4 novembre 2025 – Notiziario in genere
Scritto da Angela Gennaro in data Novembre 4, 2025
L’esclusione delle donne compromette il percorso verso la pace e la sicurezza ad Haiti: è quello che emerge dal lavoro di esperte ed esperti delle Nazioni Unite.
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Haiti

Il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla discriminazione contro le donne e le ragazze è allarmato dal peggioramento della crisi ad Haiti.
La sistematica esclusione delle donne da posizioni di leadership e decisionali, insieme al ricorso diffuso alla violenza sessuale, sta aggravando – si avverte – l’insicurezza e ostacolando il processo di pace.
“Haiti è nella morsa di una delle crisi più gravi al mondo, e donne e ragazze ne sono le principali vittime”, hanno affermato gli esperti e le esperte UN.
“Eppure rimangono escluse dai processi che determinano la loro sicurezza, i loro diritti e il loro futuro”.
Non rappresentate

“Nonostante decenni di impegno internazionale e l’impegno costituzionale di Haiti per la parità di genere nella pubblica amministrazione, le donne sono completamente assenti dalla leadership di transizione del Paese”, si legge nella nota.
Tutti e sette i componenti votanti del Consiglio Presidenziale di Transizione sono uomini e il nuovo governo non rispetta il requisito costituzionale di almeno il 30% di rappresentanza femminile.
Gli esperti e le esperte sottolineano che queste pratiche discriminatorie violano gli obblighi giuridici nazionali e internazionali di Haiti e minano le prospettive di una pace duratura.
Le donne haitiane svolgono da tempo un ruolo fondamentale nella ricostruzione delle comunità, nel coordinamento degli aiuti umanitari e nel sostegno alla coesione sociale.
“La loro esclusione non è solo ingiusta, ma anche un fallimento strategico”.
La crisi

Il Gruppo di Lavoro ha aggiunto che le bande criminali continuano a usare la violenza sessuale come deliberato strumento di terrore, in particolare nella capitale e nei dipartimenti limitrofi.
Tuttavia, gli sforzi per prevenire e rispondere a queste atrocità rimangono tristemente inadeguati.
“La crisi ad Haiti non può essere risolta senza affrontare le dinamiche di genere della violenza e della governance”, affermano.
“La violenza sessuale è usata come arma di terrore. Le sopravvissute sono lasciate senza supporto, risorse o ricorso legale. Le donne vengono sfollate, sfruttate e messe a tacere, eppure rimangono escluse dagli organismi che plasmano le risposte”.
I siti di sfollamento illustrano in modo lampante questi fallimenti, osservano le esperte e gli esperti.
Casi di sfruttamento e abusi sessuali sono diffusi in questi contesti, mentre i sistemi per segnalare o affrontare tali abusi rimangono deboli o inesistenti.
Dato che donne e ragazze costituiscono la maggioranza della popolazione sfollata, la loro sottorappresentazione nei comitati di gestione crea gravi lacune nella protezione e rafforza le gerarchie di genere.
La risposta internazionale

Gli esperti e le esperte sottolineano che la risposta della comunità internazionale, in particolare attraverso la risoluzione 2793 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, recentemente adottata, non ha affrontato adeguatamente questi danni di genere e l’esclusione delle donne.
“La risoluzione riconosce l’impatto sproporzionato della violenza su donne e ragazze, ma non fornisce misure concrete per garantire la loro leadership o integrare una prospettiva di genere nell’agenda di sicurezza e governance.”
Hanno invitato le autorità haitiane e i partner internazionali, in particolare gli Stati che partecipano al Gruppo Permanente di Partner delle Forze Anti-Gang, ad adottare misure immediate per difendere i diritti delle donne e delle ragazze haitiane.
Ciò deve includere la garanzia della pari partecipazione delle donne a tutti i processi politici, di sicurezza, di giustizia di transizione, di recupero e guarigione.
“Mentre la comunità internazionale celebra il 25° anniversario dell’adozione della storica risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza su donne, pace e sicurezza, Haiti è un doloroso promemoria di ciò che accade quando i suoi principi fondamentali vengono ignorati”, dicono le esperte e gli esperti* delle Nazioni Unite.
“L’inclusione delle donne non è un atto simbolico; è la pietra angolare di qualsiasi via d’uscita credibile dalla crisi”.
*Claudia Flores (Presidente), Ivana Krstić (Vicepresidente), Dorothy Estrada Tanck, Haina Lu e Laura Nyirinkindi, del Gruppo di lavoro sulla discriminazione contro donne e ragazze
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