4 aprile 2022 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Aprile 4, 2022
Ascolta il notiziario
- Ucraina: forti esplosioni a Odessa. Immagini satellitari mostrano una lunga trincea nel sito di fosse comuni a Bucha.
- Afghanistan: i talebani vietano la coltivazione del papavero.
- Pakistan: il premier Khan scioglie il parlamento.
- La leader di Hong Kong Carrie Lam non cercherà un secondo mandato.
- Si dimette il governo dello Sri Lanka.
- Libia: dopo dieci mesi in ostaggio, liberato funzionario della Mezza Luna Rossa.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.
Ucraina – Russia
La città di Chernihiv, nel nord dell’Ucraina, è stata distrutta al 70% dagli attacchi russi. Lo ha indicato il suo sindaco, Vladyslav Atroshenko, stando alla Dpa. La città, che contava più di 285.000 abitanti prima della guerra, ha sul suo territorio numerose chiese e monasteri medievali. Le autorità ucraine avevano presentato una richiesta per il riconoscimento del suo centro cittadino come Patrimonio dell’Umanità.
Forti esplosioni sono state segnalate poco dopo le 6 locali (le 5 in Italia) a Odessa. Lo riferiscono sui social media gli abitanti della città ucraina. Le deflagrazioni sono avvenute nei pressi del centro, in direzione nord. Probabilmente si tratta di missili lanciati sulla città.
Dalle ore 4 del 24 febbraio 2022, quando cioè è iniziato l’attacco armato della Federazione Russa contro l’Ucraina, alla mezzanotte del 2 aprile 2022 (ora locale), l’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha registrato 1.417 morti e 2.038 feriti. Tra i morti si contano 293 uomini, 201 donne, 22 ragazze e 40 ragazzi, oltre a 59 bambini e 802 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto. Tra i feriti si contano anche 92 bambini.
Le forze russe hanno lasciato l’oblast di Sumy, nell’Ucraina nord-orientale.
Un documentarista lituano è stato ucciso mentre cercava di lasciare Mariupol, ha twittato sabato l’agenzia di informazione del ministero della Difesa ucraino. Mantas Kvedaravicius ha diretto “Mariupolis”, un documentario sulla vita a Mariupol mentre la città portuale meridionale ha combattuto contro i miliziani sostenuti dalla Russia nel 2014. Aveva 45 anni. Kvedaravicius ha anche diretto “Barzakh”, documentario sulla guerra russa in Cecenia, che ha vinto l’Amnesty International Film Prize al Festival Internazionale del Cinema di Berlino nel 2011.
Il fotografo e documentarista ucraino Maks Levin è stato trovato morto vicino alla capitale Kiev dopo essere scomparso più di due settimane fa, ha detto sabato l’assistente presidenziale Andriy Yermak. L’Institute of Mass Information, organizzazione non governativa, ha citato i risultati preliminari dell’ufficio del pubblico ministero affermando che il giornalista è stato ucciso da “due colpi” dell’esercito russo.
Cinquantasette corpi sono stati trovati in una fossa comune a Bucha. Lo denuncia il capo dei soccorritori Serhii Kaplytchny. Una dozzina di corpi erano visibili, alcuni solo parzialmente sepolti. La Bbc ha postato immagini satellitari di Bucha, in Ucraina, che mostrano una trincea di 15 metri nel sito in cui è stata identificata la fossa comune. Mosca ha respinto le accuse di aver ucciso civili a Bucha, la cittadina del nord-ovest della capitale ucraina. Lo ha detto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta la Tass, bollando le foto e i video sui morti di Bucha come “fake” prodotte da Kiev e dai media occidentali. Mosca ha aggiunto che la cittadina è stata bombardata dagli ucraini quando era ancora controllata dai russi. I residenti di Bucha, vicino alla capitale Kiev, hanno invece fornito resoconti strazianti di come le truppe russe hanno sparato e ucciso civili senza alcuna ragione apparente. Corpi di civili giacevano sparsi per la città settentrionale, controllata dai soldati russi per circa un mese. In un complesso logistico che secondo i residenti è stato utilizzato come base dalle forze russe, i corpi di otto uomini possono essere visti gettati a terra, alcuni con le mani legate dietro la schiena.
«Sconvolta dalle notizie di indicibili orrori nelle aree da cui si sono ritirati i russi. Un’inchiesta indipendente è necessaria e urgente. Gli esecutori di crimini di guerra ne saranno ritenuti responsabili». Così in un tweet la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha reagito alle informazioni giunte dalle aree intorno a Kiev, dopo che le forze ucraine ne hanno ripreso il controllo.
Il parlamento ucraino ha approvato una nuova legge per premiare le persone che consegnano equipaggiamento militare russo. Chiunque consegni una nave da guerra russa o un aereo da combattimento può ricevere fino a 1 milione di dollari. Il primo vicepresidente ha affermato che la legge è rivolta alle truppe russe demoralizzate di Putin. In una dichiarazione scritta sul sito web della Rada, il disegno di legge 7229 propone che chiunque consegni attrezzature russe in Ucraina riceva generosi compensi.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha fatto un’apparizione a sorpresa ai Grammy Awards di domenica, cercando di raccogliere sostegno per il suo paese nella guerra contro la Russia. Zelensky ha implorato le persone di parlare della guerra sui social media e sulla TV.
«La Lituania è il primo Paese Ue a rifiutare l’importazione di gas dalla Russia». Lo scrive su Twitter la premier del paese baltico Ingrida Simonyte.
La Russia ha dichiarato “agenti stranieri” una giornalista di spicco, un video blogger e altri sei personaggi dei media, nell’ultima di una serie di mosse che secondo i critici sono volte a soffocare il dissenso. L’elenco ampliato, pubblicato dal ministero della Giustizia nella serata di venerdì, include Elizaveta Osetinskaya, ex redattrice capo di diversi giornali economici russi che hanno pubblicato rivelazioni sugli interessi commerciali di persone vicine al presidente Vladimir Putin. Il termine “agente estero” ha connotazioni negative dell’era sovietica e sottopone quelli elencati a severi requisiti di rendicontazione finanziaria. Li obbliga inoltre a premettere tutto ciò che pubblicano con un disclaimer in cui si afferma che sono agenti stranieri.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov terrà un incontro con una delegazione del gruppo di contatto della Lega araba, sull’Ucraina. La delegazione sarà composta dal segretario generale della lega e dai ministri degli Esteri di Algeria, Egitto, Giordania, Iraq e Sudan. La lega mantiene relazioni amichevoli sia con Mosca che con Kiev.
Afghanistan
I talebani hanno annunciato domenica il divieto di coltivazione di stupefacenti, nel più grande produttore mondiale di oppio. «Tutti gli afghani sono informati che d’ora in poi la coltivazione del papavero è severamente vietata in tutto il paese», secondo un ordine del leader supremo dei talebani, Haibatullah Akhundzada. L’ordine afferma che anche la produzione, l’uso o il trasporto di altri narcotici sono stati vietati. Il controllo della droga è una delle principali richieste della comunità internazionale al gruppo islamista, che ha preso il controllo del paese ad agosto e sta cercando un riconoscimento internazionale formale per revocare le sanzioni che stanno gravemente ostacolando le banche, le imprese e lo sviluppo. I talebani vietarono la coltivazione del papavero verso la fine del loro ultimo governo, nel 2000, mentre cercavano la legittimità internazionale, ma dovettero affrontare una reazione popolare e in seguito cambiarono la loro posizione. La produzione di oppio dell’Afghanistan − che le Nazioni Unite stimano valesse 1,4 miliardi di dollari al suo apice, nel 2017 − è aumentata negli ultimi mesi, hanno detto a Reuters agricoltori e membri dei talebani. La terribile situazione economica del paese ha spinto i residenti delle province sudorientali alla coltivazione illecita, che può portare loro guadagni più rapidi ed elevati rispetto a colture legali come il grano.
Un morto e dieci persone sono rimaste ferite in un’esplosione a Sarai Shahzada, affollato mercato di cambiavalute di Kabul, domenica mattina: lo ha detto il ministero dell’Interno. L’esplosione è stata causata da una bomba a mano lanciata nel mercato da una persona che aveva pianificato una rapina, ha riferito il ministero, aggiungendo che è stata avviata un’indagine sull’incidente.
Pakistan
Il presidente del Pakistan ha annunciato lo scioglimento dell’Assemblea nazionale pachistana, su richiesta del premier Imran Khan che poco prima aveva rischiato una mozione di sfiducia, respinta senza essere messa ai voti. Lo scioglimento comporta elezioni legislative anticipate. Subito dopo, il governo ha annunciato che Imran Khan non è più il premier del paese. Una lettera ufficiale recita, sulla base dell’articolo 58, paragrafo 1, letto con l’articolo 48, paragrafo 1, che il premier cessa il suo incarico di capo dello Stato dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale. Sulla base della costituzione del Pakistan, Imran Khan ricoprirà temporaneamente la sua carica per 15 giorni dopo l’elezione di un nuovo Primo Ministro e del Gabinetto.
Yemen
Sabato sera è cominciato il “cessate il fuoco” del Ramadan in Yemen, con segnali di relativo successo. A distanza di anni dall’ultima tregua molti yemeniti nutrono grandi speranze di ottenere una pausa dal conflitto, ma la brutta storia della guerra fa sì che molti temano che non durerà. Gli sforzi per mediare un “cessate il fuoco” di un mese sono durati fino all’ultimo momento e si sono conclusi con un accordo per due mesi. Le parti interessate stanno rilasciando una serie di dichiarazioni, per lo più ottimistiche, sui progressi che saranno possibili nel prossimo futuro. La grande speranza è che il rafforzamento della fiducia possa portare a un nuovo processo di pace, qualcosa di cui lo Yemen ha un disperato bisogno. La coalizione guidata dai sauditi ha invaso lo Yemen più di sette anni fa con l’obiettivo di reinstallare il presidente Hadi, sebbene il mandato di Hadi fosse terminato. Funzionari sauditi sostengono ancora che Hadi sia il legittimo presidente, in quanto è stato eletto una decina di anni fa e da allora nessun altro lo è stato.
Iran
Scuole e università in tutto l’Iran hanno riaperto completamente, per la prima volta dall’inizio della pandemia di coronavirus più di due anni fa. Da domenica scorsa, che coincideva con l’inizio del mese sacro del Ramadan in Iran, studenti e insegnanti sono stati obbligati a frequentare le lezioni di persona in tutto il paese.
Giordania
Il principe Hamza di Giordania ha rinunciato al proprio titolo di principe. Lo ha annunciato lui stesso su Twitter, secondo l’agenzia di stampa giordana Alurdunyya e il sito web The National. Hamza, che è il fratellastro di re Abdallah, era stato accusato l’anno scorso di aver «attentato alla sicurezza e alla stabilità della Giordania». Dopo un lungo periodo di arresti domiciliari, il mese scorso aveva ammesso di aver compiuto un errore e aveva presentato le proprie scuse a re Abdallah. Dalla Casa Reale non è giunto per ora alcun commento.
Migliaia di manifestanti hanno marciato ad Amman venerdì, cantando slogan a sostegno della resistenza palestinese e rifiutando la normalizzazione araba con Israele, ha riferito l’agenzia Anadolu. I giordani si sono radunati davanti alla Grande Moschea Husseini nel centro di Amman dopo la preghiera del venerdì, mentre il segretario generale del Fronte di azione islamica, Murad Adayleh, e l’ex parlamentare islamico, Ali Abul Sukkar, hanno guidato la marcia.
#News: #Jordan(ians) gathered in front of the Grand Husseini Mosque in central Amman following Friday prayer, while Secretary-General of the Islamic Action Front Murad Adayleh and former Islamic MP Ali Abul Sukkar headed the march. #Palestinehttps://t.co/c2rGTJFKG2
— That's Enough (Anti-war Coalition) (@Thatsenough0) April 3, 2022
Israele e Palestina
Decine di persone sono rimaste ferite domenica quando palestinesi si sono scontrati con la polizia israeliana fuori dalla Città Vecchia di Gerusalemme. Un fotografo di Afp ha riferito che oggetti sono stati lanciati contro gli agenti, che hanno risposto con gas lacrimogeni e granate stordenti davanti alla Porta di Damasco, mentre i palestinesi si riunivano dopo le preghiere della seconda notte del Ramadan.
Libia
Un funzionario della Mezzaluna Rossa libica, rapito 10 mesi fa, è stato rilasciato sabato. Mansour Ati al-Maghrabi era stato rapito da aggressori non identificati nel giugno 2021 nella città orientale di Ajdabiya, dove era a capo di un ramo della Mezzaluna Rossa. È stato «rilasciato grazie alla mediazione della sua tribù», ha detto ad Afp una fonte della procura militare in condizione di anonimato. Una foto di Maghrabi è stata pubblicata online mostrandolo in piedi accanto al capo della tribù Maghariba, lo sceicco Salah Lataouech. La Libia sta cercando di districarsi da un decennio di caos e conflitti seguito al rovesciamento del dittatore Muammar Gheddafi nella rivolta del 2011 sostenuta dalla NATO. Nel dicembre dello scorso anno il paese nordafricano ricco di petrolio avrebbe dovuto tenere le elezioni nell’ambito di un processo di pace guidato dalle Nazioni Unite. Ma le urne sono state rinviate a tempo indeterminato in mezzo a controversie politiche sulla loro base giuridica e sull’ammissibilità di candidati controversi. Da marzo il paese si trova con due primi ministri rivali.
Algeria
Un algerino imprigionato per quasi 20 anni nel centro di detenzione di Guantanamo Bay è stato rilasciato e rimandato in patria. Il Dipartimento della Difesa americano ha annunciato che Sufiyan Barhoumi è stato rimpatriato con l’assicurazione del governo algerino di essere trattato umanamente e che sarebbero state imposte misure di sicurezza per ridurre il rischio che potesse rappresentare una minaccia in futuro. Barhoumi venne catturato in Pakistan e portato alla base statunitense di Guantanamo Bay, Cuba, nel 2002. Gli Stati Uniti alla fine hanno stabilito che sia coinvolto in vari gruppi estremisti ma di non essere un membro di al-Qaida o dei talebani, secondo un rapporto di un comitato di revisione presso la prigione che lo ha approvato per il rilascio nel 2016.
Serbia
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha rivendicato una larga vittoria al primo turno nelle presidenziali di ieri, unitamente al grande successo del suo Partito del progresso serbo (Sns, conservatore) nelle parlamentari anticipate tenutesi in contemporanea alle presidenziali e alle amministrative a Belgrado e in altri 13 Comuni.
Ungheria
«Abbiamo vinto alla grande. Un segnale che si vede anche a Bruxelles», ha detto il premier Viktor Orban, alleato di Putin a Budapest, annunciando la vittoria alle elezioni ungheresi. Il leader dell’opposizione ungherese, Peter Marki-Zay, ha riconosciuto la sconfitta. «In questo sistema ingiusto e disonesto non potevamo fare di più», ha commentato.
Stati Uniti
Sparatoria nel centro di Sacramento, capitale della California. Secondo il bilancio ufficiale della polizia locale sono state colpite 15 persone, di cui almeno 6 morte. La capa della polizia locale, Kathy Lester, ha lanciato un appello a chiunque abbia filmato la scena perché contatti le autorità.
Costa Rica
Il candidato di destra ed ex ministro delle finanze Rodrigo Chaves ha vinto domenica le elezioni presidenziali nel ballottaggio in Costa Rica, secondo un conteggio preliminare dei voti. L’economista anti-establishment ha raccolto circa il 52,9% dei voti, secondo i risultati parziali pubblicati dal tribunale elettorale del paese. Il suo avversario centrista, l’ex presidente José Maria Figueres, è stato visto assicurarsi il 47,1% dei voti. Poco dopo l’annuncio dei risultati iniziali, Figueres ha ammesso la sconfitta. Il voto presidenziale del Costa Rica arriva nel mezzo di una crescente crisi economica e i cittadini sono frustrati dai recenti scandali di corruzione pubblica, da un’altra ondata di infezioni da Covid-19 e dalle cattive condizioni economiche.
Ecuador
Una violenta rivolta è avvenuta durante la notte di due giorni fa nel carcere di Turi, nella provincia ecuadoriana di Cuenca, con un bilancio provvisorio di almeno 20 morti e una decina di feriti. Gli atti violenti nelle carceri dell’Ecuador hanno provocato nel 2021 la morte di 331 detenuti, di cui oltre 100 nella prigione El Litoral di Guayaquil.
Perù
Il Perù aumenta il salario minimo, mentre aumenta il carovita e le proteste. Il tasso di inflazione è così alto come non accadeva dal 1998.
Brasile
Almeno 14 persone sono morte a causa delle forti piogge e degli smottamenti del terreno che da venerdì scorso hanno colpito il Brasile, in particolare lo stato di Rio de Janeiro.
Sri Lanka
Il premier dello Sri Lanka, Mahinda Rajapaksa, sta per annunciare le dimissioni: lo scrive il quotidiano Daily Mirror. Il premier ha incontrato il presidente Gotabatya ed entrambi hanno concordato per la formazione di un nuovo governo ad interim con tutti gli 11 partiti del paese e un nuovo capo del governo. Tutto questo nel pieno di una crisi economica debilitante e una crisi politica che attanaglia lo Sri Lanka. Ieri sera tutti i 26 ministri del gabinetto hanno presentato le lettere di dimissioni. Si prevede che, sempre oggi, un nuovo gabinetto presterà giuramento come parte del tentativo del governo di affrontare la rabbia dell’opinione pubblica contro le difficoltà economiche in corso, causate dalla peggiore crisi economica della nazione insulare.
Hong Kong
La leader di Hong Kong, Carrie Lam Cheng Yuet Ngor, ha dichiarato che non cercherà un secondo mandato. Lam ha annunciato la sua decisione lunedì durante la sua conferenza stampa quotidiana sul Covid-19, ringraziando il proprio team, il consiglio esecutivo, i legislatori, la sua famiglia e il governo centrale per il loro fermo sostegno. Ha spiegato che la sua motivazione riguarda «interamente la mia famiglia». La fine del mandato di Lam, il 30 giugno, segnerà la fine dei suoi 42 anni di servizio nel governo. Lam, 64 anni, è entrata nel servizio civile nel 1980 ed è salita di grado fino a diventare segretario nel 2012 nell’amministrazione di Leung Chun Ying.
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