A pelo d’acqua

Scritto da in data Ottobre 9, 2019

Fibra di carbonio e alluminio per creare una struttura solida ma leggera, capace di solcare i mari con la massima resa e il maggiore controllo possibile. Ancora una volta l’innovazione data dalla tecnologia ingegneristica entra preponderante nel mondo dello sport, per realizzare uno scafo capace di volare a pelo d’acqua. È AC75 l’ultima versione di Luna Rossa, l’italiana che si prepara alla conquista della Coppa America.
Raffaella Quadri per Radio Bullets. Musica: “1492: Conquest of Paradise” di Vangelis.
Photo credits: Stefano Gattini

Volare è sempre stato il sogno dell’umanità, ma volare sul mare è una sfida allettante che l’uomo non si è mai fatto sfuggire. Se poi la sfida richiede di sentire il vento sulla faccia e nelle orecchie solo il rumore delle onde che si cerca di domare e, soprattutto, se si chiama America’s Cup, il sogno diventa pura competizione.
L’America’s Cup, la storica regata, tra le più prestigiose e antiche al mondo per lo sport della vela – nata nel 1851 –, vede competere anche l’Italia con una squadra altrettanto di livello: il Luna Rossa Prada Pirelli Team.
Proprio per affrontare la prossima Coppa America, la trentaseiesima, e rappresentare alla regata il Circolo della Vela Sicilia, il team italiano si è dotato di un nuovissimo e tecnologico scafo, che è stato varato tra tutti gli onori lo scorso 2 ottobre a Cagliari: AC75 Luna Rossa, il nuovo monoscafo volante. I suoi numeri sono davvero impressionanti.

Il peso dei numeri

Per iniziare 90, ovvero le persone impiegate nella costruzione dello scafo, di cui 37 sono i designer del team – che si sono occupati di architettura navale, ingegneria strutturale, ingegneria meccanica e aero-idro dinamica –, 2 gli anni impiegati nella realizzazione di AC75 e 78 mila le ore di lavoro richieste. Ma i dati più interessanti, in realtà, sono altri: per realizzare lo scafo sono stati impiegati 7 mila metri quadrati di fibra di carbonio e 400 metri quadrati di nido d’ape in alluminio. Materiali utilizzati per realizzare le due derive mobili – dette “foil arm” – la deriva è un’appendice simile a un’ala e che si trova sotto lo scafo di una barca a vela, rispetto al quale è posta perpendicolarmente.

La sfida del foiling

Questi profili alari devono essere molto leggeri e resistenti allo stesso tempo, per questa ragione sono progettati in carbonio; in particolare le due nuove strutture di Luna Rossa pesano ognuna circa 500 chilogrammi ma sono chiamate a sostenere un carico che può arrivare sino a 27 tonnellate. I foil arm hanno un compito ben preciso – tanto è vero che si parla di foiling, un tipo di tecnica che è nata anni fa ed entrata a fare parte del mondo della vela anche grazie proprio alla Coppa America –: servono a sollevare lo scafo consentendo alla barca di non avere più attrito sull’acqua, l’unico punto di attrito restano proprio le derive, e in questo modo la barca a vela diventa estremamente veloce e viaggia a pelo d’acqua. Grazie a questa tecnica l’AC75 sfiora i 50 nodi, poco meno di 100 chilometri orari.
Il grande lavoro svolto dagli ingegneri su Luna Rossa, spiegano dal team, è stato ridurre al massimo il tempo di transizione tra la fase in cui lo scafo è completamente in acqua e quella in cui vola sul filo della sua superficie, in sostanza la sfida sarà tenere la barca in volo costante dalla partenza all’arrivo. «L’AC75» ha detto Max Sirena, skipper e team director, «navigherà quasi sempre in modalità foiling: lo scafo non toccherà quasi più l’acqua, raggiungendo velocità molto elevate».

Un’ala “soft”

I due foil non solo l’unica innovazione di Luna Rossa. Altra nuova soluzione, che nei piani ingegneristici del team potrà contribuire a fare la differenza in gara, è la cosiddetta “soft wing”. Realizzata con 20 mila chilometri di fili in carbonio, è un mix tra una vela tradizionale, per la capacità di gestione relativamente facile che consente, e un’ala rigida per l’efficienza che invece permette di ottenere; non a caso, da questa commistione di caratteristiche deriva il nome “ala morbida”. L’innovativo sistema è formato da due rande che sono issate parallelamente, hanno profilo aerodinamico e controllano la forma della vela: sarà possibile quindi plasmare la forma della parte alta della randa, così da ottenere sia maggiore potenza sia più controllo.

Da Nembro alla Nuova Zelanda

I lavori di realizzazione di AC75 Luna Rossa si sono svolti presso il cantiere di Persico Marine, una società specializzata nella progettazione e costruzione di yacht, che fa parte del Gruppo Persico di Nembro, in provincia di Bergamo. La prima sfida che l’inedito monoscafo volante dovrà affrontare sarà a Cagliari dal 23 al 26 aprile 2020 dove si svolgerà la prima serie delle America’s Cup World Series (ACWS), le regate preliminari della “36^ America’s Cup presented by Prada”, in programma a Auckland, in Nuova Zelanda, da gennaio a marzo 2021. Per Luna Rossa sarà la sesta sfida in Coppa America.

 

Ascolta/leggi anche:

Un hamburger davvero dannoso

 

E se credete in un giornalismo indipendente, serio e che racconta dai posti, potete sostenerci andando su Sostienici


[There are no radio stations in the database]