MK), che ha ottenuto 58 seggi alle elezioni parlamentari di maggio, ha affermato il quotidiano.

L’emittente ha dichiarato di essere in possesso di documenti che confermano l’espulsione di Zuma. Tuttavia, l’ANC non ha ancora rilasciato una dichiarazione in merito all’espulsione.

Albania

Ameno di un anno dalle elezioni politiche, il premier socialista albanese Edi Rama ha annunciato nuovi cambi del suo esecutivo.

A sorpresa il primo ministro ha sostituito Ervin Mete, nominato a capo delle Finanze lo scorso settembre, con l’attuale direttore dell’Agenzia delle Risorse naturali, Petrit Malaj.

 Un altro esponente non appartenente al mondo politico, Pirro Vengu, è stato nominato ministro della Difesa al posto di Niko Peleshi, passato alla guida del gruppo parlamentare socialista.

Ad appena un anno dalla nomina alla guida del ministero dell’Interno, Taulant Balla ha dovuto cedere il posto al direttore dell’Ispettorato nazionale per la Tutela del territorio, Edvin Hoxha.

Il premier ha annunciato il rimpasto, non fornendo alcuna spiegazione in merito, al termine di un lungo discorso al Congresso dei socialisti.

Bangladesh

La polizia del Bangladesh ha operato con moderazione ma è stata “costretta ad aprire il fuoco” sui manifestanti, che protestavano contro una legge sul lavoro, per proteggere gli edifici governativi durante i disordini nazionali della scorsa settimana: lo ha detto ai giornalisti il ministro dell’Interno, Asaduzzaman Khan.

Giappone

Nella riunione fra i ministri degli Esteri e Difesa di Stati Uniti e Giappone di Tokyo, è stato confermato che la terra del Sol Levante ospiterà il comando di una forza congiunta americano-giapponese, sotto la guida di un generale e con all’attivo 54.000 militari.

Lo scopo è di creare una struttura militare di rapido intervento in caso di crisi su Taiwan e Corea del Sud.

Finora le forze Usa stazionate in Giappone rispondono al Comando Indo-pacifico americano con base alle Hawaii: 6.500 chilometri di distanza da Tokyo e indietro di 19 fusi orari.

Foto di copertina: Andy Marin @andymarinx

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